"Chissà come sarà" continuavo a chiedermi, stavo andando in un mondo nuovo, a conoscere persone nuove, ma quelle che mi ero lasciata alle spalle già mi mancavano. Avrei ricominciato una nuova vita. In America. Dall'Italia all'America. Qualcuno potrebbe dire dalle stalle alle stelle io dico solo da casa a un nuovo posto in cui posso ricominciare da capo.
Provenivo da un piccolo paese in Calabria, in Italia. Mio padre era sempre fuori per lavoro, ero sempre felice quando tornava dai suoi viaggi, ma quando un giorno tornò a casa dicendo: -Donna, prepara le valige, si parte, andiamo a vivere in America.- mi incupii, non che non volessi andare in america, parlavo fluentemente l'inglese, anzi, lo parlava la mia intera famiglia, ma lasciare la mia terra sarebbe stato devastante. Andare a vivere in un posto dove non avremmo più potuto avere il mare fantastico, tutta la famiglia riunita a Natale, Pasqua e Capodanno, sarebbe stato come morire. Anche se ero felice di lasciarmi un paio di cose alle spalle.
Lasciarmi dietro quello stronzo del mio ex che mi tradì con la mia migliore amica. Oppure quelle ochette che mi prendevano in giro per i miei capelli ricci. Ma io volevo tornarci, li c'era tutta la mia vita, e i miei genitori mi promisero che saremmo tornati per passare le feste li in famiglia e per l'estate quando si sentiva di più la mancanza del mare.
Eravamo in aereoporto quando mio padre ci fece strada per andare nella nostra nuova casa. Era una casetta graziosa, molto simile alle altre nell'isolato. Sembrava come un villaggio di Minecraft fatto da un bambino con scarsa immaginazione, tutte dello stesso colore, con lo stesso schema e con le stesse finestre. Mio padre ci disse che quella casa era stata ristrutturata da poco e lui la acquistò in fase di ristrutturazione quindi costava leggermente meno e lui la acquistò subito.
Entrammo e la puzza di nuovo si insinuò nelle mie narici come veleno. Nuova casa, nuova vita, nuova me. -Ale, la tua camera è quella di sopra subito a destra, Francesca, la tua è quella accanto alla sua.- esordì nostra madre.
-Fantastico.- dicemmo io e mia sorella con scarso entusiasmo. Mia madre aveva già iniziato a parlare inglese, come se volesse che si creasse un qualche tipo di distacco tra noi e le nostre origini. Io e mia sorella ci trovammo davanti alle nostre due rispettive camere, ci guardammo e io sospirai, lei fece spalluce, e poi entrammo. Camera mia era fantastica, le pareti erano di un azzurro tenue, avevo una scrivania tutta per me, una libreria completa dei miei libri preferiti, un letto matrimoniale e sulla destra c'era una porta che portava nel mio bagno privato. Posai le valige e scesi da mia madre, la abbracciai e non potei fare altro che piangere.
-Grazie. Grazie davvero.- non eravamo ricchi, e quindi mia madre e mio padre dovettero fare doppi turni a lavoro prima del nostro trasferimento. Tutto era stato fatto per darci una nuova vita piena di agi. Sciolsi l'abbraccio, lei mi baciò la fronte e e mi disse: -Vai a mettere a posto la tua roba, riposati, oppure esci, vai a visitare la città, fatti nuovi amici.-
-Ti voglio bene mamma.-
Salii dinuovo sopra, aprii la valigia e iniziaii a sistemare la roba. Non avevo molto vestiti quindi ci misi poco ad aggiustare tutto, misi i vestiti nell'armadio e nei cassettoni, posizionai i miei affetti sugli scaffali e nei cassetti e feci particolare attenzione con una statuetta che mi regalò mia nonna prima di partire...
ero davanti all'aereoporto, nonostante l'età mia nonna decise che non poteva lasciarmi andare senza accompagnarmi all'aereoporto. -Tesoro di nonna quando ti mancherà casa o ti sentirai sola guarda questa statuetta, ti ricorderà che hai una famiglia che ti aspetta e ti ricorderà la tua terra.- mi porse una statuetta di vetro azzurro, aveva una base e sopra si ergeva l'Italia a forma di stivale, il punto in cui ci doveva essere la Calabria era di un blu più intenso e c'era sopra un piccolo cuore rosso.
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Storia di una sopravvissuta || Dylan O'Brien
Fanfictionff su Dylan O'Brien Alex si è appena trasferita in America. Incontra sin da subito il suo nuovo vicino, si chiama Dylan. Si innamorerà di lui come una bambina, ma ha lasciato parte del suo cuore in Italia. E come può una ragazza vivere solo con la m...