Capitolo 10

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Le sue braccia la avvolsero per aiutarla a scendere prudentemente dal tetto, mentre Elsah cercava di non lamentarsi. Le faceva ancora male la schiena - il sangue, il coltello di platino e il dolore erano ancora freschi sul suo corpo.

Cautamente, la posizionò a terra, e poi saltò dal tetto basso, ritrovandosi accanto a lei, il tutto accompagnato da un ghigno.

Un sorrisetto apparve sulle sue labbra mentre le faceva cenno di seguirlo e poi iniziò a correre.

Si muoveva con un ritmo anormalmente rapido; Elsah lo notò mentre seguiva Harry. Non era come se lei avesse un problema a stargli dietro, poiché anche lei era disumanamente veloce, ma Harry era abbastanza veloce per essere solo un semplice umano.

"Difficoltà a starmi dietro?" Rise senza fiato, mentre continuava ad accelerare.

Lei scosse la testa, ma poi parlò non appena realizzò che lui non potesse vederla, dal momento che si trovava davanti a lei. "Per niente."

Lui girò la sua testa di lato, un sorriso irresistibile sulle sue labbra, con una delle sue sopracciglia rialzate. "Andiamo da questa parte, c'è una scorciatoia per il supermercato."

Girò in un vicolo, ed Elsah lo seguì subito dopo, solo pochi metri dietro il veloce umano.

"Supermercato?" Parlò, unendo le sopracciglia al centro per la confusione. "Perché dobbiamo andarci? Io non posso - non è un luogo sicuro per me."

I suoi passi rallentarono, ed anche Harry diminuì la sua corsa, voltandosi per guardarla. Prese la sua mano nella sua, il freddo metallo dell'anello, che Harry stava indossando attorno al suo dito medio, toccava la sua pelle calda.

"Sarai al sicuro con me." La rassicurò, intrecciando le sue dita con quelle di lei.

Le sue orecchie innaturalmente sensibili udirono il suo battito cardiaco, e i respiri affannosi che lasciarono la sua bocca per aver corso nel vicolo buio, il ritmo era quasi rilsassante.

Lei rise senza fiato, scuotendo la testa. "Non so, Harry. . ."

I suoi movimenti si fermarono immediatamente, e lui le prese anche l'altra mano, stringendole entrambe così che lei potesse completamente guardarlo in faccia. Non c'era più quel sorrisetto sulle sue labbra - la sua espressione era seria. I suoi occhi color smeraldo scavarono dentro di lei, in qualche modo congelandola sotto il suo incantesimo. "Fidati di me, Elsah."

Elsah sbatté le palpebre e poi distolse lo sguardo, rompendo il contatto con gli occhi verde scuro di Harry.

Lei esitò, così Harry parlò di nuovo. "Ti proteggerò. Non hai niente di cui preoccuparti."

Alla fine, siccome non voleva dire di no, annuì lentamente, concordando con lui.

"Okay," mormorò, era difficile dirgli di no. "Mi fido di te."

"Bene," sorrise ancora una volta, la sua espressione seria era completamente sparita, "andiamo."

"Andiamo," annuì.

Il supermercato era un piccolo negozio, utilizzato solo in una piccola parte, mentre l'altra era abbandonata.  Le luci fluorescenti, che illuminavano il piccolo spazio, tremolavano continuamente, dando al luogo un aspetto minaccioso. Il suono di un campanello risuonò non appena Harry aprì la porta, conducendo Elsah all'interno. La sua mano era ancora avvolta strettamente attorno alla sua, accarezzandogliela di tanto in tanto, per rassicurarla.

La pelle d'oca si fece strada sulla pelle dell'Half, il suo subconscio si sentiva a disagio in questa situazione. C'erano così tante cose che influenzavano lo stato di disagio in cui si trovava Elsah.

Insatiable (italian translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora