Capitolo 2

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Mi mise una mano sulla spalla e aprì la porta.

Dopo i saluti mi presentò.

''Ragazzi lei è Anne Franceschi sarà la vostra compagna fino alla fine di questi tre anni''

''Buongiorno'' dissi

Mi indicò un poso accanto a un tipo... Stefano si chiamava...penso.

''Ciao'' mi disse lui in tono accogliente

''Ciao'' gli risposi con un mezzo sorriso

Lui è biondo occhi azzurri... principe azzurro. Quando lo saluto guarda in modo stano i miei orecchini... oggi ne ho un po' troppi ma a me piace così.

'' Che ne dici di pranzare con me?''

''Hem...no grazie'' sorrisi e presi il necessario per la lezione

Che bello! Non pensavo che le lezioni fossero così interessanti, la prof. Clarinetti ci spiega benissimo la storia della musica.

A ricreazione stetti dentro per recuperare i minuti persi di lezione.

Finito di copiare mi misi una cuffietta dell' Ipod ascoltai.

Sentii un rumore violento.

Mi alzai di scatto. Andai a vedere in fondo al corridoio. Girai l' angolo.

Un tipetto paffuto era seduto con la schiena spiaccicata al muro bianco, la maglietta tutta sudata gli si era appiccata tutta.

Davanti a lui c' erano due ragazzi uno aveva le maniche corte e i pantaloni strappati, l' altro una canotta nera con un tatuaggio che iniziava dalla mano e finiva sul collo i pantaloncini erano leggermente sopra il ginocchio. Emanava un odore leggero di fumo, ormai non mi dava fastidio. Mio papà fumava tantissimo e andava a periodi l' ultima volta che l' avevo visto ne ha fumate tre di seguito ed eravamo vicini.

Non ho mai pensato di fumare e poi ti rovini da dentro.

Sul pavimento erano sparsi dei quaderni.

Il tipo con il tatuaggio si voltò mi vide, prese il collo della mia felpa, mi sbatté al muro.

''Senti te piccoletta! Prova a dirlo a qualcuno e fai la stessa fine''

''Sto morendo dalla paura''

Tento di darmi un pugno, ma l' altro ragazzo lo fermò

''La piccola non mi sembra tanto piccola Giulio!''

''Le risparmio la vita solo perché me lo hai detto te Leo!''

''Mamma mia, mi sembri un cane'' dissi sottovoce ma a quanto pare mi sentirono.

Leo mi prese sotto braccio e Giulio il fianco

''Giulio non toccarmi!'' gli urlai, mi tappai subito la bocca.

''Ok... '' fece un sorriso malizioso

Bulli alla MozartDove le storie prendono vita. Scoprilo ora