Il Lug

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Mi svegliai di soprassalto, avevo la sensazione che qualcuno mi spingesse -Materasso, smettila di spingermi, ho sonno- dissi nel dormiveglia, passò qualche secondo e poi finalmente capii che quello che avevo detto non aveva senso, come poteva un materasso spingermi?
Mi misi a sedere e per un attimo la sensazione svanì per poi ricomparire dopo pochi secondi, mi guardai intorno ma...niente, non c'era assolutamente nessuno.
Mi strofinai gli occhi per cercare di cacciare via il sonno e quando li riaprii non ero più nella mia cameretta. Tutto a torno a me si stendeva un vasto prato, ma la cosa che mi lasciò perplessa non fu il fatto che mi ero ritrovata in un prato (perché avevo pensato che fosse tutto un sogno), ma che su un prato così fantastico non ci fosse nessuno "Um, no aspetta, lì c'è un ragazzo".
Mi alzai da terra e mi incamminai verso il ragazzo, non era molto alto (si, ok, ero lontana, ma anche da vicino era più basso di me) portava una maglietta verde e dei pantaloni marroni, entrambi di un paio di taglie di troppo (infatti i pantaloni erano tenuti su da una corda bianca legata al cinto) e aveva i piedi nudi. Aveva un sorriso furbetto e...le orecchie a punta.
Quando mi vide iniziò a sorridere e ad agitare la mano come se fosse un bambino di 5 anni e poi prese a parlare così velocemente che quando finì la frase era diventato tutto rosso in viso -Ciao chi sei? Non ti ho mai vista qui cosa piuttosto strana visto che io conosco tutti gli elfi ma ei tu non sei un elfo il che mi riporta alla domanda iniziale chi sei?- -E-elfi?- Chiesi confusa -Si elfi io sono un elfo ma tu no allora chi sei? O cosa sei?- rispose il ragazzo o, elfo, be non avevo ancora capito che accidenti stesse succedendo -Mi chiamo Lucy e sono umana- -Oh umana? Ba mai sentita questa parola comunque ti chiami Lucy giusto? Che strano nome va be io mi chiamo Albas mmm vieni con me gli altri sono al villaggio lì nel bosco ti devo portare al re forse sei quella della profezia- -Cosa? Come? Quale Profezia?- -Ah vieni con me è basta- rispose Albas seccato e...con una velocità normale -Oh, e va bene- risposi -tanto è tutto un sogno-.
Lo seguii nel bosco e...oh cielo, tra un albero e l'altro, se non sopra o dentro, c'erano delle case dove tanti elfi e elfi femmine vivevano, ma nelle case non c'era praticamente nessuno, erano tutti fuori che passeggiavano salutandosi con la mano e parlando come un treno in corsa "A quanto pare qui nessuno conosce le punteggiature" pensai divertita -Lucy mi stai seguendo dai più veloce dobbiamo andare al castello daiii ah si vede che non sei un elfo- ero rimasta indietro per due ragioni
1) mi ero incantata a guardare la magnificenza di quel posto
2) Albas correva a destra e a manca saltando massi e zigzagando tra la folla di elfi
la presi come un offesa, così mi ripresi dallo stupore, guardai dove si trovava il castello (un palazzo che sorgeva alto e maestoso e come torri aveva degli alberi cavi) e presi a correre come...come un elfo "Non credevo di essere così agile" pensai "Ma dopotutto è un sogno".

Una volta nel castello Albas mi disse di aspettare alla porta mentre lui si avvicinò ai troni delle loro maestà, il re e la regina degli elfi, si prostrò ai piedi delle due regali figure, disse loro qualcosa che io, purtroppo, non riuscii a capire e poi fece cenno di farmi avanti.
Mi a vicini piano piano e mi prostrai come aveva fatto Albas -Quindi lei sarebbe quella della profezia?- disse il re rivolto ad Albas -Non ne sono certo maestà- rispose -ma non è un elfo ed è una creatura che non fa parte del nostro mondo ne sono certo verrà da un altro universo come la ragazza della profezia forse è lei forse no ma dobbiamo tentare prima che il Lug distrugga tutto- Albas fece un lungo respiro e poi riprese -Allora vostre maestà qual'è il vostro parere?- -Ma si Orald- disse la regina rivolta al suo consorte -ha ragione il nostro piccolo suddito se il Lug non verrà ucciso saremo tutti morti vale tentare no?- -Oh mia regina hai ragione ma non posso mettere in pericolo la vita di una così giovane creatura- -Calma, calma, calma- dissi -mettere in pericolo la vita di chi? E poi, chi è questo Lug? E di quale diamine di profezia parlate?- -Guarda Malai- disse il re alla moglie -non conosce neanche la profezia non può essere lei- -Ma se non parte saremo tutti morti- protestò la moglie. Continuarono così per una buona mezz'ora, finché non mi stancai e decisi di prendere la parola -Fermi tutti, time out, stop. Ho deciso, io parto (tanto è un sogno). Ma ad una condizione, dovete spiegarmi cosa devo fare-.
Mi spiegarono che esisteva una profezia che riguardava una ragazza proveniente da un altro mondo che era destinata ad uccidere il Lug, una creatura mostruosa che da secoli tornentava gli elfi e ora, visto che gli elfi non erano riusciti a soddisfare le sue richieste aveva deciso di distruggere il loro villaggio e preparare un bel pranzo a base di elfo.
-Oh, ok- dissi quando il re ebbe finito di spiegarmi tutto -Io andrò con lei- disse Albas -Sono molto abile con l'arco e le potrebbe servire una mano o anche due visto che l'arco si usa con due mani durante il tragitto- -Bene ora Cometichiami- disse il re rivolgendosi a me -ti farò un regalo- batté le mani e un elfo sbucò da un angolo nascosto della stanza con un cuscino rosso in mano sul quale posava una spada lucente, me la porse, la presi, la sollevai e provai un fendente, pareva fatta apposta per me, non troppo pesante, non troppo leggera e poi...l'elsa, aderiva perfettamente con il mio pugno -Grazie maestà- dissi inchinandomi ancora -Bene ora potete andare- ci congedò il re Orald.

Il viaggio verso nord, perché era a nord che si trovava il Lug, fu lungo e faticoso (e non sto ora a raccontarlo tutto) Albas si dimostrò essenziale nella missione perché senza di lui io sarei morta un miliardo di volte, ma soprattutto di fame, perché era lui, con il suo arco, a procurarci la carne da mangiare.

Dopo giorni e giorni di cammino arrivammo ad una caverna -È qui che abita il Lug?- Chiesi al mio accompagnatore -Si si ma su ora è il tuo turno io non posso venire con te ti aspetterò qui- -Hai paura, eh?- Dissi ridendo -No cioè si cioè mmm ok verrò con te però quella destinata a uccidere il Lug sei tu io posso fare solo da testimone non...- -Ah, va bene, va bene-.
La caverna sarebbe stata buia se non ci fosse stata un'apertura sul "soffitto" dalla quale penetrava uno spiraglio di luce.
Poi lo vidi...il Lug, simile ad un grande serpente munito di zampe con sette teste e dieci code -Chi osa disturbare il mio sonno- disse il mostro, con tutte e sette le teste, sibilando le esse -Sono la ragazza della profezia- dissi estraendo la spada e puntando la contro il Lug -e sono qui per ucciderti-. Il mostro scoppiò in una fragorosa risata e poi disse -Oh, mi sei molto simpatica ragazzina. Ti voglio dare una possibilità, ti farò un indovinello e se risponderai correttamente potremo combattere altrimenti...TI MANGIO!- -Um, un po'come la sfinge, solo che quella se rispondevi giusto si buttava giù da un precipizio- commentai -La che?- Chiese il Lug -Ah, niente...allora, questo indovinello?- -Si, l'indovinello, dunque...Ci sono tre fratelli. A volte sono brutti, mentre altre volte sono belli. Il primo non c'è perché sta uscendo, il secondo non c'è perché sta venendo, c'è solo il terzo che è il più piccolo dei tre, ma quando manca lui nessuno degli altri due c'è. Chi sono?- Scoppiai a ridere, possibile che fosse così facile? -Ma è ovvio- dissi tra una risata e l'altra -Sono il passato, il presente e il futuro- -Risposta corretta- rispose il mostro puntando i suoi 14 occhi gialli su di me -Come hai fatto?- Chiese Albas sbigottito -era impossibile- -Sarà, ma io amo gli indovinelli e sono una maga nel risolverli- risposi.
Il duello tra me e il Lug incominciò. Le sue teste scattatrono verso di me, ma io ne schiavi 5 e ne tagliai due "Speriamo che non sia come l'idra" pensai continuando a menare fendenti e a schivare le fauci del mostro non chè il veleno verde che sputava, per fortuna le due teste tagliate rimasero tagliate e ben presto il Lug si trovò con sette colli e una sola testa (Albas guardava la sciena terrorizzato e con le spalle contro la fredda e umida roccia della caverna).
Il Lug tentò ancora una volta di mordermi e, purtroppo, fui troppo lenta e ci riuscì, una ferita superficiale per fortuna, ma una ferita al veleno. Fu allora che capii, non era un sogno, ero davvero in un altro mondo, stavo combattendo contro un mostro in carne e ossa e, cosa più grave, stavo per morire, e non era per finta.
Ruotai la spada e taglia l'ultima testa del Lug, dopo di che non vidi più niente e caddi a terra.

Mi risvegliai alla corte del re elfo, Albas aveva chiamato con un fischio delle aquile giganti che ci avevano riportato al castello (genio non lo potevi fare anche all'andata?), qui gli elfi-infermieri mi avevano guarita ma la ferita si vedeva ancora.
Mi ero svegliata da poco quando...sentii una voce profonda, una voce che potevo sentire solo io, questa voce mi disse -Hai salvato il regno degli elfi e loro hanno salvato te, ma è ormai giunto il momento di salutare i tuoi amici e di tornare a casa- ma non ebbi il tempo di dire "A" che tutto divenne sfocato e mi ritrovai a casa mia.
Non era passato neanche un secondo da quando ero andata via, tutto portava a credere che la mia avventura fosse stata solo un sogno ma...il morso del drago, la ferita era ancora lì.

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