2.Suite

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Salve gente, vi posto giá il secondo capitolo perchè cel'ho già pronto...quindiiiii...buona lettura, spero gradirete !!!

[] = frasi in tedesco

Il viaggio proseguì in un silenzio imbarazzante. Finalmente arrivammo e Tom parcheggiò davanti all'ingresso dell'albergo, scese dall'auto e venne ad aprirmi la portiera.
Lo seguii all'interno dell'edificio. Era grande e lussuoso, al centro della stanza padroneggiava una grossa scalinata. Accanto, a sinistra, c'erano due grandi ascensori.
Tom si recò alla reseption e prese la tessera della sua suite, mi si avvicinò e mi prese la mano.
-[Vieni!]- La sua voce era profonda e soave.

Ci dirigemmo all'ascensore, le porte si aprirono ed entrammo, Tom pigiò il bottone numero sei. L'ascensore iniziò a salire lentamente, dopo poco il chitarrista la bloccò, si girò in fretta verso di me e mi spinse contro la parete dell'abitacolo.
I nostri cormi si congiunsero, sentii le sue calde e rosee labbra sulle mie e il suo piercing freddo. Le nostre lingue presero a giocherellare, le sue mani mi tenevano strette i polsi, bloccandomi contro la parete dell'abitacolo.
Senza smettere di baciarmi riavviò l'ascensore e questa ricominciò a salire.
In poco arrivammo al sesto piano, ci staccammo da quel bacio ed uscimmo dal mezzo.
Mi prese nuovamente la mano e camminammo lungo il corridoio semibuio e vuoto del piano. in fondo ad esso c'era l'ultima porta, quasi nascosta in un angolo.
Tom inserì la card e aprì la porta.

La suite era bellissima, alla mia sinistra c'era uno splendido letto matrimoniale con due comodini ai lati, accanto c'era una porta che doveva essere quella del bagno, sulla mia destra c'erano tre divanetti in pelle bianca, con al centro un tavolino rettangolare e in fine una grossa TV al plasma poggiata su un mobiletto basso e anch'esso bianco.
Sulla parete opposta alla porta d'ingresso vi era una grossa porta finestra, la quale attirò la mia attenzione.

Mi diressi verso il terrazzo. Il panorama era spettacolare, Berlino di notte era magnifica e luminosissima e il cielo era pieno di stelle. Era tutto perfetto.
-[Bello vero?]- Tom si era avvicinato alla ringhiera, accanto a me.
-[Già, amo Berlino]-
Dopo quella mia risposta calò il silenzio, restammo a guardare il panorama e il cielo stallato.
Era così strano e imbarazzante per me, non avevo il coraggio di parlargli e comunque non sapevo cosa dirgli.
-[Ti va di bere qualcosa?]-
-[Si certo!]-
-[Birra o Sangria?]-
-[Per me è lo stesso, prendo quello che bevi tu]-
-[Ok]- Tom rientrò in camera e io ne approfittai per mandare un messaggio a Sarah.

"Non aspettatemi perchè non
sono più al locale !!!!!!
Tom Kaulitz mi ha rapita"

Il chitarrista tornò poco dopo con due bicchieri di birra e li poggiò sul tavolino che era accanto a due poltroncine. Ci accomodammo e io iniziai a sorseggiare la mia birra, notai che Tom mi stava osservando e arrossii leggermente abbassando lo sguardo. Lui rise, divertito dal mio imbarazzo.
-[Perchè ti vergogni?]-
Non avrei mai potuto dirgli "perché ho una cotta per te da ormai quasi 9 anni", quindi trovai l'alternativa giusta.
-[Non capita tutti i giorni di passare una serata con il proprio idolo, sai!]-
-[Oho, quindi ho pescato bene]-
-[E poi perchè hai "scelto" proprio me?]-

Mi pentii subito di avergli fatto quella domanda,sapevo che per lui era solo un gioco e sapevo che ci sarei rimasta male a quella verità, ma la mia curiosità prese il sopravvento.

-[Sei diversa dalle altre ragazze, c'è qualcosa in te che mi attrae]-
-[Oh]- fu l'unica cosa che riuscii a dire , mi aveva davvero colpita.
Forse non era uno dei suoi giochetti.

Continuava a fissarmi con quel sorrisetto malizioso, continuava a divertirsi per il mio imbarazzo.
Davvero non capivo cosa ci fosse di così divertente.
-[Parlami di te]-
-[E cosa vorresti sapere?]-
-[Non sei di quì, o sbaglio?]-
-[Non sbagli]- Forse lo aveva capito dall' accento
-[Da dove vieni?]-
-[Italia]- Beh, un pò mi mancava, per la famiglia e gli amici, e poi mi mancava la mia Pozzuoli, erano quattro anni che non ci vivevo più...mi era toccato uno stupido trasferimento a Pisa, cosa che non ho mai accettato dato il mio odio profondo per quest'ultima.
-[Mmm...adoro le Italiane]- Ed ecco che tirò fuori la sua vera natura, odiavo quel suo lato, ma Tom non sarebbe mai potuto cambiare.
Mi faceva irritare, e non poco.
-[Idiota]- Lo fulminai con lo sguardo e il chitarrista scoppiò in una fragorosa risata, divenni leggermente rossa, ma questa volta per la rabbia.
-[E' tardi, meglio che vada]-
Mi alzai di scatto dalla poltrona, Tom fece lo stesso sovrastandomi con la sua imponente figura, mi guardò fisso negli occhi.

Era così bello, illuminato dal chiarore della luna, ma i suoi atteggiamenti e i suoi modi davvero mi innervosivano.

JUST A GAMEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora