Capitolo 3: Il suo sguardo.

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"È Lunedì", urlai in mente.
Finalmente avrò l'occasione di capire in cosa consisterà il mio nuovo lavoro.
Sono le 16, mi dirigo verso casa di Emma, salgo le scale e Busso.
Emma:"Ciao Miriam,sei pronta??"
Io molto tesa dissi solo:"Si."
Emma:"Bene,spogliati e sdraiati sul divanetto!"
Io pensai che non volesse sul serio che togliessi tutto, rimasi in reggiseno e mutandine, lei mi guardò ed esclamò ridendo:"Devi togliere tutto!", la guardai pietrificata e mi spogliai stendendomi sulla poltroncina.
Lei mise su della musica classica dicendomi che mi avrebbe calmata un po, infatti si, è vero, mi rilassa molto.
"Sà il fatto suo!!", disse quella stupida vocina nella mia testa.
Iniziò a guardarmi e a dipingere, uno sguardo a me ed uno alla tela, aveva uno sguardo serio, uno sguardo che ti penetra fino a dentro le ossa.
Non so dirvi che sensazione ebbi in quegli istanti che i miei occhi incrociavano i suoi, il verde che si fonde col blu, so solo che mi piaceva.
Le vedevo la mano che faceva volteggiare quel pennello con tanta sensualità, mi faceva sentire sexy.
"È lesbica!!! Attenta!!", mi ripetevo.
Pensai al fatto che non ho mai avuto nulla con una donna ed e molto strano che lei riesca a farmi sentire così: sexy, voluta,desiderata.
Con uno sguardo tra una pennellata e l'altra mi faceva provare tutto questo, "Wow" diceva la vocina nella testa... e i miei muscoli si contraggono in un millisecondo ogni volta che mi guarda.
Passavano le ore e si fermò dopo circa 3 o 4 ore, non ne ero sicura.
Mi fece rivestire, e mi fece vedere ciò che lei chiamava "schizzo" ma a me sembrava già un dipinto.
"Ti piace?", disse lei soddisfatta.
"Molto.", risposi.
Ci salutammo e ci diedimo appuntamento per l'indomani, solita ora, solito posto, solite emozioni.
Tornai a casa sfinita, senza far nulla, ma ero stanca.
Mi addormentai, sognai solo quegli sguardi e quel pennello che mi dipingeva su una tela enorme.

L'Artista e la sua Modella.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora