Capitolo 1: Il Ritorno di Emma

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Havenwood sembrava sempre uguale, un posto dove il tempo si fermava, dove ogni casa con la veranda bianca e le siepi curate raccontava una storia. Ma dietro le finestre illuminate e le strade silenziose, si nascondevano segreti che nessuno osava raccontare.

Emma Ross tornò in città una fresca sera di settembre, dopo due anni di assenza. I lampioni gettavano una luce soffusa sul vialetto di casa sua, ma il calore del ritorno era assente. C'era tensione nell'aria, come se ogni respiro fosse carico di attese. Il suo arrivo
Mnon era passato inosservato: i vicini sbirciavano dalle tende, e i messaggi iniziavano a rimbalzare sui telefoni.

Al liceo di Havenwood, la notizia della sua ricomparsa aveva scatenato un tumulto. Emma era stata al centro di un mistero che aveva diviso il gruppo di amici più popolare della scuola: Nate, il ribelle con un cuore d'oro; Harper, la reginetta dai modi impeccabili ma con troppi scheletri nell'armadio; Mason, il ragazzo d'oro della squadra di football; e Lily, la creativa dal sorriso enigmatico.

Due anni prima, tutto era cambiato con la scomparsa di Alana Cooper, la migliore amica di Emma. Alana era svanita nel nulla durante una festa nella foresta ai margini della città, lasciando dietro di sé solo una scia di domande senza risposta e una città spezzata dalla paura. Emma, distrutta dal dolore, aveva lasciato Havenwood poco dopo, e ora il suo ritorno sembrava riaprire ferite che tutti avevano cercato di nascondere.

La mattina seguente, Emma si presentò a scuola. Il corridoio sembrava congelarsi al suo passaggio. Tutti la guardavano, ma nessuno osava parlarle. Harper fu la prima a rompere il silenzio, avvicinandosi con un sorriso di circostanza.

"Emma. Non pensavo che saresti mai tornata," disse Harper, sistemando una ciocca dei suoi capelli perfetti dietro l'orecchio.

Emma la guardò con un'espressione indecifrabile. "E invece eccomi qui. Havenwood non è così facile da dimenticare, vero?"

Nel frattempo, Nate osservava la scena da lontano, appoggiato al suo armadietto. Non aveva mai creduto alla versione ufficiale della scomparsa di Alana. Sapeva che c'era di più, e il ritorno di Emma non poteva essere una coincidenza.

Quella stessa sera, un messaggio anonimo arrivò sui telefoni dei quattro amici, lo stesso messaggio per ognuno di loro:
"Pensavate che fosse tutto finito? Alana aveva segreti, e voi anche. Emma non è l'unica che è tornata."

Il mittente era sconosciuto, ma il contenuto era chiaro: qualcuno sapeva.

Emma, Harper, Nate, Mason e Lily si ritrovarono al vecchio capanno nella foresta, il loro rifugio segreto di un tempo. L'atmosfera era tesa, e nessuno sembrava disposto a rompere il ghiaccio.

"Chi di voi ha inviato quel messaggio?" chiese Mason, rompendo il silenzio.

"Non sono stata io," rispose Harper, con lo sguardo puntato su Nate. "Ma non mi sorprenderebbe se fosse opera tua."

"Non scherzare, Harper," replicò Nate, stringendo i pugni. "Perché non ammetti che hai più motivi di tutti noi per nascondere qualcosa?"

Emma li osservava in silenzio. Non era lì per accusare, ma per capire. "Basta," disse infine. "Non possiamo ignorarlo. Se qualcuno sa qualcosa su Alana, dobbiamo scoprirlo. Insieme."

Le parole di Emma erano ferme, ma dentro di lei, il cuore batteva all'impazzata. Perché anche lei aveva ricevuto un messaggio. Uno diverso dagli altri.

"Benvenuta a casa, Emma. Sai cosa hai fatto."

E lei lo sapeva.

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