Cause I can't control myself. 2

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Rimasi immobile per qualche secondo, sembravo pietrificata, non mi sentivo bene.

Non sapevo che emozione stavo provando, penso sia stata una sorte di delusione e di disperazione insieme. Rabbia mischiata alla tristezza.

Seguii la guardia, la quale mi portò all'interno dello stadio sotto lo sguardo di Clovis e di altri fan che mi guardavano attoniti. Chissà cosa avranno pensato, magari mi avevano perfino scambiata per raccomandata.

Comunque quello non era il mio pensiero principale, in quel momento.
Insomma, rischiavo di non assistere al concerto.

Dopo qualche minuto arrivammo all'entrata del backstage.
"Aspetta qui. Siediti, se vuoi" disse indicandomi uno sgabello vicino ad uno scaffale "ma non ti muovere da qua."
Mostrò il pass ai due bodyguard che sorvegliavano un'entrata e oltrepassò la porta, che venne immediatamente richiusa.
Era solo una porta a separarmi da loro.

Mi voltai verso lo scaffale per poi accorgermi di quello che era appoggiato sopra.
Cinghie. Plettri.
Presa dalla curiosità, approfittai di un momento di disattenzione dei "bodyguard della porta" e tolsi il telo nero posto nella parte inferiore.
Chitarre.
Le loro.
Erano bellissime.
Morivo dalla voglia di suonarle, adoro suonare la mia chitarra, figuriamoci le loro!
Con gli occhi lucidi raggiunsi i due bodyguard.
"Uhm..scusate.." i due smisero di parlare e mi guardarono con fare serio. "..so che può essere una richiesta assurda ma.. potrei suonare una di quelle chitarre?"
Loro si guardarono per un attimo per poi ritornare a fissarmi.
"Ti teniamo d'occhio, prova a fare qualcosa a quelle chitarre e per te è finita." disse quello a sinistra.

Non capii il senso di quella risposta e guardai il bodyguard di destra, sperando in una risposta più precisa.
"Non rovinare le corde." disse con un accenno di sorriso.

Mi scappò un urletto e abbracciai i due dalla gioia, i quali scoppiarono a ridere.

Mi precipitai verso il basso di Calum; nero con una 'x' rossa. Adoro.
La presi delicatamente sotto lo sguardo rigido e osservatore delle guardie e lo posai sulle ginocchia.
Non ero un mito con il basso ma me la cavavo piuttosto bene.
Abbozzai le prime note di Voodoo doll, mentre gli occhi diventavano lucidi e le farfalle cominciavano a svolazzare nello stomaco.

'I don't even like you, why'd you want to go and make me feel this way?
I don't understand what's happened and I keep saying things I've never say.'

canticchiai sotto voce.

Mi voltai lentamente verso i due, mi stavano fissando e mi mettevano alquanto in soggezione.

"Hai una voce davvero bella e suoni bene" disse quello di destra "ma ora posalo, non vogliamo di certo rischiare il posto a causa di una fan che vuole suonare il basso di Hood." disse con tono fermo.

A malincuore posai il basso, ma vidi subito la chitarra acustica.
Giallo ocra.
Il solito colore.
Non resistetti, dovevo farlo.
La presi e la poggiai sulle ginocchia.
Cominciai a pizzicare le ultime tre corde.

'I drove by all the places used to hang I getting wasted'' cominciai a cantare.

"Ehi, avanti, posala." disse quello di sinistra.

'I tought about our last kiss, how I felt, the way you tasted.'

non lo ascoltai, sorrisi e chiusi gli occhi.

"Hei, hai capito?"

'And even know your friends tell me I'm doing fine '

ero come in trance.

"Non mi constringere a buttarti fuori!" disse quello avvicinandosi.

Fu come risvegliarsi bruscamente dal più bel sogno che abbia mai fatto.

Fermai le corde che ancora vibravano con il palmo della mano.
"Mi scusi, io-"
"Posa quella maledetta chitarra!" urlò.

"Che bisogno c'è di urlare?"
quella voce mi lacerò il petto e il cuore cominciò a battere forte, forse troppo..
Mi voltai lentamente, la porta era aperta ed una figura affiancava il 'bodyguard di destra'.
Mi ci volle un attimo per capire chi fosse, per poi cominciare a tremare come una foglia.
Persi la sensibilità di tutto il corpo.
Lui era davanti a me.

Australian idiot.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora