Jack Barackat's Point Of View
«L'ho odiato»-quelle due parole mi rimbombavano in testa da quando ho tolto le labbra dalle sue-.
«Ne ho odiato ogni momento»-ed io ho avuto anche la fora di scherzarci su.-
Non era come al solito, era rigido,non lo voleva,e mi ferì,più di quanto non dovrebbe
aver fatto ,in realtà.
Quando scendemmo dal palco corsi verso l'uscita.
Avevo bisogno d'aria.
Spinsi con violenza la maniglia della porta ed uscii sul retro.
Mi appoggiai al muro,facendomici scivolare contro.
«Stupido Jack,sei solo uno stupido. Che cosa pensavi di ottenere? Il suo amore eterno? Quei tempi sono finiti,sono finiti con Lisa,con la
sua improvvisa passione per le ragazze, con la nausea che aveva di averti accanto,con la proposta di matrimonio,sono finiti.
Devi smetterla di vivere nel passato,e andare avanti,come ha fatto Alex...»
Feci sbattere la testa contro il muro dietro di me.
«Non ti ama più,smettila di andargli dietro,non ti darà un'altra chance,eravamo ragazzini,insicuri ma pieni di voglia di vivere,in vena di
trasgredire,di avere nuove esperienze,ma nulla di più,ed è giusto che sia andata così,ora lui è felice, e dovresti esserlo anche tu Jack,
come Alex...»
Sospirai frustrato,guardando le stelle.
Erano bellissime,come sempre.
«Come Alex...»
Luminose, distinte,capaci di incantarti,di farti fare promesse insensate,di esprimere
desideri,di guidarti.
«Come Alex...».
Sentii chiaramente una calda lacrima rigarmi la guancia.
"Jack".
Alex's Gaskart's Point Of View
Scesi dal palco con un sorriso.
Ma di Jack, neanche l'ombra.
Scossi le spalle, convinto di trovarlo in camerino.
Entrai,c'erano Zack e Ryan, ma di Jack, neanche l'ombra.
"Rgazzi, ma Jack?"
"Non lo so,non era con te sul palco?"
"Si ma.."
"E quel bacio?"-mi chiese malizioso Zack-.
"Zack...lo sai"
"Ah si,Lisa,il matrimonio,giusto"-sbuffò con fare teatrale-.
"Già..."-risposi-.
"Comunque il tuo Jack non lo abbiamo visto"-sussurrò Ryan cambiandosi la maglietta"
"Okay ragazzi,grazie lo stesso"-uscii dal camerino,pensando all'allusione sul bacio-.
Lo cercai dappertutto.
Andai anche da Andy,a chiedere se lo aveva visto per caso.
Ma lo trovai che correva con il telefono in mano,a parlare con Juliet, mi fece capire peròche non lo aveva visto,e che dopo avremmo
parlato.
Annuii e ,rassegnato uscii, sperando di trovarlo lì.
Aprii la porta e lo trovai che respirava a fatica contro il muro ed il collo alzato.
"Jack"-trasalì-.
"Si?"-non si girò nemmeno però-.
"Ti ho cercato dappertutto"
"Bhe, mi hai trovato"-abbozzò un sorriso,senza muoversi-.
"Jack...che succede?"-chiesi preoccupato-.
"Niente in particolare, Alex,al solito"
"Non è vero,hai la voce incrinata"
"Probabile"
"E perchè?"
"Motivo Idiota"
"Non è idiota se ti fa star male,Jack"
"Invece si ,è idiota ed egoista"
"Ma,hai pianto,perchè?"
"Perchè è mia la colpa"
"Sono sicuro di no"
"Cosa pensi di saperne Alex?"-mi chiese ad un tratto-.
"J-Jack.."-ero senza parole-.
"Davvero pensi di sapere quello che mi passa per la testa?"-si alzò-.
"I-io.."
"Pensi di sapere quello che sto passando?"-si portò davanti a me-.
"N-No Jack"
"Esatto Alex, No"-notai le scie luminose delle lacrime,sotto le luci esterne-.
"Ma se non me ne parli.."
"Io non voglio parlartene,Alex"
"Perchè?"-mi imposi,avanzando-.
Mi guardò,iniettandomi tutta la sua rabbia ,per poi baciarmi di nuovo.
Mi irrigidii nuovamente.
Non ero più abituato a questo,alle sue labbra salate,alla passione che ci metteva nel baciarmi,ai sentimenti ingarbugliati alla bocca dello
stomaco,le guancie in fiamme, non ero più abituato a Jack.
E non ebbi il tempo di ricambiare che si staccò.
"Hai odiato anche questo,Alex?Eh?!"-si girò,furioso,pronto ad andarsene-.
Lo afferrai per un braccio.
"Jack,devi smetterla"
"Di fare cosa? Di soffrire? Di continuare a volerti per me? Di essere geloso? Di soffrire per la tua felicità? Di continuare a vivere nell'ombra?Di sperare di tornare ai vecchi tempi? Di sperare di poter tornare con te?Di continuare a resistere dal baciati e fare l'amore con te ?Di pensare a quanto ti prenderei qui e adesso?Di Amarti? Dimmi cosa devo smettere di fare,perchè non ce la faccio più"-e detto
questo se ne andò,lasciandomi lì impalato,a fare i conti con me stesso-.
