Chapter 2.

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-Comincia la riunione numero settecentotre nella sala due. Siamo tutti in pericolo.-.
Nella sala regnò il caos generale, voci dubbiose, spaventate e incredule di fronte alla cruda verità: neanche loro erano totalmente invincibili. Slenderman fece fischiare a tutti le orecchie in modo da riportare il silenzio e poter continuare la riunione pacificamente.
-Chi ha delle domande alzi la mano, risponderò a tutto ciò che è inerente all'argomento e che ritengo sia utile per la vostra, anzi, la nostra soppravvivenza.-
Cut alzò subito la mano e Slenderman non esitò a conferirle la parola:
-Chi ci minaccia?-
-Un gruppo di assassini che è venuto in possesso di informazioni importanti sulla creepyfamily, tra cui il luogo dove si trova il nostro rifugio. Per fortuna il loro informatore non è stato in grado di dare loro modo di entrare qui dentro.-
Laughing Jack fu il prossimo ad intervenire nel discorso:
-E chi sarebbe questo informatore?-
-Non ci è dato di saperlo, ma una cosa è certa: c'è una spia tra di noi-
Tutti i presenti si scambiarono sguardi sospettosi, mentre una voce interruppe il silenzioso dialogo:
-E allora che aspettiamo? Siamo degli assassini, diamine, non delle persone qualunque! Dobbiamo trovare quello spione pezzo di m...-
-Jeff! Non puoi parlare senza il mio permesso, e abbassa i toni. Siamo fin troppi per poter trovare immediatamente l'artefice, abbiamo bisogno di tempo e collaborazione. Il traditore potrebbe essere seduto proprio di fianco a voi o dormire nel vostro stesso letto.- Slenderman guardò Clockwork e Ticci Toby con aria contrariata, non dormiva più sonni tranquilli da quando aveva saputo della loro relazione; un eventuale litigio avrebbe potuto causare una guerra all'interno della casa.
Ben alzò la mano e Slenderman gli diede la parola:
-Slender cosa dobbiamo fare? E' necessario proteggere la casa e i nostri amici, ma stiamo subendo un attacco direttamente dall'interno. Non sappiamo di chi fidarci, ma sappiamo sicuramente di chi NON fidarci. Come di chi non si è fatto vivo per così tanto tempo da risultare quasi un estraneo, vero sirenetta?-
Cut si alzò in piedi piena di rabbia e scaraventò addosso al folletto dalla "lingua biforcuta", minacciandolo con un coltello e urlando mentalmente:
-COME TI PERMETTI DI ACCUSARMI, LURIDO FOLLETTO DEL CAZZO? IO ME NE SONO ANDATA PER GENTE COME TE, DEVI ANDARE A FARTI FOTTERE!-
Jane The Killer la staccò di peso da Ben e Cut, per tutta risposta, sputò per terra e se ne andò indignata, con i capelli che le svolazzavano dietro le spalle e gli occhi rossi dalla rabbia.
Sentiva i passi delle persone che le correvano dietro cercando di fermarla, ma non ci badò e continuò per la sua strada aspettando di potersi vendicare di chi le aveva fatto del male, come quel nano di Ben e chi le aveva tolto l'unica cosa che amava davvero: la sua voce.



Angolo scrittrice:

Scusatemi tanto se aggiorno poco, ma non ho un computer tutto mio e devo usare quello di mia mamma. So che il capitolo è corto e fa anche abbastanza schifo, ma abbiate pazienza, a Settembre probabilmente mi daranno un computer e avrò modo di aggiornare più spesso e di pubblicare capitoli più lunghi e avvincenti.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 23, 2015 ⏰

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