17 Black (Italian Translation)

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Sabato, quando Liam lo accompagnò dal medico, quest'ultimo gli disse che aveva una storta al ginocchio. Aveva detto anche che sicuramente sentiva molto dolore, cosa abbastanza vera, ma che diventò estremamente irritante dal momento in cui incominciò a picchiettare duramente la sua gamba con dei guanti in lattice. Perché diavolo aveva bisogno dei guanti se aveva a che fare con una storta al ginocchio e non con qualche malattia altamente contagiosa o un prodotto tossico da laboratorio o altro? Comunque sì, faceva male.

La dottoressa programmò un appuntamento per il giorno dopo, in modo che potesse essere "sistemato" al più presto, e quella era una parola abbastanza terrificante. Dopo le parole della donna, Louis si spaventò e desiderò non volerci andare più. Liam gli parlò di come non sarebbe capace di diventare un calciatore professionista se avesse tenuto il ginocchio tutto storto per il resto della sua vita. Louis dopo questa conversazione, da uomo forte e senza paura quale era, prese la decisione di fissare l'appuntamento. Si disse che era per il suo bene.

E no, non era per niente nervoso il giorno dopo quando, accompagnato da Liam, singhiozzò nell'ufficio del dottore dopo aver firmato dei documenti ed essersi seduto sul morbido lettino, se ve lo stavate chiedendo. E no, non aveva assolutamente pianto quando entrò il dottore e praticamente gli strattonò il ginocchio e lo rimise al suo posto senza prima dargli quella cosa che ti faceva vedere cose fottutamente strane e che non ti faceva sentire nessun dolore. No. Non versò neanche una singola lacrima. Non c'era nemmeno stato bisogno che Liam gli tenesse la mano (okay, forse). Ma anche se avesse pianto andava bene perchè il dottore quel giorno era un'affascinante uomo di mezza età che gli diede un lecca lecca dal barattolo con quei guanti di lattice che aveva osservato per l'intera visita. E Liam addirittura gli comprò un gelato 'Ben & Jerry's Milk' con i biscotti, cosa che scatenò la discussione su cosa fosse meglio nell'Oreo, il biscotto o la crema. Louis, alla fine della giornata, si era quasi dimenticato del ginocchio. Fino che Liam, ovviamente, dopo essere ritornati a casa ed aver guardato Ouija mangiando i loro gelati, uscì le stampelle dal suo armadio, rovinandogli così l'intera serata. Louis sapeva essere davvero testardo quando ci si metteva. Aveva davvero un gran talento per quello. Il problema era che Liam conosceva le sue tattiche fin troppo bene e lo convinse ad indossare le stampelle per la prossima settimana, approfittando della sua debolezza e dicendogli su come non avrebbe potuto più giocare a calcio se non l'avesse fatto.

Dopo un sacco di film dell'horror, Louis decise di andare a dormire da Liam quella notte, sotto sua insistenza. Incominciava a vederlo come una sorta di figura paterna, cosa che era un pò raccapricciante e triste allo stesso tempo. Ma era okay, perchè Liam era il suo migliore amico e gli voleva molto bene. Louis si disse questo, prima che i due si addormentassero sul divano.

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Lunedì arrivò e, nonostante i suoi numerosi capricci e proteste ed espressioni da grandi occhi blu tristi, Louis si ritrovò nel parcheggio. Scese dalla macchina di Liam, con l'aiuto delle stampelle, e lanciò occhiatacce a chiunque si voltasse nella sua direzione. Il ragazzo lo raggiunse trasportando le loro borse nelle sue muscolose braccia (cosa che innervosì Louis perchè voleva essere anche lui bello muscoloso ma Liam non gli confessava i suoi metodi).

"Lo sai, non potrai andare molto lontane con quelle, Louis" osservò Liam dietro di lui come il sapientone quale era.

"Pensi che non lo sappia, Liam? "

Louis guardò il moro in una situazione di difficoltà mentre lottava per tenere gli zaini sulle braccia e allo stesso tempo per aprire la porta per lui. Voleva ridere ma era di pessimo umore.

"Qualcuno è di pessimo umore"

Louis puntò il suo sguardo di astio verso Liam prima di continuare la sua faticosa avventura verso la classe della prima ora.