CAPITOLO 4

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Io e Jack ci stavamo avviando verso la città, per tutto il tragitto domandai a Jack come fosse il mondo e che cosa riservasse. Infondo alla strada che stavamo percorrendo vidi un cartello con su scritto ' welcome to Newyork'. 

<< Dove si va ora?>> domandai a Jack.

<< ora andremo in aereoporto e una volta li prederemo il primo aereo per Londra. Forza andiamo>> disse per poi trascinarmi per un braccio.

<< perchè andiamo a Londra?>>

<< perche' è li che si trova la mia famiglia>>

<<ehmm...okay>> dissi piu' tra me e me.

Iniziai ha camminare, mi sentivo un po' a disagio nel pensiero di incontrare la famiglia di Jack.

<< attenta!>> 

cosa? mi girai verso Jack, e vedevo che era molto lontano da me, si era fermato ha prendere i biglietti per l'aereo, ma solo dopo mi accorsi che un camion mi stava venendo addosso. 

Ero paralizzata, non riuscivo a muovermi, ma proprio quando credevo di essere spacciata qualcosa mi cinse un fianco e mi tolse dalla strada facendomi cadere a terra, mi girai subito per vedere chi fosse, ma l'unica cosa che fidi furono due occhi azzurri, poi spari'.

Mentre io cercavo il mio misterioso salvatore, jack si avvicinò a me e mi aiutò ad rialzarmi da terra.

<< ma sei impazzita! non puoi stare in mezzo alla strada in quel modo, hai capito?>>

Non lo stavo ascoltando ero troppo presa a pensare chi fosse il ragazzo dagli occhi azzurri.

<< ehi mi stai ascoltando?!>> mi disse Jack vedendo che non li stavo prestando attenzione.

<< ehm..si,si, scusami>>dissi tornando concentrata ( piu' o meno)

<< dai andiamo, l'aereo parte tra 5 minuti>>

Una ragazza ci indicò i nostri posti e io e Jack ci accomodammo. 

<<nervosa?>>

<<n-no>> dissi mentre mi torturavo le mani.

<< la parte del ghiacciolo non ti si addice lo sai?>>

<<cosa?>>

<< dico solo che non c'è niente di male ad avere paura>>

Li sorrisi e tornai a guardare fuori dal finestrino mentre l'aereo piano piano si alzava. Non avevo paura, ma ero solamente confusa, non riuscivo a capire da dove fosse sbucato quel ragazzo. Continuai a pensare a quel ragazzo e senza accorgermene mi addormentai.

* mi trovavo in un bosco, raggi di sole filtravano dalle chiome degli alberi che formavano come uno scudo tra me e il sole. Mentre camminavo sentii come un rumore di passi, mi girai, ma non vidi niente, quando mi rigirai vidi mio padre, scoppiai di gioia.

<<papà!>>

lo stavo per abbracciare, ma lo trapassai .

<< Diana non ho molto tempo, ascoltami, devi stare attenta, non devi avvicinarti a loro>>

<< a chi?>>

<< hai visi palladi, sono pericolosi Diana>>

<< come faccio a capire chi sono?>>

<<lo capirai bambina mia>>

Spari' sotto i miei occhi e anche quello che era intorno a me finche non vidi piu' nulla.


<<Diana, Diana svegliati>>

Mi svegliai di scatto e guardai Jack.

<< Diana sono andati via tutti, dobbiamo scendere>>

Mi alzai e scesi insieme a Jack. Prendemmo una strada verso un bosco fino ad arrivare ad una casa enorme casa, sotto essa c'erano delle radici, era come se quelle stesse radici reggessero la casa. La casa era in legno dorato, con dei scalini in pietra che portavano alla porta principale.

<< tu abiti qui?>> dissi rivolgendo lo sguardo verso Jack.

<<si, perchè?>>

<< diciamo che siete molto imboscati>> li sorrisi

<< diciamo che alla mia famiglia piace tenere le distanze, non chiedermi il perchè...>> disse rivolgendomi uno sguardo di supplica.

Io risi.

Jack mi invito' ad entrare, ma io mi bloccai sulla soglia della porta.

<< che cosa c'è?>> 

<< e se non dovessi piacerli?>>

<< hanno visto cose peggiori>> disse ridendo

<< grazie Jack>> dissi rivolgendoli uno sguardo storto e poi entrai.

La casa è ammobiliata in modo molto antico, è piu' grande di quello che sembra da fuori.

<< Ciao Jack, bentornato a casa>>

<<Ciao mamma>>

Nella stanza era entrata una donna, che da quello che avevo capito, era la madre di Jack.Non era vecchia, aveva bellissimi lineamenti, i capelli nero e gli occhi azzurro cielo. Lui e la donna si abbracciarono, poi dentro la stanza entrarono un uomo, una ragazza e due ragazzi. Guardai molto attentamente tutti e tre,l'uomo aveva i capelli corti e biondi tutti tirati indietro e sicuramente anche lui non dimostrava la sua età. la ragazza ad occhio e croce credo che avesse la mia età, aveva lunghi capelli lisci e neri, aveva gli occhi ambrati, da brivido. Il secondo ragazzo era molto muscoloso, capelli marroni raccolti in un piccolo codino, lui aveva gli occhi neri. L'ultimo attiro' molto la mia attenzione, se ne stava in disparte, appoggiato alla libreria vicino al camino in centro della stanza, non riuscii a vedere molto di lui a causa del cappuccio della felpa bianca  che li copriva quasi mezza faccia, riusci a vedere solo alcune ciocche dei suoi capelli nero cenere, ma nient'altro.

<< Jack, lei chi è? è una tua amica?>> disse la donna.

<< si, lei è Diana>>

<< s-salve>> dissi impacciata.

<< ciao diana, io mi chiamo Sam, lui è mio marito charlie e i miei figli>>

<< piacere di conoscerti Diana, io sono Jane e lui è Cameron>> disse la ragazza facendomi un enorme sorriso. Intrecciai il suo sguardo e appena la guardai negli occhi iniziò ad accasciarsi a terra. tutti andarono a soccorrerla, tranne il ragazzo appoggiato alla libreria, perchè era scomparso.

Jane diventò pallida, piu' pallida del solito, iniziai ad agitarmi, non so il perchè. Nella stanza apparvero delle strisce di ghiaccio e esse provenivano da me, iniziai a diventare pallida e le vene presero il colorito del nero, non mi sentivo bene, mi sentivo affaticata e iniziai a sudare, capii che il problema veniva dal fuoco. Ero spaventata, corsi via da quella casa. Mentre correvo per il bosco, mi chiedevo cosa fosse successo.


Adesso inizia la vera storia della ragazza dagli occhi azzurri.










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