chi sei?

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Solita storia anche il giorno seguente... l'unica differenza è che riuscii a dormire fino alle 11... mattinata abbastanza piatta.
Il mio ragazzo non si era fatto sentire anche se aveva staccato già dal lavoro... dio che palle! Mi chiedo se gli manco quanto lui manchi a me... cercai di chiamarlo ma risultava occupato così rassegnata gettai il telefono dall'altra parte del divano! Durante la mattinata avevo provato anche a contattare uno dei miei migliori amici che abitava qui. Continuava a chiedermi quando sarei venuta ad ostia, e ora che ero qui eravamo usciti due volte per mio invito mentre lui non si degnava nemmeno di mandarmi un messaggio... bel migliore amico! Ripensandoci divenni ancora più nervosa e stavolta non potei nemmeno dare la colpa al ritardo del ciclo, ero semplicemente incazzata.
-Chiara giochiamo?- continuava a tartassarmi la peste!
-No adesso non mi va!- risposi acida e lui senza pensarci due volte mi mollò un calcio nello stinco.. -Piccolo St...- iniziai a rincorrerlo finché non si andò a nascondere dietro la figura impegnata a tagliare le verdure...
-Mi ha dato un calcio quel mostriciattolo! - urlai furiosa.
-Non è verooo!- disse la peste.
-Chiara è piccolo sicuramente non l'ha fatto apposta.- disse mia nonna continuando ad affettare la melanzana.
-Sì invece! Guardalo! È un ragazzino viziato!- ribattei.
-Chiara Basta!-alzò la voce mia nonna -Perché non vai a farti una passeggiata? Sei troppo nervosa! -
-Sì! BELL'IDEA!- dissi furiosa, misi le scarpe e andai verso la porta dove la peste mi guardava con un sorriso compiaciuto sulla faccia. -Aspetta 13 anni, dio solo sa cosa ti faccio quando sei maggiorenne!- dissi sbattendomi la porta alle spalle.
Decisi di farmi una lunga camminata per sbollentirmi e non pensare a questo schifo!
Iniziai a camminare sul lungo mare, il vento che tirava era un po forte e mi pentii della canottiera che avevo addosso; una distesa di nuvole grigie coprivano il cielo senza lasciare un minimo spazietto azzurro... non sembrava che venisse a piovere così mi diressi su una specie di pontile fatto di scogli sui quali era stata colata una lingua di asfalto seguita da panchine in marmo... mi misi seduta su una di esse e guardai il mare mosso... rispecchiava molto il mio stato d'animo.
Ero stufa! Stanca di questa vita di merda! Ero stanca di tutti!
Una voce interruppe i miei pensieri -Posso sedermi?- disse un uomo con addosso un tranche ...
-Prego- ci mancava solo un rompipalle... il tizio si mise a sedere accanto a me e solo in quel momento notai che assomigliava tremendamente a Misha Collins! L'attore che interpreta l'angelo Castiel nella mia serie preferita Supernatural.
Il tizio capì che lo stavo guardando così mi girai subito verso il mare... le onde si infrangevano sugli scogli davanti a noi causando piccoli schizzi...
-Sei molto pensierosa Chiara...- disse lui senza distogliere lo sguardo dall'acqua.
-Come fa a sapere il mio nome?- chiesi stupita.
-Ce l'hai scritto sulla collana- disse indicandomi il collo sul quale era poggiata la collana in argento con scritto chiara che mi avevano regalato i miei per natale... cretina!
-A cosa pensi?- mi chiese lui
-Alla mia vita...- risposi senza pensare... ma che mi prendeva? Nemmeno lo conoscevo! Poteva essere un maniaco o uno stupratore e io ci stavo parlando! Ma qualcosa in lui mi dava fiducia... era una sensazione di familiarità! Come se lo conoscessi.
-La tua vita non è così male!- disse lui accennando un sorriso
-E Lei che ne sa?- chiesi io con una risata.
-Perché ti conosco bene Chiara...- quelle parole mi intimorirono ma cercai di non darlo a vedere...
-Sii! Certo amico! Senti io devo andare...- mi alzai e quando feci per andarmene lui inizio a parlare... -Ti sei distorta il setto nasale a tre anni cadendo dal cavallo a dondolo della chicco e sbattendo sulla sbarra del letto di fronte a te. A dieci anni sei caduta da un muretto e hai peggiorato la frattura ma l'hai completata a tredici anni facendoti tutto il piazzale del tuo garage di faccia per aver corso tentando di entrare in casa...- il sangue mi si gelò e il mio corpo si paralizzò.
Era tutto vero...
Ma come faceva a saperlo?
Mi girai e lui era in piedi solo in quel momento mi accorsi che non solo assomigliava a Castiel ma era anche vestito uguale!
Mi misi paura e un brivido percorse la mia schiena ma l'uniche parole che riuscii a dire furono...
-Chi sei?...-
-Hai ragione! Non mi sono presentato... il mio nome è Aladiah e sono il tuo angelo custode.- disse lui senza problemi. Rimasi lì ferma a guardarlo aspettando di vedere una sua reazione che mi avrebbe confermato che fosse pazzo ma rimase a guardarmi impassibile.
-Ah! Si certo... buona questa! L'Angelo custode che viene a dirmi che la mia vita va bene! Certo!- dissi ridendo per nascondere il fatto che ero terrorizzata... credevo a queste cose ma non potevo dimostrarlo.
-Sono qui per aiutarti. Desideri avere una vita diversa e io voglio aiutarti. Sono affidato a te per questo.- il suo sguardo impassibile era fastidioso...
-Certo con i tuoi poterii?- dissi io ridendo lui si avvicinò... feci per indietreggiare ma qualcosa mi teneva i piedi saldi al terreno, mi stavo spaventando sempre più..
-Sì con i miei poteri come puoi ben vedere.- era lui a tenermi salda... oddio era davvero un angelo.
-Ok ok ti credo! Ora lasciami- lui abbassò lo sguardo sulle mie scarpe e in un attimo mi potei muovere. L'istinto di scappare era forte ma stavolta a trattenermi era la mia volontà.
-Perché sei come Castiel di supernatural?-
-Perché è la tua idea di angelo... so che credi a queste cose. Io sono qui per aiutarti... hai detto che volevi tornare indietro giusto?- disse lui.
-Sì... l'ho detto.-
-Lo desideri ancora?- mi chiese avvicinandosi sempre più.. non sapevo cosa fare e anche se indecisa una parte di me parlò... non so quale ma pronunciò quelle due lettere -...si...-
Così Castiel... cioè Aladiah si avvicinò, poggiò due dita sulla mia fronte e chiuse gli occhi... non successe niente e mi convinti che fosse uno svitato finché un turbine di vento ci avvolse e la mia vista si annebbiò.

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