Capitolo 6

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''Tesoro siamo tornati''

''Mamma! Papà! Com'è andata?''

''Bene rosellina''

''Da quanto che ho atteso questo momento''

''Anne vieni'' Giulio mi prese il braccio e mi trascinò in salotto

''Che vuoi?''

''Non sopporto che chiamo Armando papà! Ora è solo il fidanzato di mamma''

''Si ok come vuoi'' gli risposi seccata

Prima di trasferirci qui mia mamma e mio papà hanno divorziato. Lei ora è fidanzata con Armando viaggiano molto per lavoro. Mia mamma è una rinomata manager e il suo fidanzato un famoso attore. Per questo io e Giulio ci ritroviamo spesso a casa da soli anche per due mesi di fila. In questo periodo Joy, il nostro fratellino di otto anni, va' a dormire da una sua amica.

Giulio ci tiene molto alla figura di padre, perché quando mamma era appena divorziata lui ha fatto da "papà" procurandoci i soldi con dei lavoretti quando mamma ha conosciuto Armando, la sua carriera si è ripresa e i soldi non ci mancavano.

Ecco perché Giulio ci tiene tanto alla figura del padre in famiglia e siccome ha un' odio nato dal nulla verso Armando non vuole che lo chiami papà.

Salutai mia mamma e Armando, mi diressi verso la fermata del bus con Giulio di fianco.

Saliti sul pullman di linea cercai un posto libero.

Giulio aveva già trovato in fondo, dall' inizio della scuola avevamo deciso che non ci dovevamo incontrare durante l'orario scolastico, non volevamo che nessuno scoprisse che fossimo fratelli.

Continuai a cercare finche non trovai due sedili liberi, mi sedetti presi le cuffie e ascoltai la musica.

Alla seconda fermata un tipo si sedette vicino a me.

Era cupo, il cappuccio della felpa gli nascondeva metà viso e i jeans erano strappati. Le Convers sporche di fango, i capelli biondi uscivano dal collo della felpa come appuntiti.

Si tirò giù il cappuccio. Mi guardò. Rimasi stupita.

"Ci rincontriamo" mi disse con un sorriso pieno i luce

"A quanto pare" risposi fredda, in quell' istante girai la testa verso il finestrino.

"Qualcosa che non va?"

"Nulla Stefano"

"Metti via le cuffie siamo arrivati"

Siamo scesi insieme e abbiamo camminato l'una affianco dell'altro fino alla nostra classe.

Siccome non ci è permesso entrare prima che suoni la campanella abbiamo parlato.

Gli ho chiesto il perché era vestito in quel modo, non era da lui.

"Questi sono i vestiti di mio fratello maggiore, sta notte sono andato a dormire da lui. Dopo la pioggia che c'è stata ieri ero tutto fradicio appena tornato da scuola. Non avevo miei vestiti a casa sua e me ne ha prestati un paio."

"Anche oggi però non è meglio, minaccia pioggia da un momento all' altro e fuori è tutto infangato"

"Hai ragione" si bloccò e guardo il altro.

D'istinto mi girai anche io. Hikarou, Lorenzo e Gray erano dietro di me.

"Ciao ragazzi" esclamai sorridendo.

"Sto pomeriggio ci vieni?" mi chiese Hikarou

"Bhe non so penso di sì"

"OK! Ti aspettiamo a ricreazione per i dettagli" continuò Leo

Nel momento che se ne andarono suonò la campanella.

A ricreazione rimasi dentro ad ascoltare il mio Ipod.

Iniziai a copiare le lezioni che avevano fatto il periodo precedente al mio arrivo.

Stefano mi aveva dato il permesso di prender e il suo quaderno.

Mere copiavo un qualcosa mi si appoggiò alla spalla, al primo impatto presi uno spavento.

"Non avere paura sono Giulio"

"Ma che ci fai qui?"

"Sono venuto a salutarti"

Si sedette vicino a me.

"Hem...ok" continuai a scrivere

"Non dirmi che devi recuperare il programma del scorso semestre"

"Non posso stare indietro con il programma"

"Questa scuola non ha cuore, fa subito sgobbare i nuovi arrivati ancor prima che si ambientino alla vita qui all' istituto"

"Cosa stai dicendo?" gli risposi

Lui sbuffò.

Prese lo schienale della mia sedia e lo appoggiò al muro

"Che fai?" domandai con tono freddo

Si sporse su di me e mi baciò.

Stette un po' sulle mie labbra, non riuscivo a muovermi, aveva le sue mani sopra le mie spalle e le sue gambe bloccavano le mie.

Quando si staccò non esitai a dargli uno schiaffo.

"MA SEI FUORI?"

Lui si limitò a sorridere e se ne andò.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 27, 2015 ⏰

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