Parte 1 - Aggrapparsi alla morte

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Essere felici vuol dire amare ciò che si è, ciò che si ha, e smettere di desiderare ciò che non si può avere. Essere felici significa essere liberi da pensieri e preoccupazioni, essere felici vuol dire essere qualcosa che la signora Judy Hastings non era.

La signora Judy Hastings, aveva 42 anni, due splendidi bambini, un marito avvocato e viveva in una lussuosa villa a Los Angeles. Sembrava avere tutto ciò che una donna di quei tempi poteva desiderare, ma non era così.

Un paio di giorni prima Judy ricevette una chiamata dal Tennessee, era Lisa, sua sorella, dalla quale non aveva notizie da anni. Lisa chiamò Judy per avvertirla che si sarebbe sposata il ventotto del mese seguente. Lisa raccontò a Judy del cowboy che avrebbe sposato, delle esperienze indimenticabili che aveva vissuto con lui, di quanto lo amasse e di quanto fossero felici insieme. Judy stupita dai racconti della sorella, iniziò a parlare del lavoro di suo marito, della sua casa, della macchina.. e finche elencava tutte queste cose superficiali, si rese conto che dentro era vuota.

Dopo aver chiuso la conversazione con Lisa, andò fuori sul viale a fumarsi una sigaretta. Era un vizio che aveva ripreso da poco, nessuno doveva sapre che lei fumava, avrebbe rovinato la sua immagine da brava madre e moglie. Judy ripensò alla conversazione con Lisa per tutta la notte.. continuava a ripetrsi:Ho un marito che probabilmente mi tradisce, due figli suoi, una macchina e una casa pagata con i suoi soldi e ... in fine non ho niente. Non avrei nulla senza il mio 'amato' John, e infatti è cosi. Io non ho nulla.

Questo pensiero la distruggieva e questo pensiero è propio il pricipale motivo per cui era qui : John era a New York per lavoro, sarebbe stato via per una settimana, i bambini erano a casa di amici per un pigiama party.

La casa era libera, Judy era sola e voleva liberarsi della sofferenza e della falsa felicità una volta per tutte. Erano circa le undici e mezza, Judy accese lo stereo mise un po' di musica Jazz per fare un pò di atmosfera, poi prese il suo pacchetto di sigarette, ne tirò fuori una, sela mise in bocca e prima di accenderla, guardò attentamene la scritta IL FUMO UCCIDE ed esclamò: infatti, io voglio morire. Iniziò a fumare, era la prima volta che fumava in casa, aveva sempre avuto paura che suo marito, o qualcun altro sentisse la puzza di fumo. Inizò piano piano a togliersi i vestiti, lasciò la sua maglietta cadere perterra, seguita dagli altri indumenti. Poi aprì il primo cassetto della sua costosa credenza, si era fatta mandare un set di coltelli dall'Inghilterra, erano coltelli costosissimi, e finalmente poteva usarli per qualcosa che non fosse tagliare zucchine.

Cosi iniziò, si posò la lama del coltello sul polso tremante e si fece il primo taglio. Iniziò a sanguinare, il sangue gocciolava sul pavimento, sembrava una pioggerella primaverile. Ma non er così che Judy Hastings voleva morire,lei voleva una cosa meno macabra, cosi decise che si sarebbe lasciata affogare nella vasca da bagno. Quella era una morte dura, un momento sei sopra, va tutto bene, il momento sucessivo invece sei sotto, sottoacqua, un resipiro veloce e via.

Finche Judy stava preparando il bagno, qualcuno bussò alla porta. Chi mai poteva essere a quell'ora? Judy ignorò il suono e si immerse lentamente in acqua. L'acqua era bollente, le bruciava la pelle, e si stava tingendo di rosso perchè la ferita sul polso era ancora ancora aperta.

Il bussare alla porta diventò sempre più insistente e judy non riusciva a concentrarsi su quello che stava facendo. A un certo punto si aggiunse il suono di una sirena.. ma cosa sarà successo mai? Una voce, di un uomo arrabbiato diceva: Signora Judy Hastings, apra questa maledetta porta ! Judy faceva finta di niente, e stava per farlo, stava per farsi annegare nella vasca da bagno di casa sua, ma un evento la fermò. Dalla vasca da bagno sentii delle urla.. erano i suoi bambini, Tommy e Erick, che piangevano e chiamavano la loro mamma. Allora judy prese un asciugamano e in preda al rimorso selo legò attorno a modi veste e si diresse verso la porta. Finche andava verso la porta, fu assalita da un terribile senso di colpa, come avrebbe potuto lasciare i suoi bambini, come avrebbe potuto. Appena aperto, i bambini le saltarono in braccio in lacrime, poi i carabinieri le spiegarono cos'era sucesso. Il bambino che doveva ospitare Tommy e Eric era morto, un incidente stradale. Era una cosa terribile. Tommy e Eric dormirono abbracciati alla mamma tutta notte, e lei in quella notte aveva capito che non poteva farlo. Non poteva togliersi la vita. Era una madre, e amava i suoi figli, non poteva lasciarli.

Judy la mattina seguente, si alzò presto, mise in ordine la casa dal casino della notte scorsa e preparò le fritelle per i bambini. Loro erano ancora molto scossi dall'accaduto e Judy decise con John di portarli da uno psicologo. Era la cosa più giusta da fare, loro erano molto piccoli e non riuscivano a concepire la morte ancora.

Dopo un paio di mesi le giornate cominciavano a tornare normali, i bambini avevano ripreso in mano la loro vita, e tutto era tornato alla normalità. Judy però con la normalità non ci aveva mai preso la mano e certi oscuri pensieri si ripresentarono nella sua mente, lei cercava di ignorarli, ma non ci riusciva per un unico motivo: lei non era felice.

Malgrado questa sua profonda infelicità Judy tirava avanti, tirava avanti per i suoi bambini; si può amare due creature così profondamente da dover rinunciare alla propia vita, o in questo caso, alla propia morte.

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