Giorno 3

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Quella mattina fu difficile per Luke alzarsi dal letto. Gli sembrava tutto così reale. La recinzione, il fienile, quel bacio...Juliet. Sembrava tutto così vero.
Non erano i soliti sogni di cui ci si dimentica, questi rimanevano impressi nella sua mente lasciando tracce che non sarebbero andate via facilmente.
Luke uscì di casa stralunato, iniziò a camminare come se sapesse dove andare, anche se non ricordava la strada verso casa di Ashton. I suoi piedi lo guidavano da soli.
Dopo qualche minuto si fermò davanti un viale malandato, pieno di spazzatura, erbacce e nani da giardino.
Bussò alla porta un po' insicuro, non era del tutto convinto fosse quella la casa del suo migliore amico. Era tutto così strano.
Si chiedeva perché non ricordasse niente.
Nessuno arrivò alla porta. Luke sospirò guardandosi intorno e poi si girò per andarsene.
Poi sentì un rumore alle sue spalle.
« Luke! »
Per la prima volta da quando aveva perso la memoria, ricordava qualcosa. Quella voce così familiare e calda.
Si girò dopo un attimo e spalancò gli occhi mordendosi il labbro.
« Taira? Cosa ci fai qui? »
La ragazza corse verso Luke buttandosi su di lui. Le sue braccia stringevano il collo del biondo talmente forti che era sicuro gli avrebbe lasciato dei segni.
« Ero così preoccupata, non posso credere che tu sia qui..perché sei sparito? Ashton ed io non sapevamo più che fare, non farlo più ti prego.. » la sua voce uscì spaventata ma sollevata al tempo stesso.
Luke non fiatò. Si lasciò stringere da quella che doveva essere la sua ragazza, infatti appena Taira si staccò da lui Luke la guardò bene.
Quegli occhi color nocciola con sfumature arancioni, i capelli piatti e lunghi fin sotto le spalle e gli zigomi marcati.
Lei gli prese il viso tra le mani. « Mi sei mancato così tanto. »
La ragazza stampò un bacio sulle labbra di Luke mentre con il pollice gli accarezzava la guancia.
Luke spiazzato ricambiò, ma furono interrotti da una terza voce.
« Per tutti i KFC del mondo, Luke sei tu? »
Taira si spostò lasciando che Ashton potesse guardare il suo migliore amico.
Luke sorrise perché si ricordò anche di lui.
I due si abbracciarono amichevolmente dopodiché entrarono dentro.
L'aspetto malandato della casa era familiare, tutto in disordine, vestiti ovunque e mobili quasi distrutti.
« Si ecco..da quando non ci sei la casa è un casino totale. Amico che ti aspettavi? Mi chiamo Ashton Irwin non signora delle pulizie » e alzò le spalle.
Luke corrugò la fronte « Un momento, da quando non ci sono io? »
Ashton annuì mentre Taira andava in cucina a prendere un po' d'acqua per i due ragazzi.
« Non so se ti ricordi fratello, senza di te non riuscirei a tenere in ordine una casa intera » Affermò ridendo.
Luke non capiva. Ashton poteva benissimo mettere in ordine casa sua, perché avrebbe dovuto farlo Luke?
« Tranquillo, la tua stanza l'ho lasciata così com'era. Non ho toccato niente. »
« La mia camera? »
« Si Luke, i poster di Jason Walker sono ancora sul tuo letto. »
Qualcosa catturò l'attenzione di Luke. Si avvicinò ad una mensola appesa al muro che raffigurava lui, Ashton e altri due signori alle loro spalle. Erano i genitori di Ashton.
Luke non parlò, prese la foto tra le mani e la osservò attentamente.
« Tutto ok? A proposito, mi vuoi spiegare dove cavolo eri finito? Eravamo spaventati a morte. Ho detto a mamma e papà che eri a fare delle visite, così come con Taira. Ma lei ha capito subito che stessi mentendo. »
« Ashton, perché ho una foto con te e i tuoi genitori? Perché ho una camera e un letto tutto mio qui? » Voleva ridere ma non ci riuscì.
« Luke..cosa stai dicendo? Tu vivi qui, questa è casa tua. I miei genitori sono i tuoi. »
Il cuore di Luke si fermò un attimo.
« No io...non è possibile. Dove sono i miei genitori? » Luke era spaventato.
Ashton gli tolse la foto dalle mani e si incupì all'improvviso.
« Luke. » Gli disse cauto. « I tuoi genitori sono morti 5 anni fa »

« Dove andiamo oggi? »
« A fare il bucato. »
Luke rimase interdetto da quella risposta ma non fiatò.
Camminarono per minuti interi e arrivarono ad una porta che diceva 'Lavanderia sulla 40th strada'.
Juliet svuotò lo zaino che aveva sulle spalle e fece partire la centrifuga.
Luke si mise su una sedia ad aspettare paziente.
La ragazza si sedette accanto a lui e gli prese la mano.
« Parlami di te. » disse con spontaneità.
« Cosa vuoi sapere? »
Lei alzò le spalle « Studi? Lavori? Ce l'hai la ragazza? E gli amici? Non sembri un tipo da feste. »
« Non lo sono »
« Dimmi cosa odi »
« Andare in lavanderia. »
Juliet scoppiò a ridere, ma non mollò la presa nella sua mano.
« Possiamo andarcene se vuoi »
« E dove andremo? »
« Non lo so. Magari in un posto lontano da qui, dagli occhi di tutti. Questa città mi ha stancata, a te no? »
Luke ci riflesse un attimo. Non aveva mai pensato ad un ipotetica via di fuga.  Non aveva mai nemmeno pensato di poter lasciare Ashton e Taira. Di sicuro Taira non glielo avrebbe permesso. Ma poi era arrivata Juliet, all'improvviso.
Quella ragazza che lo ipnotizzava con un semplice gesto o uno sguardo.
Juliet non aspettò che Luke rispondesse, si piegò in avanti e gli lasciò un bacio morbido sulle labbra.
« Andiamo via da qui » Gli sussurrò.
Luke era ormai sicuro che non avrebbe resistito.
La prese per un fianco per poi premere le labbra sulle sue ancora più forte.
I due si avvicinarono l'uno all'altra.
Erano circondati dal solo rumore della centrifuga, non c'era nessun altro.
I due ragazzi continuarono a rimanere avvinghiati fin quando un rumore non li fece fermare.
« Dovrei..prendere i vestiti. » Mormorò Juliet dandogli un ultimo bacio.
Luke si appoggiò allo schienale della sedia e la guardò trafficare con la lavatrice.
L'unica sensazione che provava in quel momento era la passione che cresceva ancora di più. Quell'attimo di pura frenesia che prende una persona con troppa facilità, ma che non la lascia andare con altrettanta.
Luke era vittima di Juliet, senza saperlo ancora.
I suoi occhi continuarono a fissare ogni suo movimento, ogni gesto, ogni sguardo.
Avrebbe voluto dire ciò che sapeva non sarebbe mai uscito dalla sua bocca.
Sentiva Juliet vicina come nessun altro, come se la vita che aveva prima fosse sparita dopo la sua apparizione.
Era un bene?

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 16, 2015 ⏰

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Remembering Sunday // Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora