consiglio di leggerla con questa:
http://m.youtube.com/watch?v=MtO2DHeQJXYAprii i miei occhi di scatto.
Mi misi seduto e mi guardai intorno.
Tutto dannatamente bianco.
Il vuoto, l'immenso nulla, l'oblio.
Mi alzai in piedi e iniziai a camminare: giravo a destra e poi a sininstra ma ovunque andassi sembrava di aver già percorso quella strada.
Stavo impazzendo.
Mi misi una mano tra i capelli, tirandoli per la frustazione, e con l'altra frugai nelle tasche alla ricerca del mio inalatore. Quando lo trovai lo strinsi tra le dita. Averlo con me mi faceva sentire protetto.
E poi la vidi.
Che camminava verso di me proprio come la ricordavo. Con i capelli scuri lasciati sciolti sulle spalle, gli occhi vispi e le labbra strette in un sorriso che andava a formare due fossette sulle guance.
"Allison.." sussurrai più come una domanda, aggrottando le sopracciglia e socchiudendo gli occhi "com'è.. com'è possibile.. io.. sono morto?" continuai in uno stato confusionale.
Lei scosse la testa avvicinandosi di più a me "non sei morto Scott. Stai sognando."
Ancora non capivo la situazione al cento per cento, ma sorrisi. Le presi il viso tra le mani e le accarezzai le guance, il naso, le labbra. La vista mi si annebbiò.
"come stai?" riuscii a chiederle con voce tremante.
Lei accennò una risata "domanda interessante" disse.
Risi anch'io e abbassai lo sguardo "scusami. È che non me lo aspettavo.. io non ti ho mai sognata da quando.. beh.."
"puoi dirlo Scott. Da quando sono morta. E comunque, sono io a non averlo voluto. Dovevi andare avanti."
Prima spalancai gli occhi, alzando un po' le sopracciglia, poi le aggrottai di nuovo quando "e allora perché adesso sei qui?" le chiesi.
"perché avevi bisogno di me." Mi prese le mani e le intrecciò alle sue "Scott, la situazione ti sta sfuggendo di mano. Devi riuscire a capire che non tutto quello che succede è colpa tua! I Dread Doctors, la volpe impazzita, il poliziotto che occulta i cadaveri... non è colpa tua." Disse scandendo l'ultima frase parola per parola. Abbassai il volto e lei me lo rialzò in modo da potermi guardare diritto negli occhi.
"ascoltami Scott. Io so che faresti di tutto per aiutare i tuoi amici, ed è giusto che sia così. Te lo dice una che ha perso la vita per aiutare i suoi amici. È giusto combattere, è giusto combattere per una causa giusta. Ma prendi il controllo della situazione."
"m-mi sembra d-di aver perso tutto e tutti.." iniziai a dire balbettando "prima Kira se ne va, poi Stiles uccide Donovan.. non so più di chi fidarmi.." mi passai una mano tra i capelli e sospirai profondamente.
Allison strinse le labbra.
"Stiles ha ucciso Donovan per legittima difesa. E io non mi fiderei di Theo. La soluzione di tutti i problemi, di tutto il casino dei Dread Doctors è dentro di te. Qui.." disse puntandomi una tempia con l'indice "e qui." continuò puntando il cuore.
"e durante una giornata difficile, perché magari piove o hai litigato con Kira o il tuo migliore amico ha ucciso un ragazzo per legittima difesa ma tu non lo credi" roteai gli occhi e lei mi accarezzò i capelli sorridendo "sappi che non sei solo. Io sono con te Scott. Sempre, e per sempre." Sorrisi e sentii il mio cuore mancare un battito.
La abbracciai d'istinto e i nostri corpi si ricongiunsero, smussando gli angoli che la distanza aveva creato, come se fossero tornati a respirare dopo una lunga apnea forzata. Misi la mia testa nell'incavo del suo collo e fui invaso dal suo profumo. Lo inspirai, come a volerlo ricordare per l'eternità. Come a volerlo sostituire al mio sangue.
Mi staccai da lei quando sentii le lacrime scorrermi sulle guance.
"io sono andato avanti Allison, ci ho provato davvero anche se non è più lo stesso senza te. Ma poi i giorni passavano e mi sono abituato ad un'esistenza forzata, come se mi mancasse sempre un po' d'aria e vorrei respirare sempre un po' di più. Io sorrido tutto il giorno, bacio Kira e faccio stupidaggini con Stiles. Però la sera quando sto tornando a casa respiro sul finestrino dell'auto nella speranza di trovare un tuo messaggio. Ma questo messaggio non c'è mai.." dissi tutto d'un fiato gesticolando, pura follia la mia, poi continuai "e allora ti aspetto. Chiudo gli occhi e conto, fino ad addormentarmi. Ma poi il sole sorge e inizia un'altra giornata e.."
"shh, shh" mi interruppe Allison asciugando le mie lacrime "va tutto bene" sussurrò sorridendo, ma anche lei piangeva.
La baciai.
E allora eravamo di nuovo nel corridoio della scuola, a nasconderci da sua madre. E lei era viva, aveva le guance arrossate e il cuore che le batteva forte. Io riuscivo a sentire che era viva. E rideva, libera e senza costrinzioni, senza limiti. Ma poi le nostre labbra si divisero e della sua risata rimase solo un eco. Il bianco pallido ritornò a colorargli le guance e c'era di nuovo il vuoto intorno a noi.
"devo andare adesso." Sussurrò lei allontanandosi piano piano da me.
Lasciai che facesse qualche passo prima di richiamarla.
"ALLISON!"
Lei si voltò di nuovo verso di me, spostandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
"quel giorno, il giorno in cui sei morta, eri tra le mie braccia e non facevi altro che dirmi 'ti amo' e io ero talmente sotto shock che non sono riuscito a dirti.."
"cosa, Scott?" chiese impaziente Allison.
"ti amo anch'io."
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Angoli che si smussano, corpi che si ricongiungono. [one shot--> scallison]
FanfictionAprii i miei occhi di scatto. Mi misi seduto e mi guardai intorno. Tutto dannatamente bianco. Il vuoto, l'immenso nulla, l'oblio. //:One Shot--> Scallison.