Il gruppo

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Damian: vieni Lupa, prendiamoci qualcosa da bere assieme a Peppa...
Tigro inizia a guardare inferocito Damian, e le persone presenti riniziano a parlare, giudicando ciò che era successo.
Tigro grugnisce dalla rabbia.
Forzuto si avvicina a Tigro
Forzuto: amico, che c'è? Ti ha dato palo la ragazza? Io ti devo raccont-
*Tigro mette una mano al collo di Forzuto*
Tigro: sta zitto cazzo
Forzuto subito si scolla dalla presa possente di Tigro
Forzuto: ma sei impazzito?! Vatti a curare fratello...
Tigro: fanculo a te e a quello stronzo di Damian... cazzo
Forzuto se ne va tirando un'occhiataccia verso Tigro.
Tigro parla tra sé e sé: guarda quei tre cazzetti di Peppa, Damian e il procione timido... quel cerbiatto indifeso del cazzo di Damian non la passerà di certo liscia. La donna sarà mia, punto.
Tigro se ne va stringendo i denti e gridando
Tigro: uscite tutti di qui, adesso.
Tutti iniziano a parlare e commentare tra di loro, dandosi spiegazioni e affrettandosi a lasciare la dimora di Tigro.
Damian: vieni Lupa... stai attenta la prossima volta, non puoi fidarti certo di tutti i ragazzi che ci sono qui.
Lupa: aspetta Damian, io sto aspettando la mia amica.
Damian: la tua amica?! È ancora dentro questa casa stregata? Matteo vai a cercare la ragazza, come si chiama?
Lupa: Layla, si chiama Layla.
Matteo: oh sissignore, ai suoi ordini ehh... *Damian e Lupa lo guardano in modo ossessivo* okay okay ragazzi, vado a cercare la ragazza.
Matteo si infiltra tra tutti gli invitati, urla il nome della ragazza.
Matteo: ma dove diamine sta quest-
*la spalla di Matteo sbatte contro quella di qualcuno* scusami...
Era una ragazza bassina, era carina e graziata, aveva degli occhioni.
"Scusami tu... Matteo"
Matteo nella sua testa: m-
M-
M-Matteo? Sa il mio nome? Come-
In un soffio, quella ragazza bassina scompare dalla vista di Matteo, confondendosi tra la folla che usciva.
Matteo: oh.. ecco...
Layla: che c'è? Cercavi me? Gridi come un pazzo
Matteo tira un urlo, era un'altra persona
Matteo: e tu chi saresti scusami?!
Layla: come chi sarei? Gridavi il mio nome fino a dieci secondi fa, hai l'alzhaimer? Sono Layla.
Matteo: o-oh, okay, Layla, ti cercava Lupa, vieni con me.
Layla alza le spalle, e segue Matteo.
Matteo: eccomi Damian, sono con la signorina che cercavate.
Lupa: hey Layla, ti sei persa mentre cercavi il bagno di questa casetta da 4 soldi?
Layla: hai proprio una fissa per le case di lusso eh, vieni torniamo a casa.
Lupa: ringraziamo questi ragazzi almeno, sei la solita apatica Layla. Grazie per aver pensato a me e a lei, ci vediamo domani.
Damian: di niente ragazze, è sempre un piacere fare nuove conoscenze.
Damian spiccava come una stella, quando parlava lui era un sole che si illuminava n'anzi a tutti. Aveva una luce propria ingestibile.
Eppure, accanto a lui, l'essenza della timidezza, del disagio e dell'imbarazzo.
Matteo: di niente ragazze...
Le due salutano Damian e Matteo, e si dirigono verso la loro casetta.
Matteo: ...wow Damian, sei così soleggiante.
Damian ridacchia
Damian: non lo so Matteo, non mi vedo propriamente così, non vorrei mettere a disagio nessuno.
Matteo: Metti a disagio? Damian, sembri un dannato principe delle favole... ma senza il cavallo bianco.
Damian: *ridacchiando* Dai, basta.
Matteo: No davvero, hai visto come ti guardavano Lupa e Layla? Sembravi una lampadina accesa in mezzo a questa casa stregata.
Damian: E tu? Ti sei perso dietro quella ragazza bassina, eh? Hai fatto la figura del tonno. Ti ho visto come vi siete incrociati con lo sguardo amico, su dai.
Matteo: *abbassando lo sguardo* Era... strano, Damian. Lei sapeva il mio nome, ma non ci siamo mai visti prima.
Damian: E magari ci stava provando. E tu?
Hai lasciato che sparisse nel nulla. Bravo
Matteo, complimenti.
Matteo: *imbronciato* No, ascolta. Era come se mi conoscesse, ma il modo in cui ha detto il mio nome... Non so, c'era qualcosa di inquietante.
Damian: serio? Inquietante tipo?
Matteo: *esitando* Non saprei, era quasi come se mi stesse... studiando.
Damian rimase in silenzio per un momento, i suoi occhi si posarono sulla porta da cui la folla continuava a uscire.
Damian: e sai dov'è Peppa?
Matteo: ...
Damian: Sai, Matteo, forse dovremmo farci un giro per assicurarci che sia tutto a posto.
Matteo: Un giro? Dopo che Tigro ha urlato di andarcene tutti? Quello squilibrato bastardo.
Non so se hai notato, ma quel tipo è un armadio con le gambe.
Damian: Sì, ma è il padrone di casa. E tu lo sai, quando c'è di mezzo Tigro e quella cretina di Peppa ormai infatuata da lui.
Matteo: *sospirando* Va bene, ma se ci becchiamo un pugno, lo prendi tu.
Damian: *sorridendo* cammina bastardo, facciamo un giro in questa casa stregata.
Matteo: cosa? Da quando usi queste parole signor vescovo?
Matteo e Damian iniziano a cercare Peppa, in tutte le stanze piene di oscurità, e tensione strana.
Ma ad un certo punto...
Matteo: Damian... questa casa ha sempre avuto questo odore?
Damian:* annusando l'aria* Odore di... ferro?
Matteo: Sì. O sangue amico.
Improvvisamente, un rumore sordo interruppe il silenzio. Un tonfo, seguito da un grugnito.
Damian: Hai sentito?
Matteo: Sì. E non voglio sapere cos'era.
Damian fece cenno a Matteo di seguirlo. Con passo lento, avanzarono verso la fonte del suono. Arrivati davanti a una porta socchiusa, Damian si fermò, appoggiando una mano sul legno.
Matteo: cosa cazzo era?
Damian: non lo so Matteo, mantieni la calma...
Fecero silenzio entrambi davanti la porta.
Damian: apriamo, magari c'è Peppa, Matteo.
Matteo: scherzi? Cosa dovremmo fare?!
Damian: dimmi, sei pronto o no ad aprire questa porta?
Matteo: cosa?!
Damian: pronto?
Matteo: a morire?! Cazzo amico no, è una pessima idea.
Damian: non fare troppe storie.
Matteo: n-
Damian spinse la porta. Dentro, Tigro era in piedi al centro della stanza, le mani strette intorno a un vaso di ceramica, il viso rosso di rabbia.
Tigro: *sibilando* Avete ancora il coraggio di essere qui fighette?
Damian: calmo Tigro, cosa sta succedendo?
Tigro: volevi rovinarmi la reputazione eh stronzetto?
Damian: Nessuno sta cercando di rovinarti nulla. Tigro. Calmati e parliamone.
Tigro: parlarne??
Tigro lascia il vaso, si sposta una ciocca dal suo viso pallido, ma bellissimo. Lui era una persona cosi simpatica, eppure era così arrabbiato.
Matteo: *sottovoce a Damian* Te l'ho detto che era una pessima idea...
Damian: ascolta Tigro, sappiamo bene che non sei la persona che sei adesso. È solo la rabbia, davvero amico, niente di più. Devi solo prendere del tempo per te. Domani vieni a fare colazione con me e Matteo...
*matteo manda un'occhiataccia a Damian ti assicuro che non siamo cattive persone Tigro, noi vogliamo il bene per il gruppo che si sta creando.
Tigro si sistema i capelli con una manata, con le sue braccia venose e possenti.
Tigro: Damian... sei un tipo forte.
Matteo: ma che caz-
Damian: *copre la bocca di Matteo con la mano* anche tu Tigro, avremo solo frainteso questa volta, dobbiamo solo conoscerci meglio.
Tigro fa un sorrisino, con le sue fossette.
Tigro: ci sto... ti aspetto domani a quel bar davanti la scuola. Non fare tardi.
Damian: *prende il braccio di Matteo e lo tira a sé mentre esce lentamente dalla porta* hai ragione Tigro, ci vediamo domani. Scusaci il disturbo, ora noi... noi usciamo. Ci vediamo domani mattina... *dice chiudendo la porta*.
Matteo si libera con il suo respiro in apnea.
Matteo: cazzo Damian usciamo subito di qui.
Damian e Matteo escono scappando da quella casa.
Damian: cazzo Matteo almeno se fossi morto lo avrei fatto con dignità, potevi sforzarti anche tu.
Matteo: scherzi? Meglio vivere ed essere tonti che morire in un modo squallido come questo.
Damian: torniamocene a casa, speriamo solo che Peppa sia viva.
Matteo: zitto e corri, quella lurida porca se la spiccerà da sola, così impara ad allontanarsi troppo. Torniamo a casa.
Matteo e Damian arrivano a casa, tutti sudati con l'affanno.
Matteo: cazzo finalmente, siamo a casa nostr-
*rumori strani provenire dalla stanza di Peppa*
Damian: cosa diamine...
Matteo: ...ma quella lì non era morta?
*si scambiano uno sguardo sconcertato*
Damian: avevamo ipotizzato così... ora magari può esserci il suo fantasma... *ridacchia*
Matteo: io non riderei proprio, magari è Tigro che ci ha seguiti ed è entrato in casa.
Damian: quanto sei esagerato Matteo, vai a vedere tu se sei così coraggioso.
Matteo: cosa?! Quando mai avrei insinuato di essere coraggioso, qua sei tu il sole raggiante di questa casa. Io e quella maiala siamo due depressi rintanati.
Damian ridacchia con gusto.
I rumori dalla stanza di Peppa si intensificavano ancora di più.
Damian: allora andiamo, facciamo piano.
In modo cauto, Damian si avvicina alla porta di Peppa, ancora sudato in quanto successo prima.
Matteo: *a bassa voce* apri di scatto.
Damian annuisce, così spinge la torta in modo brutale e di scatto.
Damian: come stai Pep-
Matteo: ...
Damian: ...
Peppa: ...
Matteo: tu brutta maiala...
Damian: Peppa tu...
Matteo: mentre noi eravamo preoccupati per te... tu stavi avendo un rapporto sessuale con questo ippopotamo?
Peppa: uscire di qui immediatamente.
Peppa li sbatte fuori dalla camera.
Damian e Matteo avevano delle facce grigie, nere.

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⏰ Ultimo aggiornamento: 2 days ago ⏰

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