Mi dette un bacio, di quelli come nei film e ci andammo a sedere su una panchina di fronte alla Serpentine.
Harry mi toccò la gamba con la sua mano, accarezzandola dolcemente. All'improvviso sentii qualcosa che mi stava salendo sulle spalle: era un piccolo scoiattolo, che si era posato lì in cerca di cibo.
"Ehy ciao piccolino, vuoi da mangiare?" gli chiesi, sapendo ovviamente che gli scoiattoli non parlano.
Louis, ma Harry per caso ti ha fatto rincoglionire? Mi sa di sì.
Non avevo niente, e sinceramente mi dispiaceva, ma Harry tirò fuori dalla tasca un sacchetto di noccioline e gliele dette.
"Come mai vai in giro con un sacchetto di noccioline in tasca?" chiesi confuso.
"Perché ad Hyde Park ci vengo spesso da solo, quando ho bisogno di pensare."
"Pensare?"
"Sì, mi rilassa stare qua in mezzo al verde e tra gli scoiattoli."
Appena finito il sacchetto, lo scoiattolo se ne andò e, guardando l'ora sul telefono, mi accorsi che erano già le 7. Mamma mi avrebbe ucciso se non fossi tornato a casa per cena.
E quando parli del diavolo, ecco che mi squillò il telefono.
"Mà?"
"Lou dove sei? E' ora di cena"
"Tranquilla mamma, dammi una mezz'ora e vengo."
"Okay, ma stai attento"
"Non ti preoccupare, ciao mamma, a dopo." e staccai.
"E' ora di andare, non è vero?" chiese Harry.
"Già, mia madre è molto apprensiva."
"Okay, allora andiamo insieme alla metro."
"D'accordo."
Arrivammo alla stazione di Hyde Park Corner e, quando stavo per salutarlo, vidi che prese la mia stessa strada.
"Dove devi andare?" chiesi.
"Voglio venire con te, ti accompagno a casa e poi me ne torno a casa mia."
"Cosa? No! Vai a casa, non hai paura che tua madre si arrabbi?"
"No, io di solito torno a casa tardi, non preoccuparti."
"Sicuro?"
"Certo."
Per tutto il tragitto Harry mi era stato vicino tenendo il suo braccio sulla mia spalla come a dire "tu sei mio e guai a chi ti tocca". Era una sensazione stupenda essere amati veramente da qualcuno, da qualcuno che ti avrebbe voluto suo e basta.
Arrivammo alla fermata di Newbury Park, era ora di scendere.
Harry mi accompagnò fino a casa e proprio mentre stavo per entrare in casa, mamma aprì la porta.
"Lou!"
"Ehy mamma! Questo è un mio...amico" Harry mi fulminò quasi con lo sguardo, ma che ci potevo fare? Mica avrei voluto dirglielo così su due piedi.
"Aw ma che carino, piacere Johannah" era entusiasta all'idea che avessi un altro amico oltre a Bryan.
"Piacere mio, Harry!" le strinse la mano. Ero tutto sudato dal nervosismo.
"Ti fermi a cena caro?" chiese mamma.
No mamma, no. Aiuto.
"Oh, beh, volentieri, se non do disturbo..." rispose un po' incerto, vedendo la mia faccia.
STAI LEGGENDO
A love to remember||larry.
Teen FictionLouis, un ventitreenne dagli occhi color cobalto, conosce in una famosa discoteca di Londra Harry, un ragazzo affascinante, con qualche anno in meno, dai capelli riccioli e dal carattere inebriante, che gli ruberà il suo cuore in un attimo. Fra i d...