One.

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'Michael?' mi chiamò per l'ennesima volta Daisy, mia sorella. Non gli risposi.
Feci il conto alla rovescia a partire dal tre e quando arrivai allo zero, la piccola Daisy irruppe nella mia stanza.
'Come al solito' mi dissi.
Mi tolsi le cuffie. Lei eri lì sul ciglio della porta con il suo tutù da ballerina e le mani conserte.
'Day?'

'Ciao Mikey' mi salutò come se fosse la prima volta della giornata che mi vedesse.

'Dimmi' le chiesi, lei si avvicinò e si sedette accanto a me nel letto.

'Un giorno mi farò anche io i capelli verdi'

'Si, ma non penso che starebbero alla grande con quel tutù bianco'

'Chi lo dice?' si imbronciò.

'Non so chi è a dirlo, ma si sa che una ballerina di danza classica non si tinge i capelli di verde'
Lei si arrese alzando le spalle.
'Comunque, sei venuta qui per dirmi solo di volerti tingere i capelli di verde..?' gli chiesi a quel punto.

'No no' disse certa. 'Mamma non ha la macchina Mikey' si alzò dal letto e si mise davanti a me. Ferma. Io aspettavo che lei continuasse.
Che dovevo farci se mamma non aveva la macchina? Non gli avrei mica prestato la mia.

'Quindi?' chiesi semplicemente.

'Dai la tua a mamma così posso andare a danza'

'No Day'

Lei sbuffò.
'Ma abbiamo il saggio fra poco e io devo ancora memorizzare il ballo' sbuffò ancora.

'Non presterò la mia macchina a mamma, la mette sempre sotto sopra'
Lei usci dalla camera con il broncio, sentì chiudere forte la porta della sua stanza.
Mi dispiaceva molto che Day avrebbe saltato un'allenamento, ma ogni tanto poteva anche mancare.
Mi rimisi le mie cuffie e continuai ad ascoltare la mia musica e ad usare il computer.

Dopo pochi minuti, il tempo di Holiday e Stray Heart, Daisy si ripresentò in camera mia con un sorriso a trentadue denti.
Così mi tolsi di nuovo le cuffie per sentire cosa volesse questa volta.

'Sai quanto ci tengo a danza e al saggio?' mi chiese. Aveva ancora addosso quel tutù.

'Direi tanto'
Osservai quelle scarpette bianche, quelle calzette bianche e quel tutù bianco, ancora una volta. Secondo me dovrebbero rivoluzionare la danza classica. Probabilmente le calze nere strappate al posto di quelle bianche sarebbero meglio, però quella poi non sarebbe danza classica comunque.

'Esatto!' alzò il pollice e lo tenne in quella posizione per davvero tanto tempo. 'Quindi, o fai uno sforzo e dai la macchina a mamma oppure mi porti te'
Ero abbastanza scocciato da quella situzione.

'A che ora devi andare?'

'Fra un'ora partiamo' disse prima di darmi un bacio sulla guancia e lasciare la mia stanza.

Mi alzai con poca voglia di uscire di casa. Ma lo feci.
Daisy per quanto poteva rompermi le palle, per quanto fosse assillante, e per quanto si facesse odiare a volte mi avrebbe convinto in un modo o nell'altro. O meglio, mi avrebbe costretto a dare le chiavi a mamma.

Posai il computer e le cuffie sul comodino e mi diressi in bagno. Dovevo darmi una sciacquata visto che era dalla mattina che stavo cercando di scrivere una canzone. Infatti ero ancora in pigiama, nonostante fossero quasi le quattro di pomeriggio.
Quando mi fui lavato, indossai un paio di skinny neri e una maglietta a caso. Presi quella dei Green Day, tanto per cambiare.
Mi guardai allo specchio, mi diedi una messa a posto veloce ai capelli e uscì dalla mia tana, che era la mia camera.

Giù in salone trovai mia madre che parlava con zia Rose. Quando mi vide sembrava avesse visto Cristo.
'Oh Michael' quando si avvicinò non potei non notare le rughe sulla fronte. Anche zia Rose stava invecchiando.
Questa si che era una paura: invecchiare.
Già mi vedo da vecchio, pelato (sicuramente), con la pancia da alcolizzato che rimpiango di non essermi sposato.
Probabilmente non mi sposerò mai infatti. Insomma, le opzioni sono due, o divento una rockstar con la mia band oppure un alcolizzato.
Mi piaceva più la prima opzione, ovviamente.

'Ciao zia' la salutai.
Mia madre a differenza sua non aveva tutte quelle rughe. Ed era anche più vecchia.

'Mikey' mi sentì chiamare da fuori. La voce poteva essere solo di una persona: Daisy.

'Oh devo andare, ciao mamma' diedi un bacio alla donna e poi alzai la mano per salutare zia.
Mamma mi mimò un 'grazie' con le labbra. Riferendosi sicuramente al fatto di Daisy.

Aprii lo sportello a mia sorella, e lei entrò con la mano che gli tappava il naso. I bambini sono strani a volte.

'Hey devi respirare se non vuoi morire' gli dissi ridendo leggermente. Lei si tolse la mano da quella posizione.

'Pensavo che la tua macchina puzzasse come la tua stanza'
Io risi di nuovo.

Accesi la radio. Dentro c'era un cd punk rock che avevo fatto io. Ci avevo messo tutte le canzoni che mi piacevano di più delle mie band preferite. Erano più di cento canzoni.

'Questa è la musica che ascolti?' mi chiese ancora.
Io annuì.

'Mi piace' disse.
Non capivo come potesse amare la classica e come, allo stesso tempo potesse ascoltare il punk rock.
Prese una foto da sopra il cruscotto.
'Questo ti assomiglia, quando avevi i capelli neri però'

'È il cantante dei Green Day'

'Mi piacciono i Green Day' disse ancora una volta. 'È la tua ispirazione?' mi chiese.

'Beh, si.. Lo ammiro tanto'

'Secondo me lo copi'

'Ma non è vero' sbottai io. 'Te non hai qualcuno a cui ti ispiri?'

'Chris' rispose semplicemente. 'È una mia amica' mi spiegò dopo.

'Non puoi ispirarti a una che ha dieci anni, Day' le spiegai anche io.

'Non ha dieci anni, ne ha venti'

'E come la conosci?' allora gli chiesi.

'Balla con me' continuai ad ascoltare. 'Sa ballare ogni singolo ballo. La Break Dance, l'HipHop, i balli Latino-americani. E ovviamente la classica. È bravissima, riesce a fare tantissime piroette una dopo l'altra. Voglio diventare come lei.' concluse.

Io sorrisi, sembrava un po stupido avere d'ispirazione una ragazza che balla con te, ma sorrisi.

Ecco perché Day ci teneva così tanto ad andare in palestra ogni giorno, senza saltare neanche una lezione. Ci teneva così tanto perché voleva diventare la migliore.

Arrivammo in palestra, scesi la sua borsa e l'accompagnai dentro.
Lei iniziò a salutare le sue amiche, poi prese la sua borsa e mi chiese di aspettarla lì.
Tornò, senza la borsa, l'aveva posata.

'Bene, allora io vado' gli dissi dandogli un bacio sulla guancia.
'Cosa?' spalancò gli occhi e la bocca. 'Non puoi andartene' mi disse mettendo le mani conserte e assumendo quella solita posizione da 'o resti o resti'

'Day, avevo detto ai ragazzi di passare per le prove'

'La mamma resta sempre' mise di nuovo il broncio.

Sapevo come sarebbe andata a finire. Quindi mi feci trasportare dentro la palestra. Daisy mi fece sedere lì vicino lo stereo e rimasi in quella posizione per tutta la lezione.

Quando fu finita, una ragazza alta, magra, con i capelli biondi in uno chignon entrò nella palestra. Le bambine le andarono in contro e quasi la fecero cadere.
Mia sorella venne da me.

'Mikey, Mikey, quella è Chris!' disse tutta eccitata correndo verso la ragazza.

Quella fù la prima volta che vidi Chris.

Ed ecco il primo capitolo! Spero vi piaccia.
Se ci sono errori e cose così ditemelo che correggo!
Votate e commentate!

Baci, Ali😘

Dancer || mgcDove le storie prendono vita. Scoprilo ora