Beh, suppongo che la storia in realtà sia iniziata 48 anni fa e l'unica ragione per cui ne so qualcosa è a causa di mio nonno. Dagli anni '60 fino alla fine degli '80, mio nonno lavorò sulle navi come mozzo. Lavorò su molte navi diverse sotto l'ala di molti capitani diversi, e così il mare - essendo il luogo emozionante che è - gli lasciò centinaia di storie da raccontare. Quando ero un ragazzino, gli chiedevo continuamente di raccontare queste storie - perfino quelle che avevo già ascoltato. Alcune di esse erano raccapriccianti, altre erano divertenti, c'erano anche un paio di storie tristi; ma solo una era veramente spaventosa. Ricordo quasi tutte le storie che lui condivise con me ma penso sia ovvio quale di esse mi rimase più impressa.Mio nonno aveva 23 anni nel 1964 ed era appena stato imbarcato su una nave che trasportava merci dai paesi del Sud America. Non era per nulla diversa rispetto alle altre navi sulle quali aveva prestato servizio precedentemente, ad eccezione forse del fatto che quella era un po' più grande. Non dirò il nome vero della nave, ma per riferimenti futuri la chiameremo CWS.Mio nonno iniziò la storia spiegandomi quanto fosse strano il capitano della nave; come fosse molto più felice ed amichevole degli altri capitani che aveva incontrato, ma solo durante il giorno. Quando l'orologio era prossimo alla mezzanotte, diventava paranoico, furioso e agitato - l'opposto di come era durante il giorno. Scorrazzava per la nave, facendo scappare tutti bruscamente nei propri alloggi; ignorava qualsiasi domanda gli venisse posta. Poi, poco dopo aver chiuso a chiave tutte le porte, lui fissava tutti negli occhi e ordinava loro di non lasciare le stanze fino al mattino seguente... quasi tutti gli davano retta.