[capitolo 8.]

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Iniziai a fare attenzione ai dettagli.
un ragazzo più grande di me mi fissava in modo strano, con un espressione perplessa, sembrava quasi che non sapesse dove si trovava. Aveva dei grandi occhi verdi, i capelli castani scuri arruffati e folti, e un inizio di barbetta incolta sul viso. Delle grandi spalle larghe, scendevano verso le braccia muscolose, ma non troppo. Aveva la particolarità di portare sulle sue mani lunghe, tanti anelli grossi argentati. Era vestito in modo casual, un paio di jeans lunghi e stretti, una camicia a scacchi rossa con sotto una lunga maglia bianca,e portava delle vans nere rovinate ai piedi. Mi avvicinai a lui, e come primo impatto lo annusai, odorava di alcool puro, birra, cocktail di tutto e di più. Avevo paura potesse reagire nel modo sbagliato, ma poi mi diedi coraggio e gli parlai, magari in qualche modo sarei riuscita ad aiutarlo.
"Che succede?" gli sussurrai.
"Che succede a te? Dico io." mi rispose con un tono di voce alto, tanto che barcollò perchè il suono della sua stessa voce gli rimbombò nel cervello.
Lo fissai per qualche minuto perplessa, poi dissi "Che intendi dire?"
"Mi chiedo perchè una figa come te, non sia là dentro a mostrare le sue tette in faccia a qualcuno." rispose in modo scaltro, senza farsi tanti problemi, era quello che pensava davvero.
Non mi lasciò il tempo di rispondergli che ad un certo punto, cadde a terra con gli occhi al cielo.
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scusatemi davvero, davvero, davvero tanto. ora riprenderò a scrivere abitualmente dato che siamo in estate.

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