Benvenuta in Famiglia

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Tutto intorno a noi si muoveva o meglio si agitava... era un caos come entrare non so... credo in un uragano o in un buco nero. Ad un certo punto il respiro mi mancò e potei sentire i polmoni schiacciarsi come il mio torace. Il dolore era lanciate ma non riuscivo a muovermi. La mia pelle sembrava ardere e quasi sciogliersi lasciando vedere il tessuto muscolare delle mie braccia. Non riuscivo ad urlare! L'aria era mossa intorno a noi come mulinelli ma non riusciva ad entrare nella mia bocca, ero senza respiro. Gli occhi non si aprivano, l'unica cosa con cui potevo orientarmi era l'udito finché un rumore stridulo simile a mille coltelli su una lavagna perforò i miei timpani! Pensavo stessi per morire finché tutto non finì di colpo.
Riuscii a riprendere conoscenza e mi ritrovai su un letto... l'idea di un rapimento e di essere stata drogata mi sfiorò ma poi pensai che nessuna droga poteva dare le sensazioni terribili si qualche minuto fa.
-Devo ammetterlo, il viaggio nel tempo non è dei migliori.- disse Castiel da una sedia messa ad un angolo,ok non riuscivo a chiamarlo con il suo vero nome.
-Aspetta viaggio nel tempo! Non avevi detto che volevi solo aiutarmi ad avere una vita diversa?-
-Tu hai detto che volevi tornare indietro nel tempo quando non era ancora famoso e tutto sarebbe stato più facile. Ho solo seguito la tua volontà. Adesso vivi questa vita al meglio e se hai bisogno di me chiamami..- si sentì un fruscio di ali e in un attimo scomparve lasciandomi sola... in quella stanza semi buia. A giudicare dalla luce l'ora era sempre la stessa come il tempo e pensai che mi avesse solo presa in giro finché la porta si aprì e una sagoma entrò, inizio a parlare a raffica posando delle scatole, lenzuola e asciugamani nella stanza. -Senti so che non ti sto simpatico e fidati la cosa è reciproca ma mia madre tiene a te, quindi vedi di stare alle regole della casa e non ci saranno casini. Io non faccio bucati e cazzate varie mamma lavora tutto il giorno quindi devi fare tutto da sola. Ti conviene cercarti un lavoro anche te se non vuoi vivere a spese degli altri! Non chiamarmi fratello, fratellone o cose così perché non ti considero del mio sangue, sei solo una sorellastra che sta qui per il volere di papà e io ho accettato la cosa per il rispetto verso i suoi confronti. Quindi i patti sono questi se non ti sta bene quella è la porta, ok?- Emiliano si girò verso di me aspettandosi una risposta.... quasi non lo avevo riconosciuto cioè era lui ma diverso! Più giovane meno tatuaggi ma molti pircing, aveva lo sguardo da cazzone e le braccia conserte come da duro... -Ho detto ok?- disse sbuffando e spazientito.
entrai nel panico ma l'unica cosa che riuscii a dire fu -ok..- così lui fece un cenno con la testa e se ne andò chiudendosi la porta alle spalle.
Cercai di assimilare la situazione ma ogni cosa che provavo a ipotizzare non era razionale! Io la sorellastra di Emis Killa?! Come? Che cavolo aveva fatto quell'angelo? Tentai più volte di chiamarlo ma senza successo... così mi rassegnai e decisi di vedere cosa contenevano le scatole, quando le aprii mi prese un colpo era l'intero arredamento della mia camera! L'unica cosa che mancava erano i poster, i CD e le foto... mi misi a sistemarli, quando finii un minimo di ansia passò e per un attimo mi sentii a casa. Mi chiesi se non avessi fatto una cazzata ma poi decisi di tirarmi su e provare. Infondo questo poteva essere anche solo un sogno! Magari mi ero addormentata sul divano e stavo sognando! Mi sdraiai sul letto e chiusi gli occhi aspettando di ritrovarmi a casa ma mi addormentai...

mi risvegliai sempre nello stesso letto e mi convinsi che era tutto vero... cercai il mio cellulare nelle tasche che stranamente era rimasto sempre lo stesso, tranne per la data, l'ultima volta che lo avevo visto segnava il 27 luglio 2015 mentre adesso segnava 12 novembre 2009... ero tornata indietro di sei anni! CAZZO! Mi guardai allo specchio, il mio corpo rimase quello da diciottenne di certo senza futuro da top model... -Hai cambiato tutto ma un po di chili in meno non potevi toglierli è?- dissi parlando al cielo... di colpo la porta si aprì e emiliano apparve sulla soglia, scrutò la stanza e poi parlò -Parli da sola? Lo sapevo che eri svitata!- disse, era davvero uno stronzo! -Di solito si bussa!- dissi con tono arrogante e l'espressione divertita sul suo viso scomparve lasciando spazio ad una arrogante. -Io esco! Sicuramente torna prima mamma di me... vedi di essere gentile e puoi anche uscire da questa stanza! Non sei mica in prigione!- disse fece per andarsene ma entrò nella stanza e si avvicinò... molto... mi guardava con rabbia e superiorità -Vedi di portare un po di rispetto se non vuoi pagarne le conseguenze!- disse in tono minaccioso, all'inizio mi impaurii e iniziai a farfugliare che non poteva minacciarmi...
-Che cosa hai detto?- disse con quel sorriso compiaciuto sulla faccia così alzai lo gli occhi e lo guardai con sguardo serio e freddo,poi presi le forze e decisi che sarei rimasta a testa alta -Non ho paura di te Emiliano Giambelli.- dissi con tono freddo e deciso, vidi lo stupore nei suoi occhi ma subito dopo tornò in se -Dovresti averne Chiara Giambelli.- detto questo prese le chiavi sul mobile nel corridoio avanti alla mia stanza e scomparve dietro l'angolo, dopo qualche secondo sentii la porta sbattere e il silenzio incombbe nella casa... suonava così strano... non riuscivo a sentirlo Chiara Giambelli non ero io e poi quella che era appena successo? Io che tenevo testa a Emis Killa? Non era da me... percorsi i corridoi e visitai la casa ma quando provai ad entrare in una stanza era chiusa a chiave, alzai lo sguardo sulla scritta "Qui vive il Killer Killa" woow che fantasia emiliano! Mi sedei sul piccolo divano nel soggiorno e cercai disperatamente di chiamare il mio angelo, solo poco qualche minuto realizzai che lo stavo chiamando Castiel e non Anatiehl, così formulai il nome giusto e lui apparve seduto accanto a me facendo prendermi un colpo! -Dio!-
-No... sono io un suo seguace...- disse sorridendo
-Allora gli angeli hanno dell'ironia.- dissi riferendomi alla serie.
-Molta più di quanto immagini!-
-Che ci faccio qui? Io mi riferivo alla vita di Fedez... perché sono a casa di Emiliano e sono la sua sorellastra?- chiesi guardandolo negli occhi.
-Ogni cosa a suo tempo chiara... tu hai un cuore d'oro e quando puoi aiuti la genre... queste persone hanno bisogno di te..-
-Di me? Sono un peso economico per loro... conosco la storia e in più Emiliano mi odia!- dissi io
-Pazienza... vedrai che andrà meglio e ti renderai conto che la vita che avevi non era così male.- detto questo scomparve... sentii una chiave infilarsi nella serratura e mi alzai di scatto; dietro la porta comparve una donna piena di buste, scatole e progetti tutto ciò pericolante e in procinto di cadere... corsi e la aiutai a prendere tutto e poggiarlo sul tavolo...
-Grazie cara..- Disse lei rivolgendomi un sorriso... era una donna veramente bella aveva tratti di emiliani e anche se con indosso una maschera di stanchezza aveva un bellissimo sorriso...
-Di nulla, non si preoccupi...- dissi io.
-Non darmi del lei mi sento vecchia! Dammi del tu e chiamami Francesca!- disse ridendo.
-Ok Francesca.- le rivolsi un ampio sorriso e l'aiutai a sistemare le cose. Quando finimmo lei mi osservò e sorrise - non avevo fatto caso a quanto fossi bella... sei arrivata di fretta questa mattina dopo quella lettera... - disse sospirando... che lettera? Poi aggiunse -Emiliano è uscito vero?-
-Sì... ha detto che sarebbe rientrato tardi.- spiegai
Alzò gli occhi al cielo e poi parlò - come al solito.... almeno ho qualcuno con qui parlare prima di andare a dormire- disse porgendomi un sorriso che ricambiai.
-Non gli sto molto simpatica...-dissi
- beh, cerca di metterti nei suoi panni... stava provando a superare la morte del padre e da un giorno all'altro arriva una sua lettera che spiega della tua esistenza e chiede che quando tua madre se ne fosse andata saresti potuta stare da noi...-
-Credo abbiate già abbastanza problemi... perché mi avete accettata?- chiesi perplessa.
-Perché sei della famiglia... porti lo stesso cognome di Emiliano, posso considerati come una figlia.-disse sorridendo, una lacrima mi rigò il viso e riuscii a capire quanto Buona potesse essere quella donna...
-Cercherò di aiutare in ogni modo! Mi troverò anche un lavoro!- dissi io guardandola lei mi abbraccio e per un attimo ci rimasi ma poi la strinsi anche io... -Grazie Chiara!- disse...
Quando ci stacammo dall'abbraccio lei disse di andare a dormire, ci dammo la buoanotte ma prima di entrare dentro camera sua mi guardò e disse -Benvenuta in Famiglia.- poi entrò e chiuse la porta alle sue spalle.

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