Family

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Harry e io eravamo in viaggio per il Cheshire, da quando mi aveva detto che mi voleva presentare ai suoi avevo sempre trovato mille scuse pur di non partire per Holmes Chapel. La sola idea di incontrare sua madre mi metteva un'ansia terribile, poi sapendo che ci sarebbe stata anche la sorella maggiore gelosissima di lui, di certo, non migliorava la situazione.
Io capivo Gemma, avevo anche io un fratellino più piccolo e so quanto si possa essere gelosi di lui. Quanto odio si provi verso la ragazza che lo bacia....avevo un ansia terribile.
Dopo circa due settimane di "no io non parto, non mi sento bene" Harry aveva capito che stavo solo evitando di non partire, e non che stessi male sul serio.
Quella mattina mi aveva trascinato nella sua Audi, promettendomi che sarebbe stato piacevole e veloce, il viaggio, ma c'era un traffico terribile e scoprii che Harry non era affatto un buon guidatore e perdeva subito la pazienza.
<< Fottuto traffico, facevamo prima ad andarci a piedi >> grugnì lui, facendo tamburellare le dita sul volante.
<< Stai tranquillo, non c'è fretta>> gli accarezzai la coscia dolcemente e lui mi guardò negli occhi << forse hai ragione>>
Strinsi la presa.

Arrivammo nel suo paesino all'ora di pranzo.
Harry continuava ad indicarmi i luoghi che avevano segnato la sua adolescenza qui, prima di partire per Londra.
La panetteria dove lavorava, la sua scuola, il parco dove si ritrovava con gli amici e dove aveva dato il primo bacio, il supermercato dove una volta rubò un sacchetto di patatine e il giorno dopo riportò i soldi al commesso, perché si sentiva in colpa.
La via dove abitava il suo migliore amico e la sua via.
La casa era veramente bellissima, piena di fiori sul davanzale, aveva un cancello arrugginito dove Harry, quando era piccolo, continuava a sbattere la testa.
Harry era felicissimo di essere tornato a casa, perché alla fine manca sempre la propria casa, aveva un sorriso bellissimo e per un attimo mi dimenticai che stavo per incontrare le due donne della sua vita.
Harry quasi mi spinse dentro la sua casa, che aveva un mobilio contemporaneo, molto grazioso.
Ad aspettarci nel soggiorno c'erano due donne bellissime e mi maledissi di non essere così bella.
Entrambe avevano lo stesso sorriso di Harry, o meglio, tutti e tre erano praticamente identici.
La mamma aveva lunghi capelli neri e degli occhi mozzafiato. Subito si alzò e mi abbracciò, quasi come fossi una figlia perduta che finalmente aveva ritrovato.
<< Haz ci aveva detto che eri bellissima, ma non pensavo fossi ancora più bella di quello che mi ero immaginata! >>
Anne, la mamma di Harry, era veramente troppo gentile.
<< Oh beh, potrei dire la stessa cosa, siete una donna bellissima>> risposi io, lusingata dalle dolci parole di Anne.
<< Non esagerare, ormai sono diventata vecchietta, lo capisco dal fatto che i miei due piccoli sono andati via e oggi, il mio bambino mi presenta la sua ragazza>> quasi era commossa.
Vecchia? Non arrivava neanche a 50 anni
Non potei fare a meno di non sorridere al termine con cui mi aveva definita.
Ero la ragazza di Harry?
Harry si nascondeva la testa tra il mio collo per il finto in imbarazzo.
Durante il pranzo ebbi l'opportunità di conoscere Gemma e diventammo subito amiche, era una ragazza molto simpatica e presto saremmo uscite insieme per andare a fare il classico shopping tra ragazze.
Finimmo di aiutare Anne a sparecchiare, sempre ridendo e parlando molto.
Harry mi trascinò al piano di sopra, portandomi nella sua camera, per passare un po' di tempo solo io e lui.
<< Non sapevo che uno come te tenesse poster di Star Word sopra il letto >> ridendo mi buttai sul letto e lui mi imitò
<< Avevo 12 anni, quante volte te lo devo dire? >> mi morse la spalla affettuosamente mentre con un braccio mi fa stendere sul suo letto, con lui sopra, tra i baci mi disse << non l'ho mai fatto sul letto dove dormivo quando ero piccolo>>
Mi sorrise e mi baciò
<< non ho intenzione di farlo con te quando sotto di noi ci sono Anne e gemma >>
<< non sentiranno nulla, non puoi resistere a questo bellissimo facciano dolce >>
Fece un faccino troppo dolce e io acconsentì
<< avevo ansia di incontrare tua mamma e guardami ora, sto per farlo con te per la prima volta nel letto dove dormivi quando eri un ragazzo, sappi che mi sento terribilmente in colpa >>
Risposi alandomi per fargli togliere la mia maglia, mentre io toglievo la sua.
<< Credimi che ti passerà questo senso di colpa quando avremmo finito. Aspetto da tanto questo momento>> disse con un sorriso malizioso.

Due ore dopo eravamo sulla macchina pronti per ritornare a casa.
<< Vuoi restare a dormire a casa mia?>> dissi stringendo la sua coscia
<< ora che hai assaggiato cosa vuol dire farlo con me, che sono un dio del sesso, non ne puoi fare a meno, modestamente>>
Lui fece finta di vantarsi e io gli diedi un leggerlo schiaffo sul braccio.
<< Sei così modesto, Dio del sesso, dico sul serio, vuoi restare con me questa notte? >>
Lui rise e poi tornò a guardarmi.
<< Mi farebbe molto piacere passare la notte con te Freya >>

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Baci💘

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