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Vicky's P.O.V.

Siamo seduti al tavolo del locale da meno di cinque minuti ed è già pieno di bicchieri e bottiglie di alcolici, alcuni già vuoti.

Per fortuna ho prenotato un taxi prima di venire qua, avremo avuto seri problemi se non l'avessi fatto.

Vedo Louis molto felice e sapere che è anche un po' merito mio rende felice anche me.

"Vicky, balliamo?" mi sento urlare all'orecchio a causa della musica troppo alta.

Non rispondo e mi alzo prendendo per mano Louis e andando verso l'unico posto vuoto della pista da ballo, che vedo molto affollata anche se è la vigilia di Natale.

Non siamo veramente molto lucidi, si può intuire dal modo in cui balliamo sembrando due poveri pazzi.

Louis mi si avvicina e mi dice qualcosa all'orecchio ma non riesco a decifrarla, forse per la musica o per lui che ha parlato in una lingua non presente sulla Terra.

[...]

È notte fonda, probabilmente è già il giorno di Natale ma in questo momento non riesco a pensare a nulla, se non a volere un altro mojito ed andare a letto con Louis.

Usciamo dal locale che stava chiudendo e ci avviamo verso il taxi che avevo prenotato, salutando prima i suoi amici che vivevano lì vicino.

Louis' P.O.V.

Mi sento la mente davvero leggera in questo momento e non riesco a camminare normalmente.
Non so neanche come io stia riuscendo a fare questi pensieri.

Entriamo nel taxi e gli diciamo la via di casa.

Non so veramente cosa io stia facendo, so solo che la mia bocca sta finendo per caso su quella di Vicky e la mia mano si sta posando sulla sua coscia.

Posiziona le gambe sopra le mie cosce ed alza il vestito lungo fino sotto al sedere.

"Vicky siamo in pubblico."
Sarò anche ubriaco, ma non le permetterò di fare uno spogliarello pubblico, no.

"E dai Lou, il tassista ha anche alzato il vetro separatore, non ci vedrà."

"Tra qualche minuto saremo a casa, aspetta."

Io che rifiuto di scopare, ma da quando?

"Allora vedrai che serata di fuoco passerai stanotte..."

Mi sussurra all'orecchio seducentemente, facendo sì che la mia bandiera si alzi in mezzo secondo.

Ovviamente, lei lo nota e non aspetta ad appoggiarci la mano sopra.

"Vicky, ti prego..."

Per fortuna o per sfortuna, l'auto si ferma e il tassista ci dice di scendere, probabilmente Vicky aveva già pagato.

Scendiamo con la tempistica di un bradipo addormentato e ci avviamo, tenendoci l'un l'altro, verso il portone di casa.

Apro e finalmente il calore della stufa, accesa fino a poco fa come solito, ci invade facendoci togliere subito il cappotto.

Non faccio in tempo ad appoggiarlo che mi trovo Vicky davanti a me pronta a strapparmi la lingua dalla bocca.

Io riesco a reggere almeno un po' l'alcol, ma lei sembra proprio di no.

"Vicky, che stai facendo?"

"Mi scusi principe, mi potrebbe gentilmente offrire la sua lingua? Mi inchino a sua maestà se vuole."

Detto ciò si inchina e mi scongiura di darle la mia lingua.

Ma quanto è adorabile?

"Non fare la stupida, baciami e basta." 

La alzo con forza dalla posizione di inchino e la bacio (per quanto quello che stiamo facendo si possa definire così).

La prendo in braccio stringendole il sedere mentre lei si attorciglia su di me.

Mi sposto in cucina e la faccio sedere su un piano di lavoro, togliendole il vestito, mentre mi morde il labbro per il freddo del marmo.

In questo modo è più alta di me, le apro le gambe e mi ci metto in mezzo mentre lei mi prende per i capelli e mi fa avvicinare il mio viso al suo per poi riprendermi a baciarmi.

Nel frattempo poso una mano sul suo seno destro mentre lei è ancora intenta a toccarmi i capelli, non so perché le piacciano così tanto.

Mi stacco per prendere fiato e ne approfitto per togliermi la maglia.

La riprendo in braccio e la porto al piano di sopra, in camera mia, cercando di fare il meno rumore possibile visto l'orario.

La poso sul letto e mi sistemo sopra di lei tenendomi con le braccia per non pesarle addosso.

Continuiamo a baciarci e a toccarci fino a quando non mi stacco per respirare sdraiandomi poi accanto a lei, che mi stringe a sè come un peluche.

"Ti amo Lou..."

mi dice sorridendo e guardandomi negli occhi.

"Anche io piccola, tantissimo."

Da ubriachi si dice sempre la verità, no?

"Vado un attimo in bagno, aspettami qui."

Le dico alzandomi dal letto.

"Quando tornerai sarà tutto pronto per la notte di fuoco, vedrai"

Mi guarda con aria maliziosa mentre pronuncia queste parole.

Le sorrido e mi avvio verso il bagno velocemente.

[...]

Esco dal bagno e "Eccomi sono pron-...."

Mi giro dopo aver chiuso la porta e la vedo nuda... e addormentata.

Mi sdraio accanto a lei e poso la coperta su di noi dandole poi un bacio.

Meno male che doveva essere una notte di fuoco.

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SCUSATEEEEE
Sì, non ho scritto per tutta l'estate ma non trovavo l'ispirazione e soprattutto la voglia di scrivere.
Ma poi oggi, alle 4 del mattino mi ritrovo qui a non sapere cosa fare e a scrivere un nuovo capitolo.
Spero vi piaccia, come sempre scrivetemi quello che pensate di questo capitolo, anche dei consigli  e i voti! Mi aspetto almeno:
16 voti
6 commenti.
Per il prossimo capitolo dovete aspettare ancora un po' perché la prossima settimana parto e non torno prima dell'inizio della scuola, quindi avete tempo per raggiungere l'obbiettivo per il nuovo capitolo.

A presto,
Mou🌻

twitter: @bitchyasslouis
Ask: @martiitomlinson

Nothing Else || Louis TomlinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora