11-10-2012
Sono passati circa tre giorni da quando tornammo dal viaggio alla CWS e al paese vicino di cui sentimmo tanto parlare. Mi ci volle un po' per elaborare il fatto che stavamo tornando là dopo quel che mi era capitato l'ultima volta; ma mio nonno sembrava entusiasta e suppongo che potreste dire che mi serviva una sorta di pausa. Dopo tutte quelle ricerche, scocciature e telefonate che avevamo fatto sembrava come se non avessimo altra scelta che investigare ulteriormente. Se solo avessi saputo che storia stavamo cercando di scoprire non mi sarei mai sognato di farmi coinvolgere.
Partimmo lunedì mattina e decidemmo di andare dritti al paese, non avendo alcuna sosta da fare. Si stava per fare mezzogiorno quando guidammo in silenzio vicino alla CWS. Ricordare quel che mi era accaduto e sapere che saremmo stati presto sulla nave, di nuovo, mi diede la peggior sensazione di sempre. La presunta città vicina era in realtà ad una discreta distanza rispetto a dove era ormeggiata la CWS. Ci volle quasi mezz'ora prima di incontrare il cartello di benvenuto ma alla fine ce la facemmo.
Avvicinandoci alla città – passando accanto a cumuli di vegetazione incolta e terra – ci aspettavamo fosse un vecchio e desolato villaggio di pescatori con poche persone residenti; dopo tutto, l'intera area che avevamo visto fino a quel momento era terribilmente incolta. Eppure, mentre costeggiavamo il mare, ciò che vedemmo fu bellissimo. Continuammo a viaggiare finché non raggiungemmo un piccolo ponte che ci portò nel paese – e che paese. Era molto ben tenuto e sembrava che ci fosse del commercio molto buono per un villaggio apparentemente nascosto. C'erano file di negozio ad entrambi i nostri lati, un piccolo Bed & Breakfast, un altro porto sul quale attraccavano barche da pesca minuscole e qualche fila di case, più avanti, nascoste dietro i negozi. Ricordo di aver guardato oltre le barche da pesca per un momento, poi di essermi voltato a nord per guardare la CWS; mi sentii così piccolo.
Dopo esserci raccapezzati su quanto il paese fosse bello, decidemmo che sarebbe stato saggio iniziare subito a raccogliere informazioni. Vagammo per le strade, cercando di trovare un posto utile; e poi ne trovammo uno. In mezzo a tutti i negozi trafficati, c'era un piccolo, scuro negozio di dolci nell'angolo più distante che attirò la mia attenzione. Pensai che forse il proprietario avrebbe potuto dirci qualcosa sulla CWS o sul capitano; perciò ci avvicinammo ad esso. A prima vista, nessuno avrebbe detto che il negozio era chiuso. Nessuno entrava e sembrava non fosse in attività da anni; ma quando spingemmo la porta, il cartello ci confermò il contrario.
Mentre entravamo, fummo accolti da un vecchio amichevole che sembrava troppo fragile perfino per essere fuori casa sua. Ci fissò stranamente con uno sguardo intontito, tremando ad ogni respiro, finché mio nonno decise finalmente di porgli alcune domande. La prima delle quali fu "Sai nulla a proposito della nave attraccata a qualche miglio da qui? La CWS". Uno sguardo d'odio gli apparve sul volto, "No", rispose. Mio nonno gli fece un'altra domanda e ci diede la stessa risposta. Deve aver detto "No" almeno cinque volte; ogni volta più velocemente e più forte, finché mio nonno non poté neppure finire la frase.
Intuivamo che lui sapeva perciò continuammo con le domande finché non prese un lungo respiro e scrisse qualcosa. "Prendi questo e va a trovare sua sorella, lei potrebbe dirvi qualcosa. Ora andatevene." Poi ci spinse verso la porta e sulla strada.
Dopo aver mangiato un boccone, partimmo alla ricerca della casa cosicché potessimo parlare con la sorella del capitano. Arrivammo ad una villa all'altro lato del villaggio e bussamo sulla spessa porta di legno. Una esile vecchietta ci aprì con un sorriso sul volto. Ci salutò e ci invitò caldamente ad entrare. Sembrava che non avesse avuto compagnia da tempo – i suoi occhi erano vitrei, come se non fosse completamente con noi. Una volta dentro, puntai dritto al sodo; non c'era bisogno di perdersi in chiacchiere – ci avrebbe detto quel che sapeva o non l'avrebbe fatto. Chiesi immediatamente "Sarebbe disposta a parlarci di suo fratello?" e con mia sorpresa, ci disse che le avrebbe fatto piacere. Lasciai che mio nonno le ponesse domande perché lui conosceva di più il capitano, la nave, la storia; tutta la conoscenza sul caso era nelle sue mani. Quindi, sedetti comodo e scrissi tutto ciò che disse nell'interrogatorio. SA è mio nonno ed EB è la sorella del capitano:
SA: Dunque, il capitano della CWS era suo fratello?
EB: Si chiamava DB, e sì lo era, era anche un fratello meraviglioso. Molto premuroso quando eravamo bambini. Naturalmente, non ebbi modo di vederlo spesso quando diventammo più grandi: essere il capitano di una nave è un lavoro molto duro.
SA: Quand'è stata l'ultima volta che lei vide DB?
EB: Oh, devono essere passati 53 anni adesso, è morto, tristemente; me lo ricordo con molta vividezza. Il 9 Settembre 1965.
SA: Come venne a sapere della sua morte?
EB: Mi è stato riferito che la CWS era stata ritrovata completamente abbandonata al largo dell'Argentina. Nessun corpo, nessuna scialuppa di salvataggio mancante, niente. Mio fratello era il capitano ed entrambi i nostri genitori erano morti, ricevetti io la chiamata che mi informava della sua morte. Fu un colpo molto duro per me. Non ha mai saputo come fermarlo.
SA: Fermare cosa?
EB: La cosa che si è sbarazzata di tutti loro. Avrebbero dovuto rimanere nelle loro stanze, sarebbe stato meglio per tutti. Immagino che non si sarebbe sentito così in colpa; dopotutto, non era una sua responsabilità.
SA: Fermare cosa? Di che parla?
EB: Io so che tu sai, mi disse tutto. Fu nel Natale del '59 che tornò a casa per farci visita. Si comportò stranamente per tutto il tempo; era nervoso e mormorava tra sé e sé. Non volle parlare con nessuno di noi per tutto il giorno, fin quando non mi prese in disparte prima di andarsene. Mi disse di aver trovato qualcosa e questa cosa l'aveva seguito. Lo seguì sul mare, sulla nave, a terra, semplicemente non l'avrebbe lasciato solo – mi sentii triste per lui. Disse qualcosa a proposito, pensava che fosse solo una leggenda da pescatori, perciò doveva indagare. Mi baciò sulla guancia e se ne andò in fretta. Più tardi, quando andai al piano di sopra, vidi che mi aveva lasciato il suo diario sul letto. C'erano un sacco di scarabocchi lì sopra che facevano male solo a leggerli.
SA: Le disse qualcos'altro? E' sicura che questa fu l'ultima volta in cui lo vide?
EB: Quella fu l'ultima volta; la ricorderò sempre. La paura nella sua voce quando mi disse tutto ciò che stava accadendo rimarrà con me finché non morirò. Come ho detto, mi è sembrato ansioso per tutta la notte, come se fosse stato seguito. Andò di sopra per usare il bagno ad un certo punto e tutti di sotto lo sentirono urlare. Tornò giù tremante e rideva stranamente, ci disse che pensava di aver visto qualcosa nello specchio. Deve averlo spaventato tremendamente perché fu un urlo molto forte.
SA: Ha ancora il diario? Possiamo dargli un'occhiata?
EB: Prendetelo. E' di sopra, in una scatola sotto il mio letto. L'ho letto solo due volte; non mi piacciono i ricordi.
Dopo ciò, ringraziammo EB e ce ne andammo col diario. Quando uscimmo dalla casa, stava per calare la notte; dunque decidemmo di sostare al Bed & Breakfast per la notte e visitare di nuovo CWS la mattina seguente. Mentre passeggiavamo lungo la strada, in direzione del Bed & Breakfast, avrei giurato di aver sentito quello stesso grido che udii sulla nave. Echeggiò in lontananza, ma mi scosse fino alle ossa. Quella notte, lessi il diario mentre mio nonno riposava. Era interessante, agghiacciante, inquietante, triste e confusionario. Da bambino non considerai mai la possibilità che il capitano potesse essere un uomo innocente, ma adesso sì.
Vi aggiornerò il prima possibile con ciò che ho scoperto nel diario, oltre a dare i dettagli della mia ultima esperienza sulla CWS. Non avrei mai pensato che le cose potessero andare peggio, invece è successo.