Five.

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Era il 23 dicembre, non ce la facevo più a tenere mia sorella a casa.
La scuola sarebbe ricominciata soltanto dopo il 6 gennaio.
C'era da dire però, che finalmente era arrivato l'ultimo allenamento di Daisy in palestra.

'Mikey' disse lei fuori dalla porta della mia stanza dopo aver bussato. 'Sei nudo, o stai facendo qualcosa che è meglio che io non veda?'
Risi. Dieci anni, e queste domande.

'No, puoi entrare Day'
Così fece. Io ero seduto sul mio letto, legando i lacci delle converse.

Lei si sedette accanto a me. Stavolta non aveva il solito tutù. Aveva un body rosa e una gonna, abbastanza trasparente nera, le calze erano rosa, e le scarpette bianche.
'Preferisco questo body al solito tutù' le dissi.

Lei sorrise 'Chris ci ha detto di mettere questo per le prove'
Annuì.

Chris. Era stata tra i miei pensieri troppo per quanto mi riguarda.

'Allora andiamo?' La presi per mano e ci dirigemmo giù per salutare mamma.

Mamma stava male. Immensamente male.
Non riusciva più ad alzarsi e a camminare da una settimana.

Il tumore l'aveva colpita come aveva colpito mia nonna e mio nonno, era un mesetto che ne eravamo a conoscenza, ma solo nell'ultima settimana aveva cominciato a soffrire davvero.
La sua faccia era scavata, come se non mangiasse.

'Mamma' la chiamai per farle aprire gli occhi, visto che li teneva chiusi. Le dava fastidio anche la luce.

'Ehi piccoli' cercò di alzarsi, almeno per sedersi, ma senza risultati. 'Resterò allungata' disse a bassa voce.

'State andando?' Ci chiese.

'Si' disse piano Daisy.

'Bravi, grazie Michael' mi guardò, poi sposto gli occhi su Day e disse: 'poi mi racconti come è andata eh'
Lei fece si con la testa.

'Ora lascia Mikey e mamma parlare da soli, comincia ad andare in macchina' disse con un filo di voce.
La bimba uscì.

'Stai attento Mikey, cerca di far capire a Daisy cosa succederà, per favore, prenditi cura di lei. Tuo padre non risponde al cellulare, io non so che fare.'
Non risposi.

'Mikey?'

'Non sai che fare mamma? Io un'idea ce l'avrei' dissi sedendomi per terra accanto al letto. 'Curati'

'Mikey, starei solo peggio'

'Ma potresti guarire, mamma' la supplicai quasi.

'Non se ne parla'

Scossi la testa, le diedi un bacio sulla fronte e andai.

Quella sera, dopo un bel po di tempo avremmo avuto un mini concerto in un pub.
Praticamente, il tema era l'amore.. E noi, non è che non avessimo canzoni d'amore, ma ne contavamo davvero poche.
Quindi avevamo deciso di fare qualche cover.

Mi ero battuto fortemente per avere nella scaletta 'I'd do anything' dei simple plan.

E ne avevo una buona ragione, volevo cantare quella melodia, volevo urlare quelle parole, volevo che la gente di quel pub potesse davvero arrivare a capire cosa volesse dire quella canzone. Specie se dopo averla ascoltata un sacco di volte, sempre lo stesso viso mi veniva in mente.
E un po mi spaventava, perché era di Chris quel viso.

Calum era sicuro che sarebbe nato qualcosa tra me e lei.
Ma.. Da quando uno come me sta con una ballerina di danza classica?

Comunque, la lezione di Daisy incominciò, io la seguì da fuori, perché stare dentro ed avere i capelli verdi attirava troppa attenzione da parte di chi passava, e da parte delle altre mamme.
In realtà, attiravo l'attenzione sempre quando entravo in un posto nuovo.

Chris se la cavava alla grande con le bambine.
Ed oggi erano tutte molto, molto nervose, visto l'imminente saggio della mattina successiva.
–già, un saggio il 24 di dicembre–

Ad un certo punto le bambine rimasero sedute a terra a parlare e Chris uscì dalla stanza, avevano avuto qualche minuto di pausa.
Mi passò vicino solo sorridendomi, io volevo parlarci.
'Chris! Chris!' La chiamai, e la inseguì fino a quando arrivammo nel corridoio dove c'erano le porte degli spogliatoi.

Lei si girò e fece 'M-michael'

'Ciao' gli dissi sorridendo.

'Ciao' ripetè lei, non poté leggere nessuna emozione sul suo viso. Era solo un bel po pallida.

'Cos'hai?' Le chiesi.

'Non ho nulla' rise, quasi sarcasticamente. Abbassò lo sguardo ed entrò in uno degli spogliatoi.
Decisi che l'avrei aspettata lì fuori. Perché avevo pensato di invitarla al pub dove avremmo suonato quella sera.

Mi avrebbe potuto dire di no, chi ero poi io per invitarla ad un pub? Nessuno sicuramente. Ma dovevo assolutamente provarci. Era la prima volta che una ragazza mi veniva alla mente grazie ad una canzone.
Sembra stupido a dirlo, forse sì, ma le canzoni di solito trasmettono emozioni, non visi di ragazze. O almeno a me, avevano sempre trasmesso emozioni, meravigliose emozioni.

Chris uscì e si bloccò di scatto quando mi vide li davanti.

'Dio perché sei ancora qui?' Usò un tono cattivo. Mi spaventai.
Feci un passo indietro, infatti, ma parlai.

'Suoniamo in questo pub stasera' le diedi due biglietti. 'Se vuoi passare a me fa piacere'
Lei li prese senza pensarci due volte.

'È quello che si trova vicino le scuole, hai presente?'
Lei annuì con la testa.

'Si ho capito, vedrò se posso passare' l'acidità si era fatta strada nei suoi occhi e nella sua voce.
Alzai le spalle e lei tornò nella palestra, dove le bambine la stavano aspettando.

Perché le ragazze cambiavano umore così velocemente?

Sono abbastanza sicura che questo capitolo non potesse uscire peggio.

Vabien, spero comunque vi piaccia.

Baci, Ali.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 10, 2016 ⏰

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