Il giorno dopo mi sono svegliata intorno alle 7.
Sarebbe stato il mio primo giorno di scuola e non potevo permettermi di arrivare in ritardo.Mi sono svegliata e ho notato,sistemando le lenzuola del mio letto,che un raggio di sole stava illuminando la mia stanza.
C'era un sole accecante e dunque si prospettava una bella e calda giornata.Inoltre,sulla scrivania,c'era un vassoio:Papà mi aveva fatto recapitare la colazione in camera,che con mio grande piacere,era bella abbondante e gustosa.
Sistemata la stanza,ho bussato alla porta della camera di papà,ma nessuna risposta.
Sono dunque andata in bagno a prepararmi e a vestirmi.
"Papà?" Ho urlato,mentre lo cercavo nelle altre stanze del piano superiore.
Nessuna risposta.
"Papà?" Ho ripetuto.
Nulla nemmeno questa volta.
Sono scesa al piano di sotto,in cucina.
Stava appena rientrando dal giardino.
Indossava uno di quei grembiuli da giardinaggio."Finalmente ti ho trovato". Ho detto,sollevata.
"Ti ho cercato ovunque""Scusami tesoro,ero in giardino. Com'era la colazione?"
"Buona,proprio quello che mi ci voleva per cominciare bene la giornata"
"Mi fa piacere.Io vado a togliermi questo grembiule e mi preparo immediatamente per accompagnarti a scuola"
"Devi firmare qualcosa?"
"No perché?"
"Allora ci andrò da sola. Non preoccuparti,va a lavoro"
"Ma.." Non gli ho permesso nemmeno di finire la frase.
"Buona giornata papà" ho detto,abbracciandolo.
"Buona giornata anche a te" ha risposto,ricambiando l'abbraccio.Ho preso lo zaino,le chiavi di casa e sono uscita.
Il nuovo liceo,era proprio dietro l'angolo rispetto casa mia.
Il cortile esterno era pieno di ragazzi e ragazze. Alcuni litigavano,altri discutevano,altri ancora parlavano mentre gli ultimi..bè si slinguazzavano.
Mi sono sentita sola,anche se per pochi minuti. Non vedevo l'ora di entrare in classe e di conoscere i miei nuovi compagni.
Alle 8 in punto,la campanella ha suonato. Ció significava che tutti gli alunni potevano entrare nelle rispettive classi e che a breve sarebbero cominciate le lezioni.
Io non sapevo nè dove andare nè in che classe stare."Ehm..mi scusi" ho detto ad un bidello che stava leggendo un quotidiano.
Lui ha alzato lo sguardo a punto di domanda su di me.
"Salve,mi dispiace disturbarla,davvero. Ma essendo nuova,non so in quale classe andare""Aah" ha detto,quasi come segno di seccatura.
Si è alzato dalla sedia.
"Seguimi" ha aggiunto.L'ho seguito fino in segreteria dove una signora robusta e di mezza età ha digitato il mio nome sulla tastiera del suo computer.
"Quindi..Bridgette Johns""In realtà si scrive Bridget non Bridgette"
"Ah,scusami. Avresti dovuto dirmelo prima" ha detto,continuando a pigiare le lettere sulla tastiera.
"2ªC,perfetto,seguimi."
La robusta signora si è fatta spazio per uscire dallo sportello e si è presentata.
"Maria" ha detto,ponendomi la mano destra.
"Già conosce il mio nome,immagino" le ho risposto,sorridendo e afferrandole la mano.
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Ti va di restare?
RomanceBridget Johns ha soli 15 anni quando viene coinvolta in un incidente stradale. Lei riesce a salvarsi miracolosamente,mentre la madre,purtroppo non ce la farà. Rimane dunque con il padre,con la quale si trasferisce ad Amsterdam due mesi dopo. Nonosta...