Chapter one.

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Cut stava guardando il soffitto della sua casa cadente. Le pareti bruciate producevano un odore nauseante che le riempiva le narici, sentiva i rumori dei piccoli roditori padroni di quella abitazione che correvano in soffitta e le gocce d'acqua che cadevano dal rubinetto del bagno, poi percepì uno spostamento d'aria e subito dopo uno scricchiolio. Uscì lentamente dal suo nascondiglio per vedere chi potesse essere l'intruso, e prima ancora di poter guardare buona metà della stanza, una forza la sbatté sul pavimento provocandole un forte dolore alla nuca e una bestemmia mentale.
Alzò lo sguardo e poté vedere il volto del suo aggressore. Lunghi capelli neri, pelle bianca come il latte, occhi cerchiati di nero e un sorriso che si allungava da un orecchio all'altro.
Cut aveva il potere di parlare attraverso la mente, esattamente come Slenderman, ma non volle sprecarlo subito per un collega quale Jeff The Killer.
Capovolse la situazione afferrando il coltello che teneva sempre sotto il divano e si mise a cavalcioni su di lui sfiorandogli il collo con i lunghi capelli rossi.
-Vattene Jeff, non sei il benvenuto qui.- trasmise lei con la mente, e la risposta non tardò ad arrivare -Invece penso che lo sarò una volta che toglierai quella maledetta lama dalla mia gola e mi lascerai spiegare.-
Lei si alzò e gli offrì una mano per aiutarlo a tirarsi su, Jeff la prese e saltò in piedi.
-Allora? Che ci fai qui?-
-Ti salvo il culo sirenetta, vieni con me.- rispose lui trascinandola fuori di casa.
Cut decise di concentrare la sua rabbia provocata dal fastidioso nomignolo in qualcosa di costruttivo, tipo sbattere il killer contro il muro e costringerlo a darle delle spiegazioni.
-Ora mi dici dove mi stai portando e perché, oppure la tua testa finirà dritta sul pavimento, e non sarà seguita dal tuo corpo, Woods.-
-Calma sirenetta, stiamo andando al rifugio. Slender esige la tua presenza per un problema che coinvolge tutti noi proxy.-
-Che problema? E non osare chiamarmi ancora in quel modo.-
-Cosa c'è? Ti hanno tagliato la coda? Calmati Cut. Non lo sa neassuno di cosa si tratta, ma dobbiamo muoverci, ci sarà una riunione tra mezz'ora, passeremo dopo a prendere le tue cose.-
Cut si convinse del tutto e seguì il serial killer di corsa fino ad una grotta; bisognava camminare per un chilometro, poi digitare un codice su un telecomando dalla forma di un sasso e successivamente si sarebbe aperta una parete rivelando una specie di labirinto di corridoi che portava alla tana, la famosa Creepyhouse.
Cut aprì la porta principale, e la prima cosa che notò fu il silenzio tombale di quel posto, una cosa assurda visto l'elevato numero di coinquilini, scese le scale con Jeff al seguito e si ritrovò nell'"aula magna", dove tutti la guardarono con aria sorpresa, sicuri che non l'avrebbero mai più rivista. Molti la salutarono, altri si limitarono a fare un cenno col capo, ma lei ignorò tutti e andò a sedersi al suo solito posto, seconda fila, terzo da sinistra. Jeff si accomodò da parte a lei e subito dopo entrò Slenderman che, con aria solenne, si diresse davanti al microfono.
-Comincia la riunione numero settecentotre nella sala due. Siamo tutti in pericolo.-


-continua-

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