Ci furono tre squilli e poi una voce roca rispose dall'altra parte.
Il mio cuore perse un battito e Chiara iniziò a parlare... Quanto avrei voluto essere al suo posto in quel momento, riusciva ad essere così tranquilla.
Beh, anche io ci sarei riuscita con una qualunque altra persona, ma con lui no.Non so, aveva qualcosa che bastava a distruggere in un attimo il muro invalicabile che ogni volta cercavo di ricostruire tra me e la gente e che mi aiutava ad essere la solita fredda, indifferente e acida che tutti conoscevano.
Mi bastava solo la sua voce per crollare. Faceva riemergere una parte di me che non sopportavo, la fragilità.
Era come se più stessi vicina a lui e più mi sentivo indifesa. Anche se ne sentivo solo parlare, era come se dentro di me tutto cadesse a pezzi.Ad un certo punto sentii lei ridere -Allora, vieni?-. Rimasi ferma, immobile. Cercando di capire se stesse scherzando o se fosse seria.
Le diedi una gomitata e lei capì ciò che le volessi dire, ma poco le importò perché insistette per farlo venire.
Tirai un sospiro di sollievo quando lui disse che era impegnato con l'allenamento e una volta chiusa la chiamata, la fulminai con lo sguardo.
Iniziò a ridere, ma la lasciai stare... Sapevo che avrei solo peggiorato la mia situazione perciò sarebbe stato meglio non parlarne più.
-Si vede che ti piace De... È inutile che continui a nasconderlo.- si fece seria. -È meglio cercare di mentire a me stessa perché so che tanto con lui sarebbe impossibile. Quindi non voglio illudermi di niente, non pensandoci.- le risposi quasi immediatamente io.
-Sai che si è lasciato qualche giorno fa con quella di quarto?- mi confidò. Rimasi stupita dopo aver sentito quelle parole, ma cercai di non far trasparire la mia felicità.
-Bhe, e non sei felice?- chiese ancora. -Non mi cambia niente saperlo. Tanto è inutile.- risposi fredda.
Cambiammo argomento perché capì che non era più il caso di parlarne e per tutto il pomeriggio ci divertimmo come mai prima d'ora.
Dopo un po' arrivarono a casa i suoi genitori e mi chiesero se volessi rimanere a cena da loro, ma rifiutai ringraziando comunque il loro invito.
Uscii di lì e andai a fare una passeggiata sulla spiaggia. Ogni volta che qualcosa non andava o avevo semplicemente bisogno di pensare, quello era il posto perfetto.
Iniziai a camminare, a passo lento e con gli occhi persi nel nulla. Non stavo pensando a niente in quel momento, proprio niente. Mi ero incantata osservando quell'immensa distesa d'acqua azzurra e magari pensando a cosa potesse esserci dopo l'orizzonte.
***
-Sono a casa mamma!- urlai appena entrai in casa. Non rispose nessuno, quando vidi un biglietto sul tavolo.
Torniamo tardi, la cena è in frigo.In quel momento non avevo molta fame così accessi la tv e cercai qualcosa da poter guardare.
Arrivai sul MTV e c'era 16 anni e incita... Pensai a come potesse una ragazza della mia età crescere un figlio da sola, perché si sa che alla fine il ragazzo, non volendo rinunciare alla sua vita da adolescente, lascia la ragazza e il figlio (la maggior parte delle volte è così).
Dopo un po' presi il telefono che avevo lasciato sul comodino e vidi che erano già le 23:30.
Tanto stanca e con troppi pensieri in testa, mi addormentai.***
Era già mattina, sembrava non avessi dormito per niente, ma ormai era tardi per pensarci. Stava per iniziare il secondo giorno di scuola. Così, veloce, stava arrivando l'autunno e dell'estate rimaneva solo il lontano ricordo.
Mi alzai dal letto e mi trascinai fino in bagno per prepararmi. In un quarto d'ora ero già fuori casa pronta per un'altra pesantissima giornata.
Quando arrivai a scuola era già ora di entrare e non ebbi il tempo, fortunatamente, di parlare con nessuno. Così andai direttamente in classe e mi buttai rumorosamente sulla sedia. Non ci fece caso nessuno perché stavano parlando tutti a voce altissima.
Quella mattina mi ero svegliata con un forte mal di testa e giuro che in quel momento avrei voluto dissolvermi.
L'arrivo della prof di matematica riportò un po' di ordine in classe anche se non completamente.
Per non addormentarmi cercai qualcosa da fare... Presi un foglio e iniziai a scarabocchiare qualcosa. Tra disegni e segni incomprensibili scrissi distrattamente un nome "DAVIDE".
Guardai il foglio un po confusa. Non poteva essere così, io non ero innamorata e io non scrivevo il suo nome da nessuna parte. Dovevo convincere me stessa di tutto ciò. Anche se... Chi volevo prendere in giro? Si vedeva benissimo che ormai avevo occhi solo per lui.
Strappai il foglio in mille minuscoli pezzettini e iniziai a guardare fuori dalla finestra. In classe era l'unica cosa che mi tirava un po' su.
Iniziavo a fantasticare sulla gente che passava là fuori, sulla loro vita, i loro sentimenti, o magari su dove stessero andando in quel momento.
Era buffo quando alcune volte si capiva tutto dalla loro faccia, c'era chi andava di fretta o chi camminava senza una meta ben precisa, chi era triste o chi si aspettava una bella giornata.
Così mi distraevo un po' perché ascoltare per 5 ore cose che erano tutt'altro che interessanti era snervante.
A ricreazione decisi di non uscire dalla classe. Quella fu proprio una giornata off, ma ormai ci avevo fatto l'abitudine.
Rimasi seduta e mi venne in mente che tra meno di 10 giorni sarebbe stato il mio compleanno. Beh, era semplicemente il 16º compleanno. Niente di importante... Non avrei festeggiato, d'altronde sarebbe stato come tutti gli altri anni.
Finì troppo in fretta la ricreazione, ma almeno si avvicinava sempre più l'uscita da scuola.
Le restanti 3 ore trascorsero molto in fretta... Forse perché era ancora il secondo giorno.
Fui la prima ad uscire dalla classe e andai dritta verso la porta. Quando uscii vidi Chiara parlare con Davide e nel vederlo mi venne un tuffo al cuore.
Presi un bel respiro e senza pensarci ancora, andai nella loro direzione prima che fosse troppo tardi.
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#spazioautrice
Salve salve,
Scusate per il ritardo, ma non avevo molte idee per continuare perché voglio elaborare bene questi capitoli di passaggio. Secondo voi cosa succederà adesso? Spero che la storia vi stia piacendo, lasciatemi tante stelline e commentate. Al prossimo capitolo.
LALALA
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You live in my heart
Lãng mạnDebora, 16 anni, ha un cuore di ghiaccio, ma a scioglierlo basta LUI: il ragazzo dei suoi sogni, di cui è innamorata da due anni, Davide, 17 anni. Lei, acida, aggressiva, fredda, arrogante. Lui, falso, forte, bello, impossibile e prepotente. Il loro...