Un giorno come tanti altri

Capitolo Primo

"Salve a tutti ragazzi e benvenuti in questo nuovo video!"

La voce di Alberico echeggiava nelle cuffiette: chiara, limpida, cristallina.

Pigiai "stop" e mi misi a pensare.

Era così difficile pensare a quanto fosse cresciuto in quei sette anni.
Lo amavo ogni giorno di più.
Dio se lo amavo.
Lo amavo come un idolo e forse qualcosa di più.
Ci stavo male quando si fidanzava, quando postava foto con la sua migliore amica e giù di lì.
Non pensavo che tutto quello che provavo per lui potesse essere ricambiato, ma mi sbagliavo.
I miei hanno sempre visto Alberico da due punti di vista: mia madre capiva che mi fa stare bene e quindi mi lasciava in pace, ma mio padre lo offendeva e diceva cosa di lui che non aveva mai detto a nessuno e di sicuro lo faceva per gelosia.

Pigiai "play".

"Come state? Io bene... ma come sempre non ve ne frega niente..."

Avevo visto quel video tipo cinque volte in 20 minuti? Si. Ero completamente dipendente.
Finalmente decisi di uscire.
Presi dieci euro dal salvadanaio e li infilai nello zaino.
Presi il Penny e uscii di casa.
Andai al parco e appena arrivata presi una granita alla menta per rinfrescarmi un po'.
Dopo nemmeno cinque minuti vidi arrivare la mia migliore amica, Irene, sul Penny. Si fermò a due centimetri dal mio piede e io feci un salto indietro per non farmi investire.

Irene: -Ci caschi sempre eh?- rise.

Io: -Ti voglio bene anche io, si.

Irene: -Andiamo al circolo a prendere qualcosa easy da mangiare?- propose.

Io: -Okey... però io non prendo niente, ho già preso una granita easy.

Anche Irene era una fan di Alberico e, come sempre, parlava con parole easy.

Io: -Quando la smetteremo non si sa!- risi.

Irene: -Madonna quanto ti voglio bene ragazza carina easy- disse stampandomi un bacio sulla guancia.

Proprio in quel momento i nostri telefoni vibrarono.
Irene: -È proprio quello che sto leggendo? Sul serio?
Io: -Oh Dio Santo... reggimi in piedi che sennò svengo...