Prologo: Il mio eroe

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Pugni, calci, prese... una serie di colpi uno dopo l'altro, non si vedeva altro che sangue, sudore e salivazione, tutto ciò non aveva senso per lei, fino a che...

Era sera, ormai quasi notte, tre ragazze percorrevano un cunicolo fatto di mattoni composti di sola pietra, ma una delle tre giovani non sapeva dove questa strada l'avrebbe portata.

Erano delle semplici studentesse, la prima era bionda, dai capelli lunghi e gli occhi nocciola, aveva un fisico da far invidia, le forme al posto giusto e vestiva con una gonna a pieghe, di un blu tendente al nero, un corpetto bianco, una coda alta che le ricadeva lungo tutta la schiena e degli stivaletti neri.

Lei era Lucy Heartphilia, molto intelligente e dal carattere forte e gentile allo stesso tempo.

Un'altra del trio aveva i capelli corti fino alle spalle, albina, occhi azzurri come l'oceano, un bel fisico anche lei, ma la parte che attirava di più l'attenzione era il suo bel sedere, che risaltava molto di più con quei pantaloncini stretti e di un beige tendente al color panna, la maglietta azzurra a maniche corte e dei sandali col tacco leggermente alto e bianche.

Lisanna Strauss, questo era il suo nome, dolce e disponibile con tutti, amici, parenti o sconosciuti.

L'ultima aveva i capelli di un rosso accesso come i suoi occhi, erano lunghissimi e le arrivavano fino al fondo schiena, cadendo in una bella treccia, indossava un bel vestito nero, con lo spacco che lasciava spazio alle sue gambe, così da non intralciare il suo cammino e delle decoltè di un marrone scuro.

Ella si chiamava Flare Corona, riservata e timida ma che nascondeva dentro di se, una ragazza tenera e affettuosa.

Dopo pochi minuti di cammino, arrivarono in una piccola piazza, con al centro una statua di bronzo, mostrante un uomo muscoloso, con indosso un mantello e dei pantaloni con stivali, il busto era scoperto, il volto serio e che richiamava a se il pubblico, i capelli corti fino al mento, il pizzetto a contornare il viso e la cintura da campione intorno alla vita.

Lucy rimase a fissare la statua per un tempo che le parve troppo lungo, ma le due amiche la richiamarono per farle notare la presenza di un gruppo poco distante da loro.

Quando li riconobbe, insieme alle compagne, corse da loro e li raggiunse, anche se ancora non capiva dove diamine l'avessero portata.

Entrati all'ingresso, seguirono un corridoio non tanto lungo, che portava in una sala dove vi erano tre porte, dove molto probabilmente portava ciascuna in una sala.

Pagarono il biglietto agli sportelli e presero la porta per la stanza per cui gli amici avevano deciso di andare.

Seguirono il percorso e più si avvicinava alle grandi porte rosse, più si sentivano delle urla, cosa che mise agitazione alla bionda, aveva un po' paura di scoprire cosa si celasse dietro a tutto questo, ma la curiosità era più pressante e così non si lamentò e proseguì, superando finalmente quelle porte, dove venne accecata inizialmente dalla luce che le venne incontro, dopo il percorso al buio, anche se non totale.

Ciò che vide la lasciò senza parole, quella era un enorme sala, dove al centro c'era un ring rinchiusa in una gabbia metallica.

Intorno ad esso c'erano un mucchio di sedie, manco lei sapeva quanti ce ne fossero, ma di certo era per il pubblico che aveva pagato il biglietto e non solo, in una zona, ad ovest dalle porte d'ingresso, c'era una parte vicino all'arena dedicata al vip.

Vip in questo caso stava per le persone nobiliari, ricche e pronte a pagare pur di assistere quello che stava avvenendo sul campo, quella parte era coperta, come una specie di stanza, dove un enorme finestra, manco fosse un muro di vetro, gli mostrava tutto il ring.

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