Prologo.

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"Ovunque tu sia, quello è il posto a cui appartengo."

Pioveva, interrottamente ed io rimasi incantata a guardare la pioggia, a fissare ogni goccia che scendeva velocemente sulla finestra. La sensazione era quella di scomparire per un attimo dalla realtà.
«Lali! Eccoti, su, è arrivato il momento!» Disse la direttrice senza neanche guardami negli occhi.
«Si signora, arrivo.»
Quando arrivai li pioveva, ed anche quando lasciai quell'istituto pioveva, era forse un segno?
Era il 18 giugno del 2009, avevo compiuto diciotto anni quel giorno e come "d'obbligo" dovevo lasciare quel posto, quel posto senz'anima e colori, che come biglietto da visita aveva il detto "qui troverai il tuo posto!". Ma quale posto? Quand'è che una persona trova il suo posto?
"Abbiamo una nuova famiglia, per te, per te e per te. Per te no Mariana, ci dispiace." Me lo ripetevano sempre ed io mi ci ero ormai abituata, ero abituata a quel posto senza calore e amore, anche se l'ho avuto per poco. Perché per quanto assurdo e improbabile potesse essere io non avevo dimenticato il calore delle braccia che mi avevano stretto forte.

Ovunque tu sia quello è il posto a cui appartengo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora