Vorrei non essere mai nata. Non ho nessuno in questa vita merdosa.
Famiglia? Non ci tengono a me.
Amici? Mi hanno solo sfruttato.
Fidanzato? Quel coglione deve morire.
Ultimamente guardo il vuoto.
Amo anche stare da sola.
Fortunatamente sono finite le lezioni, si torna a casa.
Flashback
Ma dove si trova la porta per uscire da questa maledetta casa. La musica é a volume molto alto che rischierebbe di rompere i miei timpani. Sto giranodo ancora in mezzo a questi ubriachi sia ragazzi che ragazze. Adolescenza rovinata. Per essere una snob o popolate, ti devi sverginare almeno a tredici anni. Beh io non voglio essere certamente una snob.
Vengo interrotta dai miei pensieri, quando un ragazzo, o meglio Daniel si scontra con me
"La fortuna mi perseguita oggi" ironizzo sbuffando e vado avanti senza chiedergli scusa. Non me ne fotte piú niente della gente. Sono cambiata parecchio, prima ero l'innocente, ora sono la menefreghista e non mi dispiace affatto.
"Sophie" mi richiama una voce che conosco fin troppo bene. La ignoro e vado avanti.
"Sophie" mi richiama ma la ignoro.
"Sophie" mi richiama e appoggia la sua schifosa mano sulla mia spalla, mi volto e la tolgo subito.
"Cosa vuoi?" le chiedo e si intimidisce. Dopo un minuto non mi risponde ma mi fissa.
"Senti Isabel, non perdo piú tempo con te" dico e giro i tacchi per uscire da scuola.
Quella brutta troia, io mi fidavo di lei.
Torno a casa, prendendo la lunga strada. Poi ci ripenso, perché tornare a casa?
Mi fermo e vedo una strada mai vista prima. Decido di prendere quella strada e intravedo un piccolo fiume che porta lungo la strada che sembra non finire mai. Mente passeggio, ancora con lo zaino, vedo un albero con due altalene. Dovrebve abitarci qualcuno, ma poco a me interessa. Mi fiondo sull'altalena e lascio lo zaino per terra. Inizio a fare avanti e indietro con essa e mi sento osservatola. Mi fermo e guardo intorno ma non vedo nessuno. Sarà un coniglio. Quindi rinzio ancora a dondolarmi.
Flashback
Trovo una persona che sembra non essere ubriaco e vado verso di lui. "Potresti dirmi dove si trova la porta d'ingresso" gli chiedo. La casa o meglio la villa é cosí molto grande, che non trovo la via d'uscita.
"Volta a sinistra a vai sempre dritta, poi gira a destra" mi spiega indicando dove devo andare
"Grazie mille" dico e vado nella direzione in cui mi ha detto
Sobbalzo quando vedo una figura nell'altra altalena a fianco a me
"Per caso sei uno stolker?" gli chiedo e ridacchia
"Guarda che io abito lí" mi indica la casa dietro di noi. Pensavo fosse abbandonata. Annuisco e lo ignoro.
"Come mai se cosí scorbutica?" mi chiede e la rabbia si possiede di me
"Non mi conosci" dico a denti stretti mentre riguardo il vuoto
"Ah già scusami" alza le mani in segno di innocenza e faccio una smorfia.
"Vado, ciao Daniel" lo saluto e smetto di dondolarmi all'altalena e prendo lo zaino ancora appoggiato per terra.
"Ciao..." mi saluta, non sapendo il mio nome
"Sophie" dico il mio nome e rifaccio la strada per tornare a casaN/A
Nuovo capitolo, sempre piú schifoso. Alla prossima.
Scusatemi per i capitoli corti.
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What is love?
RandomChe cos'é veramente l'amore? Perché odio cosí tanto l'amore? Ah si giusto, é a causa sua.