CAPITOLO 2

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Il libro le cadde dalle mani e fece sussultare Nickolas, il quale si affrettò a raccoglierlo. «Ehi, tutto okay?» le domandò, massaggiandole un braccio con la mano per rassicurarla.

«No, niente è okay. Sono riuscita finalmente a scoprire quello che sono, però mi sembra di essere in un vicolo cieco.» Non appena terminò la frase si lasciò sprofondare nello schienale del divano cacciando un sospiro. Nickolas abbozzò un sorriso. «Forse conosco chi potrebbe esserti d'aiuto.» Il ragazzo si alzò dal divano e le porse una mano, cosicché potesse alzarsi anche lei.

Mary esitò un momento, ma poi si convinse a prendere la mano di Nickolas. Si avviarono verso l'uscita della biblioteca, portando il libro con loro. «Mi stai portando dal preside?»

«No. Da qualcuno che ha avuto un'esperienza simile alla tua quando era solo un bambino.»

Nel salire le scale che portavano ai dormitori, Mary inciampò in uno scalino e si prese una storta alla caviglia. Nickolas si girò e le offrì nuovamente la sua mano, però la ragazza si ritrovò a doverla rifiutare con lo scuotimento del capo. «Ce la faccio, grazie.»

«Come preferisci» esordì, voltandosi e proseguendo a salire.

Arrivarono al dormitorio maschile, alla stanza 203. «Perché mi hai portata nel dormitorio maschile?» gli domandò Mary.

«Perché qui c'è la persona che può aiutarti.»

Da dietro la porta si sentì una voce. «Per l'amor di Dio, se dovete fare i vostri litigi di coppia andatevene da un'altra parte.»

Mary divenne immediatamente rossa e si voltò di scatto verso Nickolas, che aprì la porta della stanza. «Molto divertente, Lisandré!» disse seccato Nickolas, assumendo un'espressione corrucciata.

Entrarono entrambi dentro la stanza, che aveva un'aria così tetra. La prime parole che vennero in mente a Mary furono: "Questa stanza sembra avvolta nel mistero". E aveva ragione. Lisandré Argent era il fratello minore di Floralie, nonché la sua salvatrice. Ma non era solo la sua identità ad essere un mistero per Mary, ma bensì anche la sua vera natura. Non era nel suo carattere raccontare la sua vita a degli estranei, ma qualche ora prima Floralie le aveva detto che se la ragazza fosse andata da lui per chiederle spiegazioni, lui gliele avrebbe dovute dare senza obbiettare. D'altronde, non si può spezzare un accordo.

Lisandré Argent era l'esatto opposto della sorella: fisico asciutto ma con i muscoli in mostra, capelli biondi e occhi verdi con delle sfumature di marrone. Il suo viso era completamente liscio e privo di acne, sebbene fosse abbastanza giovane. Il naso tendente in su evidenziava per bene le labbra dalle quali sbucava un piercing d'argento. Non gli piaceva per niente la compagnia dei suoi coetanei. A dirla tutta, non gradiva la compagnia in generale. Era più il tipo che se ne restava per i fatti suoi ad ascoltare musica in un angolo durante una festa di classe; è così che lo ha sempre definito Nickolas.

Anche in quel momento, era seduto in un angolo del letto con le cuffie nelle orecchie e in mano un libro dal titolo "Argent" che in francese significa appunto: argento. Un libro in cui gli antenati ci raccolsero tutti i tipi di creature che nel corso dei secoli avevano incrociato sul loro cammino e tutti i modi per cacciarli ed infine... ucciderli.

Non appena Nick e Mary varcarono la soglia della stanza, Dane si soffermò immediatamente ad osservarla. «Allora è lei. Ti, dirò, me la immaginavo più...» il ragazzo non ebbe la possibilità di finire la frase, che Nickolas lo riprese immediatamente. «Non dobbiamo discutere su come te la immaginavi. Il nostro compito è proteggerla senza fare tante storie.» Il tono del ragazzo era molto imperioso, tant'è che Lisandré non ebbe il coraggio di ribadire. Il ragazzo si alzò dal letto ed andò a raggiungere gli altri due, scambiando un'occhiata con Nickolas.

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