CAPITOLO 4

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Ero distesa nel letto,pensavo ad un sacco di cose,anzi ad una sola cosa: Matt,in mezzo a tutto questo casino lui c'era sempre stato,non era giusto continuare ad ignorare le sue chiamate,anche perchè non sapeva ancora cosa avessi scoperto.Lo chiamai:"Matt ascolta,vediamoci domani dopo la scuola,non in quel bar,non ci metteró piú piede lì,alla cafèteria di fronte alla scuola è meglio,okay?.
"Va bene,peró devi dirmi tutto quello che hai scoperto".
E cosa avevo scoperto?Che mia madre era morta,che era una brava persona?C'era ancora speranza per mio padre o era morto anche lui?
Inevitabilmente scoppiai a piangere,non avevo staccato il telefono,lo feci all'istante.

Erano finite le lezioni e io e Matt ci vedemmo alla cafèteria come da programma,gli raccontai tutto e mi fece un lungo discorso sul "non arrendersi mai" e bla bla bla..
Poi per farmi distrarre organizzammo un furto,stavolta avremmo colpito al mercato: ambiente pieno di gente,confusione e tante bancarelle,era perfetto!
Ci andammo quel pomeriggio stesso.Eravamo una squadra perfetta,mentre io distraevo il proprietario di una bancarella di oggetti per la casa,Matt già intascava piccole cianfrusaglie come un fermacarte,delle penne,una ventosa da attaccare al muro e un piccolo quadretto.
Freschi di crimine,continuammo a camminare per il mercato,vidi una bellissima rosa,c'era anche un venditore di fiori,non ne avevo mai visto uno.
Qualche minuto dopo vidi Matt che si aggirava sospetto,aveva preso quella rosa per me.
Aveva appena commesso il furto piú grande della sua carriera,ma anche il piú rischioso,era un furto di cuore,il mio cuore!

Io e la mia intelligenza non sfruttammo affatto quella situazione,non avevo amici per via della mia cattiva nomina da criminale,tutti i ragazzi mi evitavano,lui sarebbe stato un ragazzo perfetto,uno schiaffo in faccia a tutti quelli che mi odiavano.
Invece cosa feci?Gli dissi solo:"Ah,è una rosa questa?"
"Si".
"Bella".
Ebbene,si era appena concluso il dialogo piú imbarazzante della mia vita,arrosí e velocizzai il passo.
Che stupida,cosa avrebbe pensato adesso?
Tornando a casa,lui doveva fare un'altra strada,cosí ci incamminammo in direzioni opposte.
Per tutto il tempo pensai all'occasione che avevo perso,quella rosa l'aveva rubata solo per me e io sicuramente l'avevo deluso,mi sentivo cosí stupida..
Persa nei miei pensieri,mi ricordai che oggi era il compleanno di mia madre (quella adottiva) e che se non arrivavo per le quattro a casa sarei praticamente morta,c'era la festa con tutti i parenti,o almeno i loro parenti.

Mi misi a correre velocissimo,arrivai alle quattro meno dieci e mi misi l'unico vestito elegante che avevo,un filo di trucco e subito in giardino,dove si teneva la festa,auguri di qua,ma come sei cresciuta di là,ormai queste feste le conoscevo a memoria.
Non avevo nessun regalo per mia madre,così sacrificai la mia povera rosa,dicendo di aver risparmiato molti soldi per comprarla,dato che era una rara varietà proveniente dall'Asia.
Almeno in una cosa ero brava: mentire,se non avessi imparato fin da piccola,non sarei sopravvissuta a scuola.
Era un'arte che padroneggiavo senza alcun rimorso o sensazione di coscienza sporca,a volte mi facevo paura da sola.

Festa finita,torno dentro,mi strucco,metto il pigiama e vado dritta a dormire.
L'indomani mi sveglio prima del solito,erano solo le 5:30,o almeno cosí diceva la sveglia,era un po' vecchia e a volte poteva "mentire".
Per avere una conferma scesi in cucina dove l'orologio era anche molto recente.
Scendendo le scale sentí dei rumori,mi allarmai ma poi..

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