Fisso la mia immagine sfocata nello specchio.
"Specchio, specchio,
delle mie brame,
chi è il più inutile del reame?"Abbasso lo sguardo.
Sono così patetico.
Rivolgo lo sguardo al mio braccio sanguinante e vi passo una mano sopra."Lo diventerai tu, se continui così."
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Balzo indietro.
Il cuore sbatte come impazzito contro la cassa toracica."C-chi c'è?"
"C-chi ha parlato?"
"Chi sei? Cosa vuoi da me?"urlo.Silenzio.
Mi trascino sul pavimento puntellandomi sui gomiti, poi mi fermo. Mi guardo intorno spaventato, gli occhi spalancati, pronti a cogliere un qualsiasi movimento nell'oscurità.
"C'è qualcuno?"sussurro.
Sto diventando pazzo.
Mi immagino delle voci.
Luke, stai impazzendo.Ho una paura tremenda che un pazzo spunti fuori da qualche angolo e mi uccida. Mi alzo lentamente guardando attentamente la stanza, poi mi avvio verso la porta con passo felpato.
"Aspetta. Non andare ancora."
Mi immobilizzo. Un brivido gelato mi percorre la spina dorsale.
"Vieni. Avvicinati."
Non riesco a muovermi. Sono solo, in una casa abbandonata, più precisamente in una soffitta polverosa e inquietante e con un pazzo che vuole farmi a fettine.
Bene Luke, mantieni la calma. È la tua immaginazione. Troppi film dell'orrore.Muovo un passo verso la porta.
"Fermo. Vieni qui. Non voglio farti del male."
Mi giro lentamente e per poco non svengo dallo spavento. Lo specchio.
Lo specchio non riflette più la stanza, ma migliaia di macchie dai colori più disparati galleggiano sulla superficie. Ma la cosa più spaventosa è una nuvola di forma umanoide che sta uscendo lentamente dallo specchio, condensandosi.Si dirige verso di me. Ha un braccio proteso verso il mio polso sinistro.
Lo sfiora.
Rimango immobilizzato per un attimo, poi mi giro e corro verso la porta, il legno geme sotto i miei passi e trema.
Cerco febbrilmente la maniglia della porticina e la spalanco di scatto. Mi precipito fuori e sbatto la porta, poi inserisco la chiave e faccio tre mandate.
Il rumore della serratura che scatta risuona nell'aria e rimbalza sugli antichi mobili di legno polveroso.Poso le mani sulle ginocchia e cerco di riprendere fiato, il cuore che batte impazzito e una strana sensazione al polso.
Si sentono solo i miei respiri affannosi, ma poi a questo suono si aggiunge un sibilo.
Sembra provenire da dietro di me.
Giro lentamente la testa, gli occhi spalancati.
Una nebbia bianca sta scivolando fuori dalla serratura della porta e sta riprendendo la sua forma umanoide.
"Perchè sei scappato? Io non voglio farti del male. Voglio aiutarti."
Sento ogni muscolo teso, le mani tremanti, gli occhi spalancati.
Non riesco a muovermi, sono totalmente impotente. Ho la mente come offuscata dalla stessa materia che mi sta davanti.
"Dammi la mano."
Non so perché, non so come, non so con quale coraggio, gliela do.
Una strana sensazione parte dal palmo e si diffonde per tutto l'avambraccio sinistro.
Sento la pelle indurirsi in alcuni punti, sento le ferite risanarsi."Ora va meglio."
Una mezzaluna di luce pare aprirsi sul volto della nuvola.
Magari sta sorridendo.
Continuo a trovare tutto estremamente surreale e raccapricciante.
"So come ti senti. Non sai quanti Umani ho visto in queste condizioni. Fanno sempre così la loro Prima Volta: cercano di scappare ma poi rimangono immobilizzati per la paura. Andrà tutto bene. Fidati di me."
Certo. IO dovrei fidarmi di una nuvola aliena che sa parlare e muoversi. Ovvio.
"Vieni con me. Torniamo dentro e parliamo.
E ancora una volta, non so perché, non so come, non so con quale coraggio, torno nella soffitta.
Il mio sguardo percorre tutta la stanza, fino a fermarsi sullo specchio. La cornice è vuota, la lamina che rifletteva la camera è sparita, e al suo posto c'è una sostanza tremolante simile a dell'acqua di un azzurro fluorescente.
Tutto questo non è reale.
Magari sono svenuto e sto sognando."Seguimi."
La nuvola si dirige verso il centro dello specchio, trascinandomi con sé.
Attraverso lo specchio, una sostanza gelatinosa si stringe intorno al mio corpo.
Tutto incomincia a girare vorticosamente, un silenzio assoluto invade le mie orecchie.
D'un tratto mi fermo.
Sono nel nulla, ci siamo solo io e il "fantasma" immersi in una luce verde.
"Eccoci qua. So che ti sembra tutto irreale, ma ti garantisco che queste cose stanno accadendo realmente."
Lo guardo in modo interrogativo, sono confuso.
"Hai mai visto "I Fantagenitori" quando eri piccolo?"
Annuisco lentamente, aggrottando le sopracciglia.
Sento un suono gorgogliante, argentino, credo stia ridendo.Ora la nebbia ride anche.
Sono proprio uscito di zucca."Ecco. Diciamo che ti sta succedendo la stessa cosa: quando un bambino, un ragazzo, un adulto o un anziano sta male o non se la passa nel migliore dei modi, noi lo aiutiamo. Io sono un Custode, ma ci sono altri settemila Custodi come me nel mondo. Io, come gli altri, sono legato eternamente ad uno specchio e quando c'è bisogno, esco e aiuto qualcuno."
Cosa cazzo sta dicendo? Questo qua è più pazzo di me.
"Bene. Tu sei difficoltà, lo so benissimo. Il mio compito è quello di aiutarti. Per cento giorni consecutivi tu potrai entrare in questo specchio, sempre a quest'ora e realizzeremo insieme le cento cose che vorresti fare o avere di più. Dopo i cento giorni lo specchio si chiuderà e tu non potrai più entrarci."
Questo è pazzo proprio.
"Tu sei Luke, giusto?"
"M-mh..."
Questa cosa sta iniziando a spaventarmi, perché una nuvola sa il mio nome?
La nebbiolina inizia a sparire in un globo di luce, mentre al suo posto inizia ad apparire un ragazzo.
Appaiono dei capelli rosso fuoco, spettinati e disordinati.
Poi degli occhi verdi, con sfumature grigie. Sopra l'occhio destro, un piercing nero orna il sopracciglio.
Un naso da bambino, delle labbra rosse e piene.
Indossa una maglia nera, troppo larga per lui, e degli skinny neri uguali ai miei, infine appaiono degli scarponcini rigorosamente neri.Non posso negare a me stesso che sia bellissimo. Strano, ma bellissimo.
Posa una mano paffuta sul cuore.
"Io sono Michael." sorride.
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NON SO COSA STO SCRIVENDO OKAY.
COMUNQUE CIAO E LUNGA VITA AI MUKE.

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mirror||muke
De TodoMirror, mirror, on the wall, who's the most useless of them all? Specchio, specchio, delle mie brame, chi è il più inutile del reame?