CAPITOLO 1

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Avevo 6 anni quel giorno. Ero una bambina sorridente, fantasiosa, sempre nel suo mondo a sognare ad occhi aperti, ma quel giorno cambiò la mia vita. Mia madre mori' di una brutta malattia, io ero molto piccola, ma ero grande abbastanza per capire che non avrei piu' rivisto mia madre. Entrai nell'enorme camera da letto dei mie genitori e distesa sull'etto matrimoniale c'era mia madre, la guardai, non la riconoscevo piu', non era piu' la donna energica, sorridente che conoscevo io,era una donna fragile e sensibile. Alcune ciocche dei suoi lunghi capelli bianchi li ricadevano sul viso e i suoi meravigliosi occhi grigi piano piano si stavano spegnendo, ricordo che le sue ultime parole le disse a me e mi disse:<<Diana, ricordati che non sarai mai sola, nella vita troverai molti ostacoli, ma tu dovrai essere gentile e coraggiosa, non dimenticarlo mai bambina mia>>.
Poi si lasciò andare, e appena chiuse gli occhi io capii che quella fu l'ultima volta che vidi mia madre.
Passarono 11anni dalla morte di mia madre e da quel giorno di mio padre non ci furono più notizie, alcuni lo davano per disperso, altri lo davano per morto, ma io no, ogni anno vivevo con la speranza che mio padre un giorno sarebbe tornato a casa e ogni anno lo aspettavo davanti alla finestra di camera mia aspettando di vederlo, ma non successe mai.
Ora ho 17 anni mi ha cresciuta il maggiordomo di famiglia: Lowel. Ora sono una ragazza che sorride alla vita e che non si scoraggia mai. Lowel dice che sono uguale a mia madre quando aveva la mia età: Sono alta 1.75, sono abbastanza magra, ho dei lunghi capelli bianchi come mia madre e gli occhi azzurri di mio padre. Vivo una bella vita, ma vorrei tanto sapere cosa c'è al di fuori della mia piccola villetta. Dopo la morte di mia madre e la scomparsa di mio padre, non sono più uscita di casa, mi insegnava tutto Lowel, è stato come un secondo padre per me, li devo molto.

Sono le 7:00 e io come ogni mattina mi alzo e inizio a fare le faccende di casa, è sempre stata un'abitudine per me, mi piace aiutare gli altri. Avevo ormai finito le faccende, ma l'ora scorreva lenta, erano le 7:55, così presi qualche libro dall'enorme libreria della mia stanza e mi misi a leggere sdraiata sull'etto uno dei miei libri preferiti. Si fecero le 9:00 e Lowel non era ancora tornato a casa, decisi di farmi una doccia. Presi l'occorrente ed entrai in bagno. Finita la doccia mi asciugai e mi cambiai, mi guardai allo specchio, avevo delle enormi occhiaie sotto gli occhi, in questi giorni non ho dormito molto, a causa dei miei sogni. <<OMG...>> dissi tra me e me toccandomi le occhiaie, pensando che questa volta il correttore non avrebbe fatto molto. Finalmente arrivò Lowel e io come al solito lo accolsi, aiutandolo con le buste della spesa, lo aiutai a preparare il pranzo (come ogni giorno) e ci sedemmo a mangiare insieme. Ogni volta mi facevo raccontare da lui dei miei genitori, perché quando mi raccontava di loro mi sembrava di averli qui vicino a me. Finii molto in fretta il pranzo, e non avendo dormito tutta la notte ero molto stanca, ne approfittai e andai a riposare un po, appena chiusi gli occhi senti la stessa voce di ogni volta, è una voce femminile, ma non l'ho mai sentita.
* Mi senti?
Diana? Ascoltami.... Non sarai mai sola,io sono qui e se sarai in difficoltà dovrai solo chiamarmi. Ricordati di me, ti prego...*
Queste sono le parole che mi dice la voce ogni volta, facendo salire in me un'enorme agitazione. Di chi è questa voce? Cosa vuole da me? Di chi mi dovrei ricordare?.

•La ragazza dagli occhi azzurri•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora