All'inizio non capivo cosa fossero questi "Games of Revenge", ma leggevo la paura negli occhi dei miei genitori, come ricordi che riemergono da un passato lontano e buio.
Prima di uscire da camera mia, mamma mi chiese di non aprire il regalo fino a nuovo ordine. Non so perché ma ubbidii lo stesso, nemmeno tentai di capire cos'era tastando. Mamma aveva le sue ragioni e mi fidavo di lei.
Ormai era ora di pranzo ma sembrava che mi fossi appena alzata dal letto. Andai in bagno, mi feci una doccia e appena finito mi vestii con un nuovo acquisto fatto pochi giorni prima. Solitamente amo mettere magliette larghe, jeans e scarpe da ginnastica per stare più comoda, mentre invece odio indossare vestiti. Però quel vestito aveva qualcosa di speciale, era diverso dagli altri. Mi arrivava poco sopra il ginocchio ed era senza maniche, non eccessivamente scollato e aderiva al petto mettendo in risalto le forme; era color smeraldo con motivi a volute dorate sulla gonna e con un fiocco legato in vita dietro la schiena. In somma non era niente di speciale, tranne per il fatto che era stato disegnato da un caro amico di mia madre che fu assassinato poco prima della rivoluzione. Si chiamava Cinna ed era lo stilista di mamma quando ha partecipato agli Hunger Games. Lui e la stilista di papà (Portia) avevano ideato dei vestiti che erano diversi dalla classica tenuta da minatore che avevano di solito i tributi del Distretto 12, erano dei normalissimi vestiti tranne che per una cosa: prendevano fuoco. Proprio così, quegli abiti andavano letteralmente in fiamme! Mia mamma grazie a quell'idea geniale fu soprannominata "Katniss Everdeen la ragazza in fiamme". Dopo quell'edizione Cinna divenne lo stilista più famoso di Panem.
Prima di scendere in soggiorno per pranzare, raccolsi in uno chignon i miei capelli neri legandoli con un nastro dello stesso colore del mio nuovo vestito. Quando mamma mi faceva la treccia molti dicevano che ero la sua fotocopia, ma io non vedevo tutta questa somiglianza, forse solo perché non la volevo vedere.
Arrivai a tavola appena in tempo. Papà aveva appena impiattato una delle sue specialità.
- TANTI AUGURI WILLOW! - esclamarono tutti in coro.
- Vieni a tavola e mangiamo - disse mamma - dopo i festeggiamenti vorrei che venissi con me nei boschi a cacciare. -
Ero sorpresa dalla proposta di mia madre, ma accettai molto volentieri e mi sedetti a tavola con gli altri. Il cibo era squisito come al solito, anzi forse lo era ancora di più, ma non c'era un'aria festosa. Matthew mangiava spensierato bocconi più grandi della sua bocca, sicuramente era ignaro del fatto di quella mattina. Aveva solo 7 anni, per quello che valeva la giornata secondo i suoi standard stava andando decisamente bene: niente scuola e compleanno della sorella con scorpacciata di dolci fatti in casa da papà assicurata. Non posso negare che ero felice sia per lui che per il mio compleanno, ma percepivo qualcosa che aleggiava nell'aria, diverso dal buon odore che arrivava dalla cucina. Era tensione.
Finito pranzo, papà propose di fare una passeggiata tutti insieme prima che io e mamma potessimo dileguarci per poi tornare la sera.
Quando uscimmo i miei genitori si tennero a braccetto mentre io e il mio fratellino restammo dietro di loro. Facemmo un giro per il centro del Distretto girando tra negozi e botteghe; l'aria profumava di rose appena fiorite come quelle nel giardino di casa che aveva piantato papà. Passammo di fianco a un parchetto dove i bambini giocavano spensierati e ignari (come lo ero io) dell'imminente pericolo che stava per sopraggiungere. Matthew cominciò a scalpitare come un cavallo dalla voglia di unirsi a quei bambini, ma mamma gli lanciò un'occhiata come a dire "Non è il momento di divertirsi" e continuammo per la nostra strada.
Mamma non aveva proprio intenzione di staccarsi da papà, e lui non voleva staccarsi da lei. Da giovani, dopo la rivoluzione, trovarono sostegno l'una nell'altro dopo quelle tremende esperienze vissute in così poco tempo insieme e ora sono letteralmente inseparabili.
Come previsto era una bella giornata, il sole irradiava di calore la terra in alto nel cielo e una fresca e leggera brezza rinfrescava la giornata, trasportando con se i suoni riprodotti dalle ghiandaie imitatrici e il dolce profumo proveniente dai campi circostanti alla città.
Finalmente tornammo a casa e potei cambiarmi le scarpe. Non erano scomode, di più! Non vedevo l'ora di infilarmi il mio comodissimo paio di scarponcini e andare con mamma nei boschi. Stranamente il vestito di Cinna era molto comodo, non avevo mai indossato niente del genere senza sentirmi a disagio o per una cosa o per l'altra. Aveva proprio ragione mamma quando mi aveva consigliato quel vestito! Lo avevamo pagato un occhio della testa, ma ne era valsa la pena in tutti i sensi.
Appena ebbi finito di cambiarmi corsi subito in salotto dove mamma mi aspettava. Come al solito indossava un paio di scarponcini vecchi e logori che per lei erano speciali, e la giacca di pelle del nonno dalla quale non si separava mai.
- Avanti Willow, sbrighiamoci che è già tardi. -
- Okay mamma andiamo. - risposi col sorriso, ma lei, al contrario, non dava segni di felicità, come se stessimo andando a fare un qualcosa che non le facesse ne caldo ne freddo, e questo mi preoccupò. Non l'avevo mai vista così seria se si parlava di andare nei boschi.
La voce di Matthew risuonò vivida nella stanza mentre chiedeva - Papà perché mamma è triste? -
- Oh non ti preoccupare - rispose mamma forzando un sorriso - sono solo un po' stanca... Avanti Willow sbrighiamoci. -
E ci incamminammo verso il confine del Distretto 12.
Ciao a tutti! Volevo chiedervi scusa per il ritardo nel postare questo capitolo, ma domani parto per Sanremo e dovevo aiutare a sistemare casa. Questa settimana credo che non riuscirò a mettere nessun capitolo, dipenderà se avrò o meno abbastanza connessione. Come sempre votate i miei capitoli e se avete consigli/critiche saranno benaccetti.
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The Games of Revenge
FanfictionDopo anni di insistenze, finalmente Katniss e Peeta diventano genitori: la più grande (Willow) ha i capelli scuri come la cenere ma con gli stessi occhi azzurri del padre, Matthew il secondogenito invece capelli biondi come la paglia e intensi occhi...