Capitolo 4 - Il Lavoro

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La mattina arrivò presto, la luce del sole filtrava attraverso le tende della finestra, dando alla stanza un'atmosfera calda e accogliente. Mi svegliai lentamente.
Oggi sarà il nostro primo vero giorno in superficie. Nessuno di noi era davvero pronto per ciò che ci aspettava, la maggior parte degli altri per ora sta ancora dormendo.
Mi alzo dal letto, cammino verso la finestra e guardo giù nel giardino che si estende davanti a me. I colori sembrano punteggiare il verde brillante che mi dà un senso di serenità, contrastando con l'inquietudine che sento nel mio cuore. Poi sento il rumore di passi alle mie spalle e mi giro.
Alex è già sveglio, con la maglietta stropicciata e i capelli ancora scompigliati. Non sembra affatto preoccupato, ma c'è qualcosa nei suoi occhi che mi dice che anche lui ha molte domande senza risposta.

"Pronta per oggi?" mi chiede con il suo solito sorriso, ma io noto una certa esitazione dietro la sua espressione.

"Non lo so"

rispondo sinceramente.
Alex si avvicina a me con passo lento, osservando il giardino attraverso la finestra con uno sguardo che riflette una curiosità simile alla mia.

"Strano, vero?"

dice, come se avesse letto i miei pensieri.

"Tutto sembra così diverso."

Annuisco senza distogliere lo sguardo dal giardino.

"Preparati,"

dice Alex, interrompendo i miei pensieri.

"Oggi è il giorno in cui dovremo davvero fare il nostro primo passo fuori dalla sicurezza di queste mura."

"Sì, lo so"

rispondo, cercando di sembrare più calma di quanto mi senta.

"Spero solo che tutto vada come deve andare."

Alex mi sorride, quel sorriso che sembra capace di calmarmi un po'.

"Stai tranquilla, ce la faremo."

Poi sentimmo bussare alla porta. Ci voltiamo e vediamo la sirena conciliante Dylan che in un certo senso ci è stata assegnata

"È ora! Tutti svegli! "

disse urlando e questo avveniva anche nelle altre stanze degli altri gruppi.

"Dobbiamo muoverci! "

Ci consegna altri vestiti da usare oggi,

"Preparatevi velocemente!"
disse, mentre ci lanciava i vestiti. Erano tute semplici, di un colore grigio scuro che ci rendeva tutti uguali,

"Quando sarete pronti, vi aspetto fuori"

disse Dylan, e prima che potessimo rispondere, se ne andò.
le parole di Dylan sono corte e precise, e non lasciano spazio a fraintendimenti...
Ci guardammo per un attimo, come se cercassimo conferme da uno sguardo, ma alla fine,decidemmo che le femmine si cambiano in stanza e i maschi nel bagno della stanza. Ognuno di noi si infilò i vestiti, cercando di nascondere l'agitazione. Il silenzio che si era creato era carico di tensione. Il nostro primo passo nel mondo umano, il mondo che dovevamo studiare senza mai rivelare chi eravamo, stava per iniziare. Mi metto in piedi, L'uniforme che ci ha dato è semplice, ma mi fa sentire più estranea che mai: una maglietta e dei pantaloni che sembrano appartenere a chiunque. Non è come i vestiti eleganti che indossavamo nel nostro mondo acquatico, ma sono funzionali, pensati per camuffarci tra gli esseri umani.
Quando finisco di cambiarmi, mi guardo allo specchio della stanza dopo le altre. I miei capelli sono raccolti in uno chignon disordinato, ma non importa. Oggi è il nostro primo giorno, e devo concentrarmi su quello, poi infine metto il fermaglio di mamma nei capelli.
Il momento era arrivato.
Tutti siamo pronti e con un ultimo sguardo verso Alex,mi incammino verso l'uscita della stanza. Nel momento in cui Dylan ci guida fuori dalla stanza, ci incamminiamo lungo il corridoio verso il piano inferiore. L'atmosfera è carica di energia tesa, e tutti sembrano prepararsi al passo successivo, quello più decisivo. Arriviamo nel grande salone, dove una mappa della città è stata stesa su un tavolo. Susan è lì, insieme ad altre sirene concilianti, e ci guardano con uno sguardo che trasmette autorevolezza.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 22 ⏰

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Sirena fuori dall'acqua - di FenialissDove le storie prendono vita. Scoprilo ora