2. Lo scandalo di una vita

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<<Bene vedo che sta migliorando in letteratura signorina Clary>> dice il mio insegnante.
Grazie che sono migliorata, non credo che sia stato assunto per farmi rimanere ignorante.
Continua a parlare a macchinetta, non lo sopporto più.
Voglio prenderlo a schiaffi.
Ogni ora che passa sembra un anno ma ormai manca poco a fine lezione.
Mr. Jhonson apre il libro di geografia e comincia a parlare <<visto che è migliorata molto in letteratura pensavo di cominciare a riguar...>>

Non lo sto più ascoltando, in televisione al telegiornale è successo qualcosa... stanno parlando di un assalto, un attentato alla casa bianca.
Papà!
Sono terrorizzata, di scatto corro in soggiorno.
C'è stata una sparatoria...

Mi sento crollare.
Papà?
Mi avvicino al televisore.. non lo vedo.
Lui sarà scappato, si sarà salvato.
No, non è il tipo. Cerca sempre di aiutare tutti.

Mi agito sempre più, lo chiamo.
Continua a rispondere la segreteria.
Vado a prepararmi una tisana magari mi calmerà un po'.
Ne ho bisogno, probabilmente sto esagerando, o forse no ma un infuso mi calmerá i nervi.
Il professore se n'è andato senza proferire parola.
L'emicrania è tornata, molto più forte di prima.

Passi.
All' improvviso sento bussare.
È un bussare forte ed autoritario da
ufficiale.
Stringo i pugni, ho le lacrime agli occhi.

Mio padre non ce l'ha fatta.

Basta una frazione di secondo a volte, e ti accorgi che hai perso l'unica persona rimasta al mondo per te. L'unica per cui contavi, esistevi, che ti ha cresciuto (a modo suo certo).
Tutto sfumato.

Non ho neanche aperto la porta all'ufficiale.
Dopo un po' ha mormorato delle condoglianze e qualcos'altro che non ho capito in merito in merito ad un certo Brown.

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