Capitolo 4

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Non riesco a dormire, ho troppi pensieri in testa. Perché mi stava spiando? Voleva davvero vedermi? E poi il sogno...di chi è che non devo fidarmi?
Decido di farmi una doccia veloce e di fare colazione: latte congelato, meglio di niente. Oggi vorrei andare sulla Terra, ma devo vedere Simon quindi penso che ci andrò nel pomeriggio.
Prima di andare da lui chiamo la mia migliore amica Ellis. È una ragazza veramente dolce, sempre attenta e pronta a darti una mano nel momento di bisogno.
"Ciao Ellis, è da tanto che non ti vedo."
"Ehi Rox, lunedì ci rivedremo non preoccuparti."
"Bene, perché devo dirti tante cose. Ora devo chiudere perché alle 11:00 esco con un tipo.."
"Cosa?! Aspetta e chi è?"
"Ciaoo."
Ahahah se non avessi chiuso in tempo le domande non sarebbero state normali.
Mi metto un vestitino, così da sembrare almeno un po' carina.
Scendo le scale e mi dirigo al parco.

***

Sono arrivata in orario, ma lui non è ancora qui.
Qualcuno mi copre gli occhi con le mani e mi dice: "Chi sono?"
"Sei Simon."
"Brava bella."
Oh, di nuovo quella parola.
" Allora..non so ancora niente di te. Quanti anni hai?"
"Ne ho compiuti sedici lo scorso mese, e tu Simon?"
"Anche io! Che coincidenza. Cosa ti piace fare?"
"Mi piace volare, visitare, scoprire."
È continuammo così per almeno un' ora; Simon è quasi uguale a me, abbiamo gli stessi gusti in fatto di cibo, di hobby, di musica, ecc..
Dovevo ancora capire una cosa però:
"Perché mi chiami bella?"
"Perché lo sei."
Che imbarazzo..."Grazie."
Mi sorride ogni volta che il suo sguardo incontra il mio..e non posso fare a meno di non ricambiare. Idea! Lo porto con me sulla Terra, in fondo che male c'è?
"Voglio portarti in un posto, vieni con me."
Lo presi per mano e ci dirigemmo nell'aeroporto ghiacciato. Qui nel regno di ghiaccio abbiamo tantissimi aerei, navicelle e razzi per poter navigare nell'universo. Ognuno di noi ha un mezzo di trasporto personale fin dalla nascita. Io opto per la navicella, perché è più facile da usare.
È fucsia all'esterno, di forma ovale. All'interno invece ci sono due sedili neri, molto comodi per chi deve guidare.
Faccio sedere Simon nel posto riservato al passeggero, mentre io in quello da pilota. Ci allacciamo contemporaneamente la cintura, accendo i motori e dopo tanta attesa partiamo.
L'universo è praticamente infinito, ci sono molte vie da prendere, e per poter attraversarlo si deve avere almeno una cartina per orientarsi.
Io non ne ho bisogno molto, perché faccio escursioni praticamente da bambina.
Dopo quindici minuti siamo arrivati sulla Terra, devo solo atterrare.
"Allora, ti piace questo posto?"
"Sì Rox, sono sbalordito! Ma cosa sono quelli?"
"Gli esseri umani."
"Come sono strani!"
Incredibile, mi fa ridere anche adesso.

Ci sediamo sopra un tetto e insieme ammiriamo il panorama. Gli racconto di quanto ami questo mondo e di come mi faccia sentire a mio agio.
"Tu sei comunque più bella."
Gli do un bacio sulla guancia e gli faccio un sorriso da ebete.
"Lunedì mi inizia il terzo anno di scuola."
"Tranquilla, questa volta non sarà così brutto."
"Che vuoi dire?"
"Lo scoprirai presto."

***

"Roxanne, mi chiedevo se volevi uscire con me anche domani."
"Oh no, scusa ma la domenica la passo con la mia famiglia."
"Ok non fa niente."
"Andiamo a casa?"
"Sì, andiamo."

Fire and Ice - opposite loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora