CAPITOLO III

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La mattina dopo Peter piangeva ancora. Non aveva smesso un attimo, dalla sera precedente. Due profonde occhiaie viola, rigate da un fiotto incessante di lacrime, gli contornavano i profondi occhi castani. I suoi ricci, ormai quasi completamente bianchi, erano sporchi di terra e aggrovigliati. Angela era destinata a non svegliarsi mai più, quindi aveva deciso di fare il dovuto lavoro subito dopo la chiusura degli occhi di sua moglie. Aveva chiamato Echo, che era arrivato prontamente  con una zuppiera piena di strane polveri. Recitando una prehiera, le sparse sul cadavere di Angela, che iniziò a dissolversi.
- Era il membro più importante della comunità. È un peccato che abbia deciso di lasciarci. Ma, in fondo, era il momento.
Detto questo, la vecchia lasciò la casa.
Qualche ora dopo Madeleine si svegliò.
-Dov'è la nonna?- chiese. Peter ricacciava a forza le lacrime negli occhi e non rispondeva, temendo che i singhiozzi avrebbero fatto preoccupare la piccola.
-Dov'è la nonnaaaa?- gridò esasperata Madeleine. Peter la guardò, con gli occhi rossi di pianto, e singhiozzò:- Piccola mia...la nonna...è andata via.-
-Dov'è andata? A fare la spesa?
-No...si...tesoro, la nonna non tornerà più.
-Non ci vuole più bene?
-Ma no piccola mia, lei ci vuole tanto bene...è che ha trovato una bella casa su una collina, e la sta preparando perché tra un po' ci trasferiremo lì. Intanto ci guarda da lassù...
-Oh. Capisco.
Madeleine capiva più di quanto lasciasse intendere.
-Maddie, ti senti bene? Sembri molto stanca.
-Non ho dormito stanotte, la fronte mi bruciava e continuavano a parlarmi.
-Chi continuava a parlarti?
-Le voci.
-Che voci?
-Le voci della notte. Mi parlano da qualche mese, ma stanotte gridavano forte e non mi hanno lasciata dormire. La nonna mi ha detto che era normale, che era perchè sto tanto davanti alla tv.
-Ah,si...la tv.

GLI OCCHI DELLA LUNADove le storie prendono vita. Scoprilo ora