•Four•

14 2 1
                                    

A New York, la città che non dorme mai , il motivo per cui continuo a sognare •

Mi sveglio sul divano stordita, e con la bava che cola dalla bocca , ieri sera mi sono addormentata scrivendo la lista di cose che mi serviranno a settembre per l'università, nonostante sia appena a luglio.

Decido che dopo vari tentativi è ora di alzarmi , sono le 9:30 e devo andare in libreria.

Mangio una veloce colazione e mi vesto , pronta per l'esplorazione .

Arrivo in una delle strade parallele alla famosissima Fifth avenue, dove c'è una libreria che mi ispirava.

Finisco per comprare una nuova copia di "Cime Tempestose" di Emily Brönte , una delle mie scrittrici preferite , e mi duole il fatto che abbia scritto solo un vero e proprio libro , appunto questo uno dei miei preferiti , "Orgoglio e Pregiusdizio" un Cliché, ma chi può vivere senza aver mai letto uno dei capolavori classici scritto da una delle più brave scrittrici di tutti i tempi , Jane Austen, chi non si innamorerebbe di uno scontroso Mr Darcy e chi non vorrebbe una dichiarazione d'Amore come quella del mio amico Fitzwilliam, so quasi a memoria ogni singolo paragrafo di questa storia che ormai mi ha stregato anima e corpo e infine Delitto e castigo di Dostojevskij che mi fa provare con quelle pagine piene di frasi la sofferenza di cui racconta il testo.

Insomma leggere mi estranea dal mondo e a me piace, il fatto che posso  vivere diverse vite sfogliando solo delle pagine di un libro mi emozionava.

Esco dalla libreria soddisfatta e fiera dei miei acquisti .

Sono le 14 dovrei pranzare ma non ho fame quindi vado da Victoria's Secret appunto per placare i miei vizi , e finisco per svuotare la mia carta.
Ho comprato talmente tante cose , che me ne vergogno , ma appena entro li non ho più controllo , alle pareti le televisioni che fanno vedere quelle ragazze da corpi perfetti che tutte invidiano compresa me.

Esco e decido che si è fatto tardi e di tornare a casa e magari vedere un po' il programma dell'Università , sono abbastanza emozionata , e deve assolutamente essere tutto perfetto.

Mentre giro l'angolo però mi scontro con un ragazzo alto almeno 1 metro e ottanta , l'impatto è forte e in men che non si dica finisco sul pavimento , e con me le mie buste.

"Hey , sta un po' più attento"sussurro mentre cerco di alzarmi , con il sedere dolorante.

"Scusami tanto , veramente non so dove stavo guardando stai bene? " mi chiede lo strano ragazzo , con voce roca e con il famigliare accento inglese , con i capelli tirati un cappello da football , occhiali da sole è vestito totalmente di nero con camicia e skinny jeans , mentre mi porge la mano in segno di aiuto .

"Si sto bene " efferro la sua mano e mi rialzo con fatica prendendo le buste .

Alzo lo sguardo e noto che ha una camicia nera a maniche lunghe con 40 gradi all'ombra e ridacchiò internamente alla stupidità di questo sconosciuto .

"Scusami veramente, sono un'idiota per scusarmi di averti praticamente placcato ti offro un caffè , non si vedono tutti i giorni belle ragazze come te " dice sorridendomi .

Ha una faccia conosciuta , ho già visto quelle fossette ma con gli occhiali e tutto non capisco chi sia.

"Beh siccome ne ho davvero bisogno accetto , e si sei un'idiota" dico ridacchiando per poi sorridergli innocentemente  .

Ci incamminiamo verso un chiosco vicino e lo scruto con lo sguardo cercando di capire chi è, ha una faccia così familiare .

Paga il suo caffè e il mio ginseng e me lo porge , ci scambiamo diverse domande , e scopro che è a New York per una vacanza è che fa il cantante , ma ancora niente non riesco a vedere i suoi occhi e quindi mi è difficile riconoscerlo ma giuro che l'ho visto da qualche parte , magari se mi dice il suo nome mi ricorderò.

Non riesco ad approfondire la conoscenza che gli suona il cellulare , e quando risponde pronuncia risposte veloci e  secche come si,no, ok, ciao .

E quando richiude digita un messaggio e in men che non si dica alla nostra sinistra spunta un SUV nero .

"adesso devo proprio andare ...?" Dice per chiedermi il nome.

"Kylie " rispondo sorridente.

Mi porge la mano in segno di saluto "Harry" risponde prima di togliersi gli occhiali e mostrarmi i suoi meravigliosi occhi verdi.

E rimango basita quando mentre entra in macchina capisco che ho appena preso un caffè con Harry Styles.

NY||H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora