Erano passati trent'anni dalla caduta di Snow. Erano passati ormai trent'anni dall'ultima volta che era stata versata una goccia di sangue in una delle arene degli Hunger Games.
A scuola li abbiamo studiati. Da quando è giunto il nuovo governo sono state rase al suolo svariate arene dove in ognuna ventitré tributi hanno perso la vita. Questi cosiddetti "Hunger Games" erano dei giochi annuali dove ventiquattro tributi, due per ogni distretto, si affrontavano fino alla morte in ricordo dei Giorni Bui; l'ultimo rimasto in vita veniva proclamato vincitore: aveva una vincita in denaro da bastargli per tre vite, una nuova e lussuosa casa nel villaggio dei vincitori del proprio distretto e l'immunità per il resto della vita dalle estrazioni agli Hunger Games.
I miei genitori vi parteciparono e più di una volta. Mamma non vuole mai parlarne, ogni volta entra nel panico al solo pensiero, e papà... Deve essergli successo qualcosa durante la rivoluzioni dopo gli ultimi Hunger Games, ogni tanto ha un "attacco d'ira" e mamma ci allontana per sicurezza. Mi hanno promesso che un giorno, più avanti nel tempo, mi spiegheranno il perché di tutto questo.
Era una mattina dei primi di maggio quando il mondo stava di nuovo per crollare.
Quando mi svegliai, sentii mia madre urlare; erano circa le sette del mattino, il sole sorgeva all'orizzonte e prometteva una giornata serena ma ventilata. Si sentiva già l'odore delle rose e dei campi che iniziavano a dare i loro frutti e profumavano l'aria, le ghiandaie imitatrici ripetevano ogni suono che sentivano spargendo nell'aria la loro melodia del buongiorno. Corsi immediatamente giù per le scale facendo tre gradini alla volta con papà alle calcagna, probabilmente anche lui allarmato dalle urla di mamma.
Arrivati in soggiorno trovammo mia madre in lacrime davanti alla televisione. Guardò mio padre dritto negli occhi, con una luce di terrore che prendeva largo dentro di lei, e disse - Peeta, sono tornati! -. Lui la raggiunse subito, i capelli biondi ancora arruffati, e si inginocchiò di fianco a lei prendendolo subito tra le braccia; anche lui aveva lo stesso terrore diffuso negli occhi azzurri e non era un buon presagio.
- Willow - disse con voce tremante - torna in camera tua a dormire per piacere, oggi tu è Matthew non andrete a scuola. -
- Ma papà cos.. -
- Willow obbedisci - ribatté mamma.
Tornai in camera più preoccupata e combattuta che mai. Era il giorno del mio quindicesimo compleanno e il pomeriggio avremmo dato una festa dopo scuola, ma avevo già capito che qualcosa non andava.Spazio scrittore:
È la prima volta che mi metto a scrivere un racconto, se avete qualche consiglio, critica o altro scrivetemi pure. Grazie❤️
Silvia💕🐚
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The Games of Revenge
FanfictionDopo anni di insistenze, finalmente Katniss e Peeta diventano genitori: la più grande (Willow) ha i capelli scuri come la cenere ma con gli stessi occhi azzurri del padre, Matthew il secondogenito invece capelli biondi come la paglia e intensi occhi...