Riunione di famiglia

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Quando arrivammo a casa, dopo la serata romantica, trovammo la sua famiglia al gran completo radunata nel salotto e la cosa mi puzzava di imboscata e strinsi forte la mano di Marco per farmi coraggio.

Salutammo subito la sua famiglia, entrambi sorridendo felici, ma sua madre, Elisa, non sembrava per nulla contenta del nostro comportamento da fidanzatini e non perse tempo ad attaccarmi "come osi salutarci col sorriso, dopo che sei venuta per uccidere i miei figli?", io tranquillamente le risposi non ho intenzione di ucciderli", ma lei non sembrò per nulla convinta delle mie parole e disse: "siete bravi a mentire voi cacciatori", a quel punto Marco, stufo della situazione, quadi aggredendo la madre, rispose "mamma smettila, non mi ucciderà", Elisa allora tentò di provocarlo "cosa ti dà tanta sicurezza?", non ci vidi più e ripresi parola: "stiamo assieme", lei dopo averci guardato leggermente disorientata riprese a parlare: "è una barzelletta vero?", io e Marco eravamo esasperati e lui rispose "no non lo è", poi mi prese per i fianchi e incurante di tutti quegli sguardi mi baciò. Un bacio dolce, pieno di promesse e di passione.

Tutti erano sconvolti e ci guardavano come se fossimo dei pazzi appena usciti da un manicomio.

Appena Elisa, si riprese dallo shock, ci guardò e poi disse "sei matto marco? Che ne sai che non è una mossa per ucciderti, magari nel cuore della notte?", non lo lasciai rispondere e presi parola, con tutta la freddezza e il coraggio che avevo nel cuore, e le lacrime agli occhi: "non lo farei mai, non era previsto che io mi prendessi una cotta per la mia vittima, hanno mandato me proprio perché pensavano avessi il cuore di ghiaccio e non potessi sciogliermi per un ragazzo, invece è successo, mi sento debole quando lo guardo negli occhi o quando mi abbraccia. Non so se sia amore, ma ci va vicino. Il solo pensiero di perderlo mi uccide". Marco mi sfiorò la guancia, facendomi voltare a guardare i suoi bellissimi occhi e poi disse: "sono le parole più dolci che potessi dirmi, anche io ho paura di perderti. Non piangere", Elisa quasi a voler rompere quel momento così dolce ed unico disse "commovente".

Marco a quel punto spazientito disse "noi andiamo su, non voglio sentire nulla contro di lei", ma Elisa da brava suocera, con uno sguardo e un tono tagliente disse: "spera di essere ancora vivo domani mattina e che la donna che ti sta vicino non ti uccida".

A quel punto non ci vidi più presi il paletto che tenevo in torno alla vita per protezione e glielo puntai contro dicendo: "chiariamo una cosa Elisa, io non lo ucciderò, non permetto a nessuno di mettere in discussione le mie parole, ne tanto meno i miei sentimenti chiaro?", lei leggermente intimorita non perse tempo a rispondermi "beh però se ami mio figlio perché stai alzando un paletto contro di me?" a quel punto tirai giù il paletto rimettendomelo in vita e risposi con tutta la calma che avevo, ma con ancora uno sguardo di sfida verso quella donna, dissi: "per farti capire che con me non si scherza"

Marco mi trascinò su prima che la situazione si complicasse ulteriormente. Arrivati in camera con tutta la forza che aveva mi sbatte sul letto e si distese sopra di me. Ero terrorizzata ma qualcosa dentro di me mi diceva che potevo fidarmi di lui.

La Cacciatrice e il VampiroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora