[capitolo 9.]

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Ero abbastanza in ansia di ciò che successe. Insomma, d'altronde c'ero io lì in quel momento con lui, e la responsabilità era mia. Magari avrebbero pensato che fossi stata io a farlo ubriacare, o magari era drogato e avrebbero pensato che fossi stata io a drogarlo, e quindi sarei dovuta andare anche in galera, perchè alla fine ero anche minorenne, e non potevo neanche fumare, ma io avevo le marlboro rosse in tasca eh.. "Cazzo, smettila di pensare stronzate, e aiuta quel povero ragazzo sdraiato a terra." mi dissi e chiamai immediatamente un'ambulanza.
(...)
Gli fecero qualche esame e qualche accertamento, doveva stare qualche giorno in osservazione e poi l'avrebbero mandato a casa. Mi feci dare il numero della camera "412" e mi recai al terzo piano. Trovata la stanza bussai, e dopo aver avuto il permesso entrai dolcemente in punta di piedi per non disturbare.
"E te chi saresti scusa?" disse cercando di alzarsi dal letto, con gli occhi stanchi mezzi aperti.
"Nono stai lì sdraiato, tranquillo io mi siedo qui sul letto di fianco"
"Fai quello che ti pare basta che mi dici chi sei."
"Giusto.. Beh io sono quella che ti ha salvato la vita ieri sera"
"Ah già, beh direi che me la sono spassata per bene con te eh" disse con un tono malizioso, sotto a un leggero sorrisino.
"No beh.. Hai capito proprio male ahah"
Mi guardò ancora perplesso, ma non disse nulla.
"Non so cosa tu abbia fatto prima di incontrarci, ma io ti ho visto solo una volta, quando eri in botta fuori dal locale."
"ok" disse proprio così ok, e non mi guardò più nemmeno in faccia, era troppo orgoglioso per dirmi grazie.
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testo davvero lungo oggi, spero vi sia piaciuto lo stesso e di non avervi annoiati.

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