Si sentiva come se la bara in cui dormiva la notte potesse chiudersi da un momento all'altro, soffocandolo nelle tenebre. Nico non aveva mai temuto le tenebre, aveva scoperto a sue spese che esistevano cose peggiori. ma in quel momento, al buio e da solo nella casa di Ade, Nico cominciò ad aver paura di morire. La morte gli era sempre sembrata il giusto coronamento della sua esistenza inutile, qualcosa di sicuro, certo, tangibile. La sua vita era stata un lungo susseguirsi di delusioni, perdite, dolore. Il dolore, soprattutto. gli attanagliava le viscere quando meno se lo aspettava, gli stringeva il cuore in una morsa finché Nico non arrivava a pensare che ci fosse solo dolore, che la sua esistenza, la sua vita, fosse fatta solo di quello.
"I miei figli non hanno mai avuto un destino felice" gli aveva detto una volta Ade.
Ma Nico pensava che a lui fosse toccata una dose eccessiva per chiunque di cose negative.
Non bastava essere figlio del dio più temuto, più odiato, allontanato da tutti. Non bastava che ciò si riflettesse anche su di lui, lasciato sempre ai margini della società dei semidei.
No. Doveva esserci anche questa stupida -e Nico credeva che stupida fosse la parola adatta per descriverla- ossessione per... i ragazzi. Nico era ancora un bambino quando aveva avuto una cotta per Percy Jackson, e a lungo aveva pensato che fosse solo autosuggestione, ma poi aveva capito. c'era un altro motivo per cui lui era diverso dagli altri semidei, e lo sarebbe sempre stato. Alla fine, il giorno prima, si era avvicinato a Percy e Annabeth e aveva spiegato loro tutto quello che aveva provato in tre anni di tormenti e rimorsi. Lui, che riusciva a sconfiggere la morte, che aveva uno zombie francese per autista, che prendeva lezioni di scherma da cavalieri templari, si faceva sconfiggere dall'amore.
Era stato avvertito, che Thanatos, la morte, non era nessuno in confronto di Eros, l'amore. Ma lui aveva pensato che avrebbe potuto battere anche l'amore così come aveva ingannato la morte per anni. Aveva pensato che anche stavolta l'avrebbe salvato il guscio che si era costruito intorno, fatto di amarezza, solitudine, tristezza, dolore. Ma aveva fatto male i conti, era stato colpito nella falla del suo guscio, e si era sgretolato. Aveva capito di dover seguire i propri sentimenti, senza soffocarli né pensare che non ci fossero. Faceva molto più male, ma per la prima volta si era sentito una persona vera, non un fantasma. Si sarebbe costruito una nuova armatura, più sua. E Nico sapeva perfettamente da dove iniziare. Sorrise nel buio, uno di quei suoi sorrisi così rari e, per questo, così belli. La casa di Ade non gli faceva più paura, perché era casa sua. Il pensiero degli occhi chiarissimi e dei capelli biondi, quasi bianchi, di Will Solace illuminò per un attimo l'oscurità. Poi tutto tornò come prima, ma Nico aveva qualcosa di nuovo ora. Una strada da seguire.Salve a tutti, spero che vi sia piaciuto questo pezzetto dedicato a Nico di Angelo :)
ad essere sincera, non so se scriverò una vera e propria storia o soltanto dei one shots sulla coppia Will Solace - Nico di Angelo (Solangelo). Beh, alla prossima storia allora!
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《Non sei solo, figlio di Ade》|Soʟanɢєʟo|
Diversos"Mi hai salvato in modi che neanche puoi immaginare. Sei riuscito a tenermi ancorato a te mentre le tenebre mi dilaniavano il cuore, pronte a trascinarmi nel regno di mio padre al minimo segno di cedimento. Io non dimentico, Will Solace."