Capitolo 4
Qualche giorno dopo, Draco si trovava nella Stanza delle Necessità, ancora una volta.
Quando alzò lo sguardo su un vecchio orologio e vide che erano le undici, si sentì mancare e sbatté il capo contro l'Armadio, depresso.
Intorno a lui c'erano cumuli di oggetti rotti o smarriti. Il pavimento che circondava l'Armadio Svanitore, invece, era sovrastato da polverosi libri della biblioteca su come aggiustare oggetti di legno.
Diede un forte calcio a uno di questi e si appoggiò al muro.
Che situazione di merda. Non poteva aggiustare l'Armadio. Non ci sarebbe riuscito. E oramai restavano poco più di sette mesi a separarlo dalla fine della scuola.
Tutti gli incantesimi che aveva provato non erano stati utili a niente, come i "consigli" che quel disgraziato di Sinister gli aveva suggerito, ovvero portare l'Armadio direttamente nel suo negozio. Sì, certo, come se Draco potesse vagare indisturbato per la scuola trasportando un Armadio e dicendo che prima o poi sarebbe ritornato al suo posto, dove l'aveva trovato.
Un Mangiamorte amico di suo padre aveva scagliato la Maledizione Imperius su Madama Rosmerta, la barista dei tre Manici di Scopa, così adesso obbediva agli ordini di Malfoy. Sua madre gli aveva detto che prima o poi si sarebbe rivelato utile, forse, avere degli alleati a Hogsmeade, e Draco non aveva ribattuto nulla, chiedendosi quando fosse arrivato quel momento. E adesso era arrivato.
L'indomani sarebbero stati tutti a Hogsmeade, e la barista avrebbe dato una collana a uno studente che l'avrebbe portata a Silente.
Era una collana stregata, bastava toccarla a mani nude per morire.
Draco cominciò a camminare in tondo.
Già, non era quello che si poteva tecnicamente definire un piano perfetto, anche perché solo all'ultimo momento a Draco era ritornata in mente quella strana collana esposta da Sinister, quindi non aveva avuto molto tempo per pensare agli imprevisti. Voleva che la cosa si risolvesse il prima possibile, in modo da essere libero di... viversi il suo sesto anno tranquillamente.
Quel maledetto Armadio gli stava prendendo un sacco di tempo. Non ce la faceva più a fare niente, neanche i compiti, se le cose fossero continuate in quel modo non sarebbe arrivato al settimo anno. L'unica speranza era che... il piano dell'indomani fosse funzionato.
E se lo studente avesse guardato cosa c'era dentro al pacchetto?
"Non pensarci -si ripeté Draco, mentalmente- anche se lo studente morisse nessuno potrebbe mai risalire a te..."
Poi decise di andare a letto. Era inutile passare del tempo in quella stanza con troppi pensieri in testa.
Oltrepassò quel ciarpame, abbattuto per non aver risolto nulla ancora una volta, ed uscì.
I corridoi erano naturalmente vuoti, illuminati dalla luce dorata delle torce appese ai muri.
Draco camminò silenziosamente, con le orecchie tese ad ogni minimo rumore sospetto: se gazza o MrsPurr lo avessero visto sarebbe finito proprio nei guai...
Poi, in fondo al quinto piano, vide un a ragazza che camminava...aveva capelli castani e ricci, e una camminata svelta e decisa ...poi si fermò e si voltò.
Anche Draco si fermò, e si mise a fissare sprezzante la Mezzosangue, che stava incontrando sempre più spesso...troppo spesso...
Hermione si fermò, fissandolo da lontano. Chissà cosa avrebbe fatto, Draco Malfoy, costretto a passarle vicino senza neanche il piacere di offenderla. Le sarebbe davvero piaciuto saperlo.
Draco riprese a camminare. Più si avvicinava, più si chiedeva se dovesse rivolgerle la parola o no.
Ma lei continuava a fissarlo. E se le avesse parlato? Tanto non c'era nessuno in giro...
Si fermò davanti lei. Poi si rese conto che meno due mesi prima non l'avrebbe mai fatto.
<< Che ci fai in giro per i corridoi a quest'ora di notte, Granger? >>
Hermione lo guardò sdegnosa.
<< Potrei farti la stessa domanda, Malfoy >>.
E riprese a camminare. Draco fece lo stesso, dietro di lei.
Poi Hermione si decise a rispondere.
<< Sto tornando dal Lumaclub. Sai, una specie di riunione di ragazzi che il professor Lumacorno ha invitato. E tu, Malfoy? >>
Adesso camminavano fianco a fianco.
<< Questi non sono affari tuoi, vero, Granger? >>disse Draco, sorridendo malignamente.
Non voleva entrare in rapporti troppo amichevoli con una Mezzosangue.
Hermione sbuffò.
<< Non mi aspettavo nient'altro di meglio da te. Voi Serpeverde siete tutti uguali. Snob, presuntuosi e arroganti. Tu e il tuo amico Zabini ne siete la prova vivente >>.
<< Ah si? -replicò Draco, piuttosto divertito- e voi Grifondoro fate tutti i santarellini, quando le regole principali vengono infrante proprio da voi. E non faccio esempi >>.
Hermione lo guardò furente, mentre imboccavano il quarto piano.
<< Non ho nessuna voglia di litigare con te, Malfoy. Anzi...posso farti una domanda? >>
Hermione si fermò, e la sua espressione si era fatta stranamente seria, più del solito.
Draco la guardava, in attesa. La Grifondoro si avvicinò di un passo. Non gli piaceva quella situazione...si erano parlati troppo, quella sera, e non l'aveva ancora chiamata Mezzosangue! Dio, stava impazzendo. Sì, forse era diventato un po' tocco.
<< Dimmi la verità, Malfoy- cominciò Hermione, con gli occhi che luccicavano- tu...insomma, tu sei un Mangiamorte, e sei ad Hogwarts, mentre gli altri sono fuori. Stai per caso...tramando qualcosa per uccidere Harry, su loro ordine, o con il loro aiuto? >>
Draco aprì la bocca, poi la richiuse.
Era partito con l'idea di risponderle male, di dirle di tenere la bocca chiusa e di farsi gli affari suoi, ma poi si rese conto di non poter dire nulla del genere con gli occhi umidi preoccupati della Mezzosangue davanti a sé. E neanche con la specie di promessa che le aveva fatto che gravava su di lui.
Non poteva trattarla male, o si sarebbe arrabbiata, e tentata di fargliela pagare soltanto raccontando un po' di cose al suo caro amico Potty.
Forse le doveva una risposta.
<< No. Non sto tramando per uccidere Potter >>.
Hermione sospirò di sollievo. Si era tolta un gran peso.
Draco invece si sentiva più avvilito di prima, non sapeva bene perché.
Poi guardò di nuovo la Granger, preoccupato.
L'indomani sarebbe andata sicuramente ai Tre Manici di Scopa. E se Rosmerta avesse passato a lei la collana? E se la Mezzosangue fosse morta?
<< Grazie >> mormorò Hermione, salendo le scale.
Draco, disgustato di sé stesso per aver pensato di essere dispiaciuto della morte della Mezzosangue, la seguì.
Poi Hermione si fermò.
<< Cosa stai facendo? >>
<< Cosa vuoi dire? >> domandò lui, strafottente.
<< Il dormitorio dei Serpeverde è nei sotterranei- rispose lei tranquilla- io sto andando al mio >>.
Draco si morse il labbro, incavolato nero.
Scese di volata gli scalini, poi fece una cosa inaudita. Una cosa insensata, irragionevole, non da lui.
<< Senti Mezzosangue...domani farà freddo, mettiti i guanti di pelle di drago >>.
Lei lo guardò interrogativa.
<< Draco! >>
Zabini era sbucato da un corridoio vicino, e si fermò sprezzante nel vedere un suo amico parlare con una Mezzosangue.
Draco ormai, convinto che nulla potesse andare peggio, decise di comportarsi come al solito.
<< E levati dai piedi, Mezzosangue- sibilò, abbastanza forte perché Blaise lo sentisse- e dà un calcio in culo a Potter da parte mia >>.
Hermione, che aveva capito al volo, corse su per le scale e sparì.
<< Che facevi con quella? >> chiese Zabini, avvicinandosi.
<< Io non ero con lei- rispose Draco, freddo, inviandosi verso i sotterranei- l'ho solo vista per caso >>.
Zabini non rispose. Poi sbadigliò.
<< Non la sopporto, quella- disse, seccato- fa troppo la saputella. Poi è una dannata figlia di Babbani, e prego il Dio di non doverci mai parlare in vita mia. Ma a quanto pare sono quasi l'unico a pensarla così >>.
<< Cosa vuol dire? >> disse Draco, tagliente.
L'ultima cosa che voleva era che Blaise lo accusasse di essere un leccababbani.
<< Che Nott, Tiger e Goyle sono d'accordo con me -rispose Zabini, stufato- ma non tutti gli altri Serpeverde. Ho sentito un gruppo del settimo anno che parlava addirittura di farsela. Tu cosa ne pensi? >>
Draco fu colto di sorpresa.
<< Per favore, Blaise, con chi diavolo credi di parlare? Sai benissimo come la penso su di loro >>.
Qualche minuto di silenzio.
Poi Zabini chiese:
<< Vieni anche tu domani a Hogsmeade? >>
<< No -rispose Draco- sono..in punizione con la McGranitt >>.
<< Davvero? -chiese Zabini incuriosito- e perché? >>
<< Non ho finito i compiti di Trasfigurazione. Non ho avuto tempo >>.
<< Eh, ci credo- sospirò Zabini- torni tutte le notti dopo mezzanotte, lo so. Hai intenzione di farti tutte le ragazze di questa scuola prima che ci siano le vacanze? >>
<< Si, tutte tranne le Mezzosangue >> replicò Draco ghignando.