Un suono acuto spezza i miei sogni. Dannata sveglia.
Apro gli occhi quanto basta per rendermi conto che è mattina, la luce attraversa la finestra della mia camera, convincendomi a richiudere gli occhi per qualche altro minuto.
"Emii" Non bastava la sveglia, ora ci si mette anche mia mamma.
"Emily! Alzati o farai tardi"
"Solo cinque minuti mamma, solo cinque minuti"
dico così a bassa voce che solo mia sorella stesa al mio fianco possa sentirlo, se non fosse in un sonno profondo.
"Emily, mi stai ascoltando?"
Non posso reggere un'altra chiamata, così sospiro, e decido di abbandonare il calore del mio letto e attraversare il corridoio. È più freddo di quanto immaginassi, sono tentata di ributtarmi a letto, ma spazzo via questi pensieri, invidiando mia sorella.
Sento mia madre salire le scale, indossa uno dei suoi soliti vestiti, che mette in mostra tutte le sue curve. È già truccata, e passandomi davanti lascia una scia del suo dolce profumo.
"Ben svegliata piccola" mi dice quando la raggiungo in bagno.
Sta riempiendo la lavatrice..
possibile che solo io alle 7 del mattino mi senta così addormentata? Sono sempre tutti cosi attivi, resta il fatto che non sono io quella strana in questo caso. Immersa nei miei pensieri non mi rendo conto di star fissando mia mamma, che confusa ricambia il mio sguardo. Poi sospira e mi lascia da sola, probabilmente deve avermi chiesto qualcosa, ma non ho idea di cosa sia, e non sono nemmeno così interessata a saperlo. Chiudo la porta alle mie spalle, mi lavo la faccia e inizio a sentirmi meglio, lo specchio davanti a me rivela le occhiaie, segno di una notte in bianco. Ero troppo emozionata per riuscire a fare sogni tranquilli, non ho fatto altro che immaginare come sarebbe stato il mio primo giorno nella nuova scuola, gente nuova, materie nuove, nuovi professori, sarà difficile abituarsi. Senza rendermene conto sono già in cucina..
"Vuoi che ti riscaldi un po' di latte cara?"
"Mh,no mamma va bene così"
Ho lo stomaco chiuso, è sempre così quando devo affrontare qualcosa di nuovo..
"Ma più tardi avrai fame." continua lei
"Mamma,mi fermerò a prendere qualcosa quando avrò finito, grazie lo stesso."
decido di alzarmi per evitare altre inutili chiacchiere. La mattina non sopporto nessuno, basta una parola per farmi scattare. Torno su a rendermi un minimo presentabile, cerco di coprire al meglio le mie occhiaie, passo un po' di mascara e inizio a pettinare i capelli, provo con una treccia, poi una coda semplice, nessuna delle due mi sembra adatta così decido di smettere di torturare i miei poveri capelli biondi e passare a vestirmi.
Entrando in camera vedo mia sorella Sophie comodamente sdraiata nel letto, e la tentazione di rientrare sotto le coperte è tanta, ma decido di concentrarmi sul mio armadio.
Scelgo qualcosa di semplice, un paio di jeans, una maglietta a maniche corte e una felpa nera da mettere sopra. Allaccio le scarpe da ginnastica, afferro lo zaino e inizio a scendere le scale..
"Eccoti, sei pronta?" mi chiede mamma mentre si avvicina con un sorriso a 32 denti.
"Sì mamma, andiamo.."
Saliamo in macchina e decido di rendere il viaggio meno pesante alzando un po' il volume della radio e perdendo lo sguardo attraverso il finestrino.
In men che non si dica, siamo arrivate. Il grande edificio non è come me lo aspettavo, ha diversi piani, un grande cortile che finisce ai piedi di una lunga scalinata, per poi arrivare a due grandi porte trasparenti, che rivelano l'interno.
I ragazzi sono seduti lungo le scale, e mentre decidiamo si salirle per raggiungere l'ingresso mi rendo conto di quante persone mi stiano guardando. Cerco di nascondere l'imbarazzo e di velocizzare il passo. Finalmente siamo arrivate alle due grandi porte, mi chiedo per quanto ancora mia madre voglia restare qui, dal momento che le cose stanno diventando alquanto imbarazzanti. Mi guardo attorno un po' spaesata, sembra che gli sguardi ora non siano focalizzati unicamente su di me, tiro un sospiro di sollievo quando la campanella suona.
"È arrivato il momento di entrare! Sei agitata?"
Oh no, ancora con le sue domande. Certo come vuoi che sia? È il mio primo giorno, non conosco nessuno e per di più mi sento fissata da chiunque.
"Un po' "
Quando la grande folla ci supera, restiamo solo io, lei e qualche altro ragazzo in giro per il cortile, mi rendo conto che probabilmente anche loro siano al primo anno, e che abbiano i miei stessi problemi. Vedo una ragazza sorridermi da lontano,è da sola, non mi sembra di conoscerla, si avvicina a me con molta sicurezza, mantenendo il suo bellissimo sorriso.
"Ciao,piacere io sono Jessica"
Mi tira fra le sue braccia, prendendomi in un grande abbraccio.
"Io sono Emily"
Deve essere decisamente più grande di me. Ha i capelli ricci e molto voluminosi, un trucco pesante, forse anche troppo esagerato per la scuola, e qualche piercing sparso qua e là. A primo impatto non sembra essere così male.
"Mamma dobbiamo passare in segreteria,per chiedere le chiavi della stanza in cui mi devo sistemare"
Spero solo di capitare con qualcuno di simpatico, non posso reggere per tanto. Sento jessica tossire,quasi mi ero scordata di averla ancora qui davanti a me.
"Emily,io vado, non vorrei fare tardi. Ci si vede in giro" Jessica gira i tacchi e si allontana da me.
"Carina" Dice a bassa voce, quasi come se qualcuno potesse sentirci.
"Già" Non voglio darle troppe soddisfazioni.
Arriviamo in segreteria,e una signora bassina,con un aria imbronciata,dopo minuti che sembrano anni,consegna la mia chiave.
Camera 301. Percorriamo i lunghi corridoi alla ricerca della stanza,mi sembra impossibile riuscire ad orientarmi qui. Vaghiamo in giro per la scuola, senza riuscire a raggiungere la nostra meta. Poi,all'improvviso,un ragazzo alto, con dei fantastici occhi verdi e un bellissimo sorriso,si ferma davanti a noi.
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-SIAMO ARRIVATI ALLA FINE DEL PRIMO CAPITOLO, HO AVUTO UN PO' DI DIFFICOLTÁ NEL PUBBLICARE, MA FINALMENTE ECCOCI!
CHE NE PENSATE? FATEMI SAPERE❤
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Così, all'improvviso
Romance"Camera 301. Percorriamo i lunghi corridoi alla ricerca della stanza, mi sembra impossibile riuscire ad orientarmi qui. Vaghiamo in giro per la scuola, senza riuscire a raggiungere la nostra meta. Poi,all'improvviso, un ragazzo alto, con dei fantast...